CAPITOLO 11 - Che la fine abbia inizio

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CAPITOLO 11 - Che la fine abbia inizio

"sei pronta?" mi chiese l'ibrido entrando nella stanza.

"come potrei non esserlo? Non ho nulla che debba essere preparato per il viaggio" asserì io con un tocco di amarezza.

"io devo sistemare le ultime cose, intanto starai con un mio vecchio amico che verrà con noi" mi avvisò noncurante.

"un altro dei tuoi amici?" domandai esasperata e preoccupata allo stesso tempo mentre uscivamo da quella stanza "per carità, posso stare anche da sola per un po'".

"potrei sentirmi offeso" intervenne una terza voce che mi era molto familiare.

"non ci credo..." spalancai gli occhi correndogli incontro mentre lui allargava le braccia "Stefan!" urlai di gioia saltandogli in braccio.

"ciao Emily" rise lui ricambiando quell'abbraccio. In quel momento mi sentì di nuovo vicina ai miei amici. Nonostante ci fosse solo lui, vederlo mi ricordava il calore che provavo ogni volta che vedevo Damon, Bonnie, Caroline, e tutti gli altri. "tu sei un suo vecchio amico?" domandai scioccata girandomi verso Klaus e separandomi da Stefan. L'originale però non c'era più.

"ti ho preparato una borsa con dei vestiti" mi disse "e ti ho portato anche un'altra cosa" mi prese la mano e mi ci appoggiò qualcosa di freddo e metallico.

"è quella che ti aveva regalato tua nonna giusto?" chiese guardando la collana con un cenno di dispiacere. Io annuì contenta abbracciandolo nuovamente. Ero felice che me l'avesse portata. Per me era un cimelio molto importante anche se non ricordavo per nulla il momento in cui mi era stata regalata: quando avevo quella collana con me però mi sentivo protetta, come se niente potesse sfiorarmi. La infilai poi nella tasca dei pantaloni.

Cercai di pensare ad altro e mi assalì un dubbio "ma aspetta... come hai fatto ad entrare in casa senza permesso? Rebekah mi ha spiegato che serve il mio invito per entrare...".

"chi è Rebekah?" oh giusto lui non c'era alla festa ed evidentemente non l'aveva ancora incontrata visto che mentre era libera stava sempre con me "comunque Emily... ti ricordo che, prima che succedesse questo casino, venivo a casa tua assieme a Damon praticamente tutti i giorni... ho perso il conto di quante volte mi hai invitato." giusto. Era ovvio altrimenti Damon come avrebbe fatto quel giorno che avevo nascosto la daga? Che stupida a non averci pensato prima.

"è tutto pronto" proclamò Klaus varcando la soglia della porta d'entrata.

Ad attenderci fuori c'era un'auto nera scintillante, che sembrava costare molto. L'ibrido lanciò le chiavi al vampiro "per le prime ore cedo a te l'onore Stefan". Io seguì il mio amico per prendere posto dietro il guidatore. Lui gentilmente aprì la portiera per farmi salire, con un sorriso stampato in faccia.

"grazie" dissi ridendo. Non mi aveva mai fatto quella galanteria prima d'ora.

Una volta saliti tutti in macchina Stefan mise in moto "allora... dove andiamo?" domandò.

"stai scherzando? Sei tu che hai detto di aver trovato un branco pochi giorni fa" lo ammonì serio l'originale.

"sì, ma poi ho scoperto che era una falsa pista" spiegò lui.

Lo sguardo di Klaus era glaciale in quel momento, era ovvio che non amasse gli imprevisti. Lo vidi poi prendere il telefono e cercare la cartina dell'America.

"bene, inizieremo da qui le ricerche" ordinò indicando un punto col dito.

Il vampiro non se lo fece ripetere due volte e partì subito. Mi allacciai la cintura, mettendomi poi comoda: il viaggio sarebbe stato lungo.

The First Hybrid // KLAUS MIKAELSON (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora