53• Pans are better than swords

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«Sicura che riusciremo a sconfiggere Eolo?» chiese Adria, parlando per la prima volta da quando Lucas si era separato dal loro gruppo per andare ad aiutare Kimberly. Dopo quell'evento, lei, Reyna e Josh erano giunti davanti al famoso ponte citato da Lucas, lo avevano attraversato, muovendosi con cautela, ed erano giunti sull'isola rocciosa sulla quale si trovava il palazzo di Eolo. Si erano appostati tutti e tre dietro un rigoglioso cespuglio e stavano osservando l'ingresso, sorvegliato da una mezza dozzina di arpie in armatura, per quanto potesse essere definita "armatura" una pentola sulla testa, un grembiule che recitava "Non baciare la cuoca o andrai incontro a guai seri" e una padella a mo' di scudo. «Quelle arpie sembrano ben fornite.» continuò la figlia di Ade.

«Sono attrezzi da cucina.» ribatté Reyna. «E poi non sono molte. Sono sicura che possiamo farcela.»

La figlia di Ade annuì, concedendosi una rapida ispezione visiva all'isola. Nella parte in cui c'erano lei, Reyna e Josh, erano piantati alberi carichi di strani frutti dal colore appetibile, che avevano tutta l'aria di essere velenosi. Il prato era verde e curato, i cespugli - incluso quello dietro il quale erano nascosti - carichi di piccoli frutti e di foglie. La zona di fianco era profumata e ricca di alberi in fiore. Di fronte a loro, una distesa di neve ricopriva un quarto dell'isola e sull'ultimo spazio c'erano alberi spogli e foglie secche. "Uno spazio per ogni stagione" pensò la figlia di Ade.

«Okay, dicci quando dobbiamo andare.» disse Josh mentre recuperava la sua arma dal suo zaino.

«Non appena sono distratte.» mormorò Reyna mentre lei e Adria mettevano mano alle spade. La figlia di Bellona rimase a guardare le arpie per qualche secondo, finché vide una di loro scambiare qualche parola con la sua vicina, che gracchiò a voce alta: «Intrusi sull'isola! Intrusi sull'isola!»

Tutte le arpie si raddrizzarono le pentole sulla testa ed impugnarono saldamente i manici delle loro padelle. «Fatevi sotto, intrusi!» esclamarono tutte insieme, pronte a combattere. Le porte del palazzo si spalancarono e all'esterno si riversarono almeno una ventina di arpie, tutte equipaggiate come le loro sorelle.

«Cazzo!» imprecò Josh. «Reyna, che facciamo?»

«Quello che sappiamo fare meglio.» affermò lei con una strana tranquillità. Non poteva farsi prendere dal panico proprio in quel momento. Doveva restare calma e concentrarsi solo sul suo obiettivo.

«Farci ammazzare?» tentò Adria con urgenza.

«Combattere.» la corresse Reyna.

Si alzò in piedi e Josh e Adria fecero lo stesso.

«Andiamo a far vedere a queste galline chi comanda?» fece Josh.

«Andiamo a far vedere a queste galline chi comanda.» concordò Reyna. Non era esattamente quello il modo in cui avrebbe dovuto impartire degli ordini, ma in quel momento non le importava granché.

I tre semidei corsero verso la fortezza con le spade sguainate e attaccarono le prime creature nello stesso momento e con talmente tanta ferocia da stupire persino loro stessi. Le tre arpie che avevano colpito caddero a terra come birilli, tutte e tre con uno squarcio sulla gola e le pupille degli occhi spalancate.

Reyna, Adria e Josh non rimasero ad ammirare le loro prime vittime, né la maestosità del palazzo che si parava davanti ai loro occhi, ma continuarono a combattere, abbattendo la metà delle arpie presenti sul campo.

Dopo che Adria ebbe abbattuto un paio di arpie con la sua spada, la rinfoderò e raccolse da terra le padelle delle donne-galline che aveva ucciso, iniziando ad utilizzare quelle per combattere. Colpì con entrambi i fondi delle padelle la testa di una delle arpie e quando quella cadde a terra con le ossa del cranio fracassate, esclamò, rivolta a Josh e Reyna: «Ehi, ragazzi! Provate con le padelle! Sono molto meglio delle spade per combattere!»

Olympus [1] • The hunt has just begun  Where stories live. Discover now