26 La confessione

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L' ostilità del signor Kayashi, mi indusse a tornarmene a letto.

Mi aveva quasi minacciato che se avessi detto ad Itou della mia visione come la chiamava lui, avrei fatto una brutta fine.

Isae aveva cercato inutilmente di acquietarlo, ma era molto fuori di sé e anch'io persi la calma dinanzi a questa minaccia, anche perché non avevo fatto intenzione di parlarne con Itou, ero pienamente consapevole che ciò potesse turbarlo.

Avevo soltanto voluto parlarne con lui...in realtà non sapevo neanch'io che cosa mi aspettassi da lui,ma era stato tutto dettato dalla mia ansia e paura che Hikari potesse davvero condurre Itou nell'aldilà manipolando la mente di Yori.

"Spettava a me proteggerlo, ero il suo robot!" pensai tra me, ma in realtà quella voglia di proteggerlo, era dettato dai miei sentimenti che tenevo ben nascosti persino a me stessa, li avrei repressi ancora...e ancora...

Chissà chi era quella ragazza di cui era innamorato, quel pensiero mi stava ossessionando o forse Isae aveva detto solo una stupidaggine.

Il giorno seguente, la solita noiosa giornata di scuola.

Non studiavo un bel niente, era una vera pacchia, tanto i professori non mi consideravano affatto.

Ero lì, in classe, eppure era come se non ci fossi, nessuno di loro mi degnava di considerazione, potevo fare ciò che volevo e così me ne uscii dall'aula nel bel mezzo della lezione, sperando quasi che il professore mi facesse una ramanzina e invece no, ero completamente abbandonata a me stessa, anche il resto del classe non mi degnò neppure di uno sguardo, solo Itou e Sayoko mi guardarono sorpresi.

Non sapendo cos'altro poter fare,passeggiai per il corridoio deserto, ogni studente era nelle rispettive classi e sentivo le voci e i sospiri degli studenti che seguivano le lezioni.

Poi vidi un gruppetto di ragazze che stavano prendendo le tute dai loro armadietti per fare ginnastica.

Una di queste era la ragazza che aveva parlato di Hikari, in quello stesso momento, vidi Hikari andargli incontro, ma la ragazza non vedeva la sua evanescente figura e non sentiva la sua calorosa e affettuosa voce.

Così se ne andò insieme alle altre ragazze ridendo, senza accorgersi affatto della presenza di Hikari.

"E' brutto quando la gente non ti vede neanche, capisco in parte come ti senti...però nel tuo caso non lo fanno volontariamente, non ti vedono, perché non hanno la facoltà di farlo, mentre sai...per quanto riguardo i robot, non li vedono e considerano perché non vogliono vederli..."

"Tu non sai nulla di come io mi senta..." esclamò rabbiosa svanendo nel nulla.

Così rimasi da sola con i miei pensieri, mi soffermai su qualunque stupido dettaglio pur di far passare le ore, non sapendo cos'altro fare, forse avrei potuto benissimo tornarmene a casa, ma le parole di Hikari mi impedivano di farlo, aveva detto che Itou doveva morire e questa sua improvvisa apparizione a scuola mi dava da pensare, così una brutta sensazione si fece spazio dentro di me.

Dopo un po' camminando a zonzo per il corridoio della scuola, incrociai un ragazzetto in giacca e cravatta, se non avesse messo quei vestiti classici da insegnante, lo avrei potuto benissimo confondere per uno studentello che stava saltando le lezioni come me.

Notandomi assunse un espressione severa e si diede un tono, anche se continuava a risultare poco convincente a causa del suo aspetto da liceale.

"Signorina...di che classe è?" mi domandò con sguardo di rimprovero.

"Sono un robot...quindi farebbe bene a non scocciarmi..." esclamai minacciosa, pensando che avrebbe fatto come tutti gli altri professori ovvero avrebbe smesso di considerarmi.

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