4 - Sorgenti di Limes

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27 Dicembre 2001 (Seconda parte)

Uno strano tepore sul mio viso, mi risvegliò da quel gelido sonno. Mi sembrava di percepire del vapore caldo inondarmi il volto. Sentivo il mio corpo irrigidito dal freddo disteso sulla dura terra. Con uno sforzo enorme riuscii ad aprire gli occhi ma vidi solo fumo e vapore attorno a me. Dove mi trovavo?

La testa girava fortemente e la sensazione di svenire era sempre imminente. Mi irrigidii pensando che dovevo stare sveglia, dovevo resistere. Inspirai profondamente quel vapore caldo e un profumo di sottobosco mi attraverso le narici. Riaprii gli occhi decisa a scoprire dove mi trovassi. Il vapore era ovunque attorno a me, ero stesa sulla terra ricoperta da uno spesso strato di muschio. Com'era possibile quel tepore in cima ad una montagna coperta di neve? Inspirai ancora ed un odore calcareo giunse alle mie narici, spiegandomi quello che gli occhi non riuscivano a capire: le sorgenti di Limes.

Facendomi forza con una mano mi alzai seduta e il vapore parve diradarsi un poco. Ero sulle sponde della sorgente che formava un piccolo e profondo lago, circondato da un'immensa parete rocciosa che cadeva a strapiombo sull'acqua calda. Sentivo il rumore del vento e la tempesta di neve infuriare ma la roccia scura che circondava la sorgente faceva da scudo a quel piccolo rifugio che mi dava sempre più l'idea di una grotta scavata nella montagna. Come ero finita lì?

Guardai sulla sponda di fronte a me e lo rividi. Quella bestia enorme e bianca camminava avanti e indietro lungo la riva, osservandomi attentamente con i suoi occhi ambrati. Il suo sguardo insistente mi attraversava e mi inquietava. Ora ricordavo la gita per capodanno e ricordavo la valanga: quel lupo mi aveva salvato la vita.

Non mi sembrava possibile ma era l'unica spiegazione razionale. Distolsi lo sguardo dai suoi occhi caldi e osservai le mie condizioni: tremavo tutta e muovevo a fatica le braccia e le gambe che sembravano pietrificate dal freddo. Ero viva ma ero al limite, dovevo scaldarmi assolutamente.

L'acqua calda delle sorgenti sembrava chiamarmi e decisi di avvicinarmi all'acqua strisciando. Vi misi una mano e il calore bruciò come mille lame nella carne. Resistetti e dopo pochi secondi percepii il familiare formicolio: la circolazione si stava risvegliando. Dovevo entrarci dentro se volevo riuscire a riprendere l'uso delle gambe ormai immobili per il freddo.

Lentamente e con fatica mi sfilai la giacca della tuta, sentendo il freddo penetrarmi ancor più nelle ossa. Se fossi riuscita a uscire dalla sorgente non potevo tenere i vestiti bagnati. I pantaloni mi era impossibile sfilarli perché non riuscivo a muovere le gambe. Così vestita, sotto lo sguardo attento di quell'animale che ora si era accucciato sulla riva, strisciai facendomi forza con le braccia, fino all'acqua calda.

Feci attenzione ad entrare lentamente nell'acqua, restando abbastanza vicino alla riva, non sapendo nuotare.

Il dolore del sangue che sentivo ricominciare a scorrermi nelle vene era insopportabile, tanto che digrignai i denti e versai qualche lacrima. Realizzai però che riuscivo a muovermi sempre meglio e stavo riprendendo a poco a poco la sensibilità agli arti inferiori.

Attesi qualche minuto con gli occhi chiusi, l'acqua era bollente e mi appesantiva attaccata agli strati di vestiti che indossavo. Così provai a sfilarmi la felpa, poi i pantaloni della tuta, rimanendo in canottiera e collant. I vestiti galleggiavano nell'acqua della sorgente allontanandosi da me e il lupo si distraeva osservando prima loro, poi me.

Come mai quell'animale mi aveva salvato? Perché non mi aveva aggredito?

E soprattutto perché mi aveva condotto qui e mi osservava come per essere certo che fossi al sicuro?

D'un tratto mi venne in mente la leggenda di cui aveva parlato Elena "la bestia dal manto bianco" che custodiva le sorgenti, se fosse stata reale?

Incrociai nuovamente il suo sguardo ambrato così profondo, questa volta fu diverso. Stranamente non mi sentivo minacciata, ero certa che non mi avrebbe fatto del male, ma non sapevo da cosa derivasse questa sensazione.

Wolf - The W seriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora