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Michelle
Venne il giorno del mio compleanno.
Tutto sembrava così tranquillo.
L'aria era umida e dolciastra,il cielo sereno con qualche piccola nuvola a intervalli regolari.

Mi svegliai di buon ora,sarei dovuta essere felice,compivo gli anni dopotutto,ma sarebbe stato sbagliato essere felice in un momento del genere.

Quel giorno io e Gabriel ci recammo al campo di addestramento per poterci far trovare pronti in caso di necessità.
Mi allenai tutto il giorno con la spada,man mano che affondavo colpi mi sentivo sempre più potente,non do se fosse stata la mia immaginazione,ma mi sembrò per un momento che la spada stesse cercando di unirsi al mio corpo,cosa che non mi sarebbe dispiaciuta,avrei potuto così cancellare i miei sentimenti contrastanti se fossi diventata impassibile e fredda come il metallo che la costituiva

Per tutto l'allenamento pensai a cosa sarebbe successo tra meno di 24 ore,a quante persone avrei rivisto e quante altre avrei dovuto imparare a dimenticare in futuro.
Sarei anche dovuta essere pronta all'eventualità di morire,ma non importava più di tanto se Nathiel e la mia famiglia fossero stati al sicuro,io sarei potuta morire anche mille volte.
Se io fossi rimasta in vita senza di loro,probabilmente sarei morta dentro,la quale è una morte peggiore di quella fisica.

Ad allenamento finito, per distrarmi vagai un po' per il campo ed oltre.
Non avevo mai avuto il tempo di esplorarlo con calma,così dedicai un po' del mio già poco tempo per guardarmi intorno.
Notai un piccolo gazebo nel mezzo del bosco,era bianco,il pavimento era fatto di marmo,così come la grande cupola intarsiata,sorretta da pilastri d'avorio.
Tutt'intorno sorgevano alberi di diverse tipologie di frutta,c'era di tutto.
Mi accomodai sulla panchina del gazebo,socchiusi gli occhi e senza accorgermene mi addormentai.
Mi svegliai dopo neanche dieci minuti a causa degli incubi che mi perseguitavano ormai da un po' di tempo.
Passai ancora una manciata di minuti nel boschetto per poi raggiungere David per la mia lezione sul controllo dei miei poteri angelici.
Erano più che altro esercizi fatti apposta per abituare il mio corpo alla sua nuova forma.
La lezione in sé non fu complicata,trovai difficoltà solo nel dover usare le mie ali,non avevo ancora molta dimestichezza con il volo,ma David insistette tanto che alla fine accettai.

Feci tre giri del campo e qualche piccola manovra di atterraggio,niente di troppo complicato,ma non ero davvero portata per il volo.
Mi sentivo abbattuta e demoralizzata,ma Gabriel sapeva come tirarmi su di morale

"Andiamo Michelle,devo mostrarti una cosa"
"Mi va bene tutto,basta che non sia una pista di atterraggio.
Puoi anche darmi una mela con un verme dentro,non importa.
Lo addomesticherò e lo chiamerò Fufi.Tutto pur di non tornare a volare"
Gabriel mi guardò con una faccia divertita per poi continuare a parlare
"Non so tu dove prenda queste cose,e poi perché Fufi?Comunque non è quello"
Camminammo per una decina di minuti per poi fermarci nel gazebo,ma non entrammo,ci girammo attorno per raggiungere la grande fontana barocca del giardino.
"Siamo arrivati" annunciò felice Gabriel
Io interrogativa gli chiesi "Volevi farmi vedere la fontana?"
"Ma certo,bada però,questa non è una comune fontana,se tu gli fai una domanda lei ti risponderà,però ne puoi fare solo una ogni anno.
So che ultimamente molte domande ti perseguitano,così ho pensato di dare una risposta almeno ad una,a quella che tu reputi più importante"
Dopo aver finito di parlare,Gabriel andò nel gazebo per potermi lasciar pensare con calma.
Gabriel aveva ragione,molte domande chiedevano di essere sfamate,ma solo una avrebbe potuto esserlo.

Quale poteva essere la domanda più importante?Contemporaneamente mi balenarono per la mente migliaia di domande,ma restrinsi il campo a tre domande fondamentali:Salverò il mondo?,Nathiel ed io riusciremo a stare insieme?Mio padre sta bene?

Erano tutte e tre molto importanti,almeno per me,ma dovetti sceglierne una,così domandai
"Quale sarà il destino del mondo?"
All'inizio non successe nulla,ma appena stavo per perdere le speranze,un bagliore celestino,mi colpì ed iniziò a parlare.

Se a questa domanda risposta vorrai,scavar dentro di te dovrai.
Una scelta prenderai e la cosa giusta farai.

Il bagliore scomparve così com'era apparso.
Ero ancora più confusa,non che le sue rime Shaeksperiane non mi siano piaciute,ma avrei voluto una risposta completa.
Come facevo a sapere cosa fosse più importante per me?
L'avrei capito?

The city of angelsWhere stories live. Discover now