CAPITOLO 10 -Un inspiegabile legame

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CAPITOLO 10

Klaus

Cos'era quella sensazione? Come avevo fatto a trovarla senza usare i miei sensi da ibrido? Come sapevo dove andare?

"Klaus" sussurrò spiazzata. La sua voce era un miscuglio fra paura e sollievo. Sembrò quasi contenta di vedermi.

Mi ero precipitato a casa non appena Damian mi aveva chiamato. Ma nonostante questo, non ero uno stupido, quando l'uomo mi aveva telefonato, avevo percepito che non era del tutto sincero.

Di punto in bianco mi trovai circondato dalle braccia della ragazza. Rimasi sorpreso da quel gesto. Corrugai lievemente la fronte mentre mi chiedevo che cosa le avesse fatto per farla impaurire così.

"hem sì... direi che è abbastanza" proclamai dopo qualche secondo senza aver minimamente ricambiato quell'abbraccio.

Si staccò all'istante e la guardai bene: i suoi pantaloni erano pieni di terra e la sua maglietta era strappata. Notai anche la ferita sanguinante alla spalla. Nel suo volto c'era qualcosa nascosto da una ciocca di capelli che, con delicatezza, spostai dietro ad un orecchio. Lei sembrò tremare a quel contatto. Le girai lievemente la testa portandole due dita sotto il mento e notai un livido nero nella sua guancia sinistra.

"perchè sei scappata?" domandai in un sussurro. Il mio tono era molto calmo: mi stavo sforzando di esserlo. La rabbia che provavo in quel momento non era affatto rivolta a lei (per una volta). Quel verme doveva solo tenerla d'occhio: approfittandosi della situazione mi aveva dimostrato poca lealtà.

Stava per rispondermi quando qualcun altro parlò alle sue spalle "vedo che l'hai trovata" rise Damian in modo nervoso.

Lei si voltò di scatto ed indietreggiò fino a posizionarsi dietro di me. Mi fece strano vederla così impaurita; com'era possibile che avesse paura di lui e non di me?

"qualsiasi cosa ti abbia raccontato quella ragazzina non è vera" si giustificò lui.

Alzai un sopracciglio: umani, a volte sono così stupidi.

"ah sì?" chiesi semplicemente avanzando con calma mentre lui indietreggiava "e qual'è la verità?".

"non ho nemmeno provato a toccarla, te lo giuro Klaus: non le ho torto un capello" risi lievemente divertito dal suo negare ciò che nemmeno era stato detto. "oh andiamo! Credi più ad una ragazzina che ad un tuo vecchio amico?". Quando si accorse che non gli credevo gettò un'occhiata ad Emily "tu: sudicia sgualdrina" cercò di avvicinarsi a lei che, indietreggiò impaurita finendo per inciampare. Le gettai una rapida occhiata: era caduta, ed era troppo sfinita per rialzarsi. Intanto Damian continuava ad avanzare.

"penso tu ti sia divertito anche troppo" proferì prendendolo per il collo e sollevandolo "ah e per la cronaca: noi due non siamo mai stati amici".

I miei occhi mutarono, mentre i canini divennero più lunghi. Un senso di divertimento mi pervase. Sorrisi un attimo prima di affondare i denti sul suo collo. Sentì i battiti del suo cuore rallentare ad ogni istante che passava mentre il suo sangue fluiva nella mia gola. 0 negativo: uno dei miei preferiti.

Non mi staccai fino a quando l'ultima goccia di sangue non fu prosciugata. Il suo corpo cadde per terra ed io rimasi impassibile. Ispirando, lentamente mi girai verso la ragazza che, intanto, si era rannicchiata con la schiena contro la solida corteccia di un albero. Nel suo volto non c'era più nemmeno l'accenno di paura e i tratti del suo viso sembravano rilassati. I miei occhi si scontrarono con i suoi che, rischiarati dai raggi della luna, assumevano un profondo color marrone.

"stai bene?" sussurrai piegandomi fino alla sua altezza.

"sì" rispose senza forze. Il suo volto emetteva curiosità: sembrava stesse cercando di capire qualcosa.

The First Hybrid // KLAUS MIKAELSON (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora