13 Il ponte

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Dovevo essermi sbagliata, lei non era Liriko.

Lydia si scontrò con Yoto, rispose stentatamente al cenno allegro di lui.

Poi si sedette accanto a me, dicendo " Bah che ragazza strana!" poi mi domandò " Di che parlavate?"

" Niente di chè..." risposi con perplessità, mi sembrava troppo complicato da spiegare e poi non mi andava di riprendere quell'argomento, mi rattristava troppo parlare della morte di Liriko.

"Vi ho visto parlare tanto animatamente..." disse sorpreso, poi aggiunse "Non è che per caso voi due vi conoscete?"

"No, affatto..." dissi con amarezza, più che a Yoto, lo stavo dicendo a me stessa.

Mi volevo convincere di non conoscerla, ma se ripensavo alla cadenza della sua voce, che mi trasmetteva un miscuglio di emozioni diverse:calma e poi quel calore particolare, quella familiarità, non potevo far a meno di pensare a Liriko.

Poi congiunse le mani e chiuse gli occhi per un istante, stava esprimendo il suo desiderio.

Mi incuriosiva sapere cosa desiderava, in realtà mi incuriosiva la stessa idea dei desideri.

E così mi misi a ridere di queste mie sciocche idee, stavo già iniziando a perdermi in mille congetture riflettendo sul significato stesso della parola "desiderio".

."Perchè ridi?" mi domandò non appena smise di esprimere il suo desiderio.

"Niente, è solo che a volte mi scervello troppo su delle cretinate..."

"Tipo?"

"Bè che so, tipo che desiderio hai espresso tu in questo momento, che desiderio ha espresso uno come Itou e che desiderio ha espresso Sayoko... e poi cosa hanno desiderato tutti gli altri...e poi che cosa sono i desideri..."

"Bè non posso dirti il mio desiderio altrimenti non si avvera, però posso solo dirti che rientri in esso..."

" Che centro io?" domandai interdetta.

"Bè mi sembra di averti già detto chiaramente del mio interesse nei tuoi confronti..."

" Si ed ecco credo che..." dissi balbettando, dato che la situazione stava diventando piuttosto sconveniente.

"Non ti conosco abbastanza... per poter dire lo stesso..."

"Si, hai ragione...è stata una cosa troppo affrettata...è che non appena ti ho vista ecco devo ammettere che mi sei piaciuta sin da subito..."

Poi tornò al discorso dei sogni e disse " Bè penso che comunque uno come Itou, bè tra i suoi desideri più grandi ci debba essere quello di rivedere la madre"

Mentre riguardo a Sayoko, credo che desideri un paio di scarpe col tacco e riguardo gli altri, bè tutti le solite scemenze...alla fine c'è sempre un punto che congiunge i desideri di tutti ed è che desideriamo ciò che ci rende felici, perché appunto quello che vogliamo alla fin fine è appunto la felicità e ognuno di noi crede di poterla ottenere con un paio di scarpe, altri con l'amore, altri con lo sport e tante altre passioni e via dicendo"

"E tu come credi che si raggiunga?" gli chiesi sorridendo.

"La felicità non si raggiunge, è qualcosa che deve esserci sempre dentro di noi" si affrettò a rispondere.

" Allora perché hai espresso un desiderio se la pensi così?"

"Perchè sono felice, cioè lo sono già, ma se posso esserlo maggiormente sarebbe anche meglio!"

La nostra conversazione fu interrotta da Itou, che ci disse che dovevamo andare.

Scesi gli scalini del tempio, proseguimmo in cima al monte Fuji.

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