4. Bambole senza cervello

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Parola del capitolo: Maschera

Un fastidioso ed irritante suono mi risvegliò malamente dal mondo dei sogni.

Tastai il comodino in cerca di quella maledetta sveglia, una volta trovata la spensi anche se avrei preferito tirarla addosso a Bryan.

Mi alzai dal comodo letto, misi le pantofole e scesi giù in cucina per fare colazione.

Oltrepassato il soggiorno un forte odore di pancake mi invase le narici. Le papille gustative facevano i salti di gioia e lo stomaco brontolava chiedendo di essere sfamato da quelle delizie.

Entrando vidi mia madre e Mary cucinare quelle delizie mentre la mia migliore amica e suo padre sorseggiavano del latte.

"Buongiorno" urlai per poi sedermi vicino a April che mi rivolse un gran sorriso. Riempì il mio piatto con un po' di pancake.
Dopodiché mi alzai per prendere la tazza dove in seguito ci misi la mia ancora di salvezza, il caffè. Tornai al mio posto ed iniziai a mangiare.

"Dormito bene?" Mi chiese la signora Evans.
"Si molto" risposi ripulendomi la bocca con la maglia del pigiama al che mia madre mi scoccò un'occhiataccia che io feci finta di non vedere.

"Che materie avete oggi?" Chiese il signor Evans.
"Non ricordo, probabilmente matematica e letteratura poi non so" risposi mentre infilzavo quel povero pancake.
"Poi avremmo educazione fisica, arte e un'ora di buco" rispose April mentre si alzava dallo sgabello per poi dirigersi al frigorifero.
Il signor Evans annuì e ricominciò a mangiare tranquillamente.

"Vado a prepararmi, ci vediamo dopo" risposi per poi dirigermi in fretta e in furia in camera.

La camera era dotata di un piccolo bagno personale. Mi fiondai in doccia, senza lavare i capelli.
Uscita dalla doccia mi asciugai per poi infilare l'intimo e gli abiti che avevo scelto la sera prima.
Mi feci una coda alta per poi prendere distrattamente lo zaino e mettermelo in spalla.

Scesi velocemente le scale, cadendo.
Salutai tutto ed insieme a April ci dirigemmo a scuola.

La camminata fu abbastanza breve così ci ritrovammo davanti al grande edificio color panna.

Il liceo era l'equivalente di inferno.
Ma avevo sfilato una lista di regole per superare i cinque anni senza problemi:
regola numero 1: mai farsi notare.
Regola numero 2: guardarsi sempre le spalle
Regola numero 3: evitare ad ogni costo i ragazzi popolari.
La regola numero 3 era stata violata poiché vivevo a casa del campione e super sexy giocatore di football del nostro liceo.

Come ogni liceo americano anche il nostro aveva il gruppo delle 'bambole senza cervello'.
Se piacevi a loro la tua vita era tutta rose e fiori in caso contrario ti consideravano come un rottame buttato al lato della strada.
Alla Talented and Gifted venivano chiamate le "Dive"
la diva numero uno era Sharyl Miller, ragazza dal ego smisurato. Figlia del più grande imprenditore di Atlantic City, nonché, beneficiario della scuola.
Sharyl non possedeva un cuore.
I suoi inseparabili lacchè erano Taylor McCall, così stupida da finire al letto con qualunque ragazzo incontrasse e Hope Jones super mega germo fobica, convinta che i germi portino alla bruttezza.

Si fermarono proprio di fronte a me e come al solito non mancarono le frecciatine da bambine delle elementari.

"Amy ora oltre a non avere un padre non hai neanche una casa. Mi dispiace così tanto" disse Sharyl tirando fuori il labbro inferiore con fare drammatico mentre le altre due ridevano rumorosamente.

Questa sua affermazione non mi toccò minimamente così mi sistemai meglio lo zaino in spalla e le superai.

"Ehi sfigata sto parlando con te" urlo istericamente la bionda.

Non mi girai, alzai il dito medio e glielo mostrai per poi continuare a camminare normalmente.

Taylor McCall era famosa per essere la ragazza di Bryan Evans.
In realtà la loro relazione era abbastanza complicata, ogni due per tre si lasciavano per poi tornare insieme, insomma erano stancanti.

Il mio cammino verso la classe di matematica fu intralciato da Maddy Brown ovvero la ragazza più ficcanaso della scuola nonché capo redattrice del giornalino scolastico.

"Hey Amy." Disse sventolando la mano nella mia direzione. Sbuffai rumorosamente per poi rivolgerle un sorriso, non che io volessi farlo semplicemente volevo essere educata, dote che l'educazione manca a molte persone di questa scuola.

"Dimmi Maddy" risposi scostando un capello che era fuoriuscito dalla coda a causa del vento.
"È vero che sei senza casa?" Chiese rimettendo su i suoi occhiali neri che le erano caduti in basso.
"Non credo ti debba importare , ora scusami ma devo andare in classe" dissi superandola e accennandole un piccolo sorriso.

Stava per iniziare una lunga e stressante giornata.

🌪N.A:
Hey girls and boys!
Ecco il quarto capitolo, mi piace molto com'è venuto fuori e spero che per voi sia lo stesso.
Prima o poi capirete diverse cose come per esempio dove si trova il padre di Amy o cosa gli è successo. Inoltre scoprirete molte cose sul gruppetto delle "Dive".... non vi spoilero niente!
Comunque ho letto diverse cose sulle superiori americane e sono qualcosa di fighissimo!
Se vi è piaciuto lasciate un commentino e una ⭐️
Alla prossima.
Vi amo
-Alice

È solo una stupida storia d'amoreNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ