79 - La Compagna del Lupo Bianco

8.6K 545 70
                                    

1 Marzo 2002 (Prima Parte)

Quando mi svegliai quella mattina, la prima cosa che riconobbi furono i suoi occhi ambrati che mi fissavano, come intenti a studiare chissà quale mistero sul mio viso. Mi sentivo confusa, come quando ti risvegli troppo in fretta da un sonno profondo. In quei primi istanti non ricordavo nè quello che mi era successo, nè dove mi trovavo, sentivo solo la testa girare, un intenso calore avvolgermi e il cuore pulsare agitato.

- Buongiorno.- Il volto preoccupato di Stefano si distese in un sorriso non appena si accorse del mio risveglio: -Come ti senti?-

Ancora annebbiata provai a constatare le mie condizioni:  il dolore alla spalla non si era minimamente attenuato, ma la febbre sembrava essere scesa. Forse fu la lucidità dovuta all'abbassarsi della temperatura che mi permise di rievocare le lacrime e lo sfogo della sera precedente e, riconoscendo il momento di cedimento che avevo avuto, fui colta da imbarazzo.

-Me...meglio.- balbettai ed, imbarazzata per tutte le lacrime con cui lo avevo ricoperto, per come mi ero stretta a lui fino a quell'istante, aggiunsi frettolosamente:- Io...scusa. Ti chiedo scusa per ieri sera...- mi allontanai come scottata e continuai:- Ti ho trattenuto e...scusami davvero. Non volevo... è stato...-

La sua voce sicura mi interruppe:- Lo volevo io.-

Arrossii fino alla punta dei capelli e lui sembrò notarlo perché iniziò a prendersi gioco di me:- E' stato interessante averti vicino per un'intera notte, mi ha fatto capire tante cose...-

Io aprii più volte la bocca come un pesce ed infine riuscii a mormorare preoccupata:-Tipo?-

-Che posso smettere con le sigarette, perché se anche mi fumassi un'intera raffineria non riuscirei più a starti lontano.-

Io rimasi in silenzio, troppo occupata a far si che il mio cuore non esplodesse nel petto.

-Hai riposato?- chiese ancora preoccupato, dando una veloce occhiata alle bende della mia spalla.

Io non sapevo se rivelargli che quella era la prima notte in cui ero riuscita a dormire serenamente da mesi, anche perché ero certa che non appena mi fossi ripresa, lui avrebbe utilizzato questa informazione a suo vantaggio. Quindi mi limitai a mormorare un timido:-Si-. Solo allora notai invece le sue occhiaie e constatai delusa:- Tu invece non hai dormito affatto...-

Uno strano ghigno malizioso si dipinse sul suo volto:- Ero troppo distratto da te per dormire...-

Mi accorsi solo allora della posizione equivoca in cui mi trovavo: la mia gamba sinistra che aveva trovato il modo di combaciare perfettamente tra le sue, facendo incastrare i nostri bacini.

Mi spostai immediatamente, sorpresa di aver ritrovato le forze e, staccandomi da lui, mi appoggiai al cuscino, stringendomi nella sua felpa che ancora indossavo. Arrossi ancora pensando a quella notte, a quell'abbraccio in cui mi aveva stretta, a come ero crollata sul suo petto.

Mr. Indifferenza protestò infastidito, mentre si stiracchiava con le parenze di un gatto:- Ho resistito sei ore immobile pur di sentirti vicina, ed ecco finito tutto! Comunque stavo scherzando, o meglio, è più il passato di mio padre ad avermi tenuto sveglio.- e si sedette, poggiando la testa contro la testiera del letto.

Non sapevo cosa rispondergli né cosa commentare, doveva essere stato un duro colpo scoprire il passato di Fabrizio.

D'un tratto la sua voce ambrata chiese curiosa:- Tu lo avevi visto vero? L'avevi visto insieme a quella donna, per questo mi hai chiesto se la conoscessi?-

Io annuii arrossendo al ricordo di quei due, nudi in un groviglio di coperte, e mi sentii in colpa per aver pensato che Stefano mentisse riguardo a quella biondina.

Lui prese a parlare del suo passato, come se avesse bisogno di sfogarsi e dopo quella notte tra le lacrime, sentire la sua voce mi sembrava il miglior modo di cominciare la giornata.

-...sapevo che mio padre aveva tradito mia madre. Diciamo che non era celata la sua avversione per quella Compagna e per quel tipo di legame.- concluse lui ed aggiunse con voce sconvolta: – Non sapevo però fosse una Botina...-

Compresi che decisamente era quella scoperta ad averlo sconvolto di più:- E' così grave?-

-Beh l'altra sera hai avuto modo di sentire cosa pensa l'ultimo dei Botina dei Licantropi...diciamo che l'odio è reciproco.- spiegò serio, aggiungendo:- Nessuno del Branco della Neve avrebbe approvato quella relazione, probabilmente se fosse stata resa pubblica mio padre avrebbe perso il titolo. E' lo stesso motivo per cui il Branco preferisce non frequentare molto Beatrice, e lei se può resta con me o Cristian al più...non è un segreto il nome della sua famiglia.-

Un ombra dispiaciuta scese sul mio volto al pensare alla piccola tredicenne emarginata.

Stefano si passò una mano sulle tempie come sfinito:- Ho provato razionalmente a spiegare che sono tutte cazzate visto che lei è la Luna Nascente più potente del branco, ma le tradizioni sono difficili da estirpare, per questo Cristian è stato nominato come secondo al suo posto. -

Uno strano silenzio lo colse e dopo qualche secondo ammise:- E forse anche io in fondo ho sempre avuto pregiudizi su alcuni membri della sua famiglia. Non avrei mai pensato che Potter potesse essere così utile con la sua valanga o con quel suo dannato amuleto.- Fece una pausa e guardandomi con i suoi occhi ambrati aggiunse:- Nè che avrebbe mai messo da parte il suo odio per me.-

La sua voce risuonò decisamente infastidita mentre commentava:- Ci tiene molto a te.-

E in quelle sue parole non potei non percepire il sottile messaggio per cui quel "molto", secondo il Lupo Bianco, era anche troppo.

D'un tratto presi le parti del mio amico, intenzionata a difenderlo:- Ha fatto quello che riteneva giusto, ed eccetto alla festa non ha mai detto una parola su di voi. Non sapevo di cosa fosse capace, l'ho capito solo quando ha impedito al pilone di crollarmi sulla testa. Non conoscevo nemmeno i poteri del ciondolo...- ed istintivamente portai la mano al petto, dove ormai mi ero abituata a sentire la piccola clessidra dorata.

-Lo ha distrutto, insieme al bracciale.- aggiunsi sottovoce, rendendomi conto che le mie mani, al solo ricordo, avevano preso a tremare.

Sentii la sua mano posarsi sui miei capelli, come per tranquillizzarmi:- Botina ha davvero un grande potere, sono sicuro che non ti trasformerai. Quello che hai sentito probabilmente era influenzato dalla febbre, da quello che hai passato...ora come vedi la temperatura è scesa.-

Non sapevo cosa pensare. Era vero, mi sentivo meglio ed ogni mia cellula desiderava con tutto il cuore che lui avesse ragione, ma la voce di Neri nella mia testa sembrava incancellabile e le mie ansie ormai avevano preso il sopravvento:- Lui verrà qui.-

La voce di Stefano divenne dura e minacciosa:- Ed io non vedo l'ora.-

Io abbassai lo sguardo, per niente rassicurata, e lo sentii alzarsi dal letto.

Afferrò nervoso alcuni vestiti dalla sedia e poi si diresse verso il corridoio con sicurezza:- Devo occuparmi di alcune cose...tu riposati tutto il tempo necessario.-

E prima di chiudere la porta aggiunse feroce, con il viso stravolto da un odio di cui non lo ritenevo capace:- Questa sera ci sarà il falò e quando lui verrà troverà l'intero Branco della Neve ad aspettarlo, e conoscerà la sorte che spetta a coloro che osano ferire la Compagna del Lupo Bianco.-

-

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Wolf - The W seriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora