16 I pensieri di Itou

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La voce di Itou era altisonante, la potenza della sua voce e del suo sguardo rabbioso erano come un incendio dirompente.
"La mamma ti amava...Non sai quanto ha sofferto quando tu hai incominciato ad allontanarti da lei...eri sempre così preso dal lavoro e da Isae!"
"La prima ad allontanarsi è stata lei. Non mi degnava più delle attenzioni di una volta ed io di questo ne soffrivo, tutte le attenzioni te le sei prese tu! E così mi sono fatto da parte e ho deciso di dedicarmi cuore e anima alla scienza...e poi è arrivata Isae..."
Quella conversazione terminò così, Itou non disse più una parola. A
cena piombò il silenzio assoluto, né il padre, né Itou parlavano, solo Isae la vidi tentare inutilmente di sostenere una conversazione.
Stava parlando di un libro che aveva letto e ci stava raccontando la trama sostenendo che fosse molto interessante, mentre Itou le lanciava certe occhiate per farla tacere.
Io iniziavo a reggergli il gioco, perché mi faceva tenerezza, stava inutilmente cercando di rendere quella cena meno spiacevole possibile.
Era così amorevole e dolce Isae, era impossibile volerle far del male, ma Itou non era dello stesso avviso, sembrava volerla uccidere solo con lo sguardo e il fatto che fosse gentile nei suoi confronti doveva scatenare maggiormente la sua ira.
"Dimmi una cosa perché non hai cercato di riportare in vita la mamma! A che cazzo serve tutta questa scienza, se non riesci neanche a far questo!" disse adirato battendo un pugno violentissimo contro il tavolo.
"I genitori di tua madre non me l'hanno permesso, lo sai loro...non volevano neppure che io sposassi tua madre, odiano l'idea che io sia uno scienziato e mi hanno detto che loro figlia non doveva essere oggetto di alcun tipo di esperimento...e poi lo sai...riportare in vita qualcuno che è morto rimane comunque pericoloso, mantenere integra la sua personalità non è semplice...avrei potuto riportarla in vita, ma avrebbe potuto subire uno stravolgimento della sua personalità da renderla completamente un'altra persona..." disse il padre con un tono riflessivo e pacato.
"E ti ritieni uno scienziato?!" esclamò con estremo sarcasmo prima di andarsene.

Nei giorni successivi Itou era completamente assente c'era fisicamente ma non con il corpo, persino con Yoto e Sayoko parlava a malapena dopo aver scoperto che persino loro fossero' al corrente della morte di sua madre e che gli avessero' taciuto così a lungo la verità.
In uno di quei giorni Sayoko e Yoto, a ricreazione non riuscirono più a reggere quella situazione, erano stanchi dell' Itou taciturno e strafottente, così Sayoko disse " Adesso basta, Itou se ce l'hai con noi...per quello che è successo, incazzati! Ma non fare l'indifferente! Non tenerti tutto dentro, facci una bella sfuriata... è più sensata come cosa, invece di rimanere in silenzio!"
"Sono senza parole... non mi aspettavo una cosa del genere da parte vostra, mi sento come se mi aveste tutti preso per il culo, come se tutto ciò che ho vissuto fino ad ora fosse pura finzione!"
"E' stato tuo padre che ci ha detto di non dirtelo e poi quando eri venuto a sapere della notizia di tua madre, hai perso i sensi e non ti ricordavi niente...e nessuno ha trovato il modo e il coraggio di dirtelo per paura che potessi avere di nuovo delle ricadute..." ammise Yoto con estremo dispiacere.
"A questo punto avrei preferito non venirlo mai a sapere...dopo tanto tempo che so una cosa...venire a sapere dopo tanto tempo che era tutta una bugia...è così..." disse non riuscendo a concludere la frase, ma il suo sguardo angosciata sembrava dire molto più delle parole.
Sayoko lo abbracciò poi si unii anche Yoto, mentre io li guardavo incominciando a sentirmi fuori posto, ero felice per lui, aveva dei buoni amici che lo sostenevano, anche se aveva un pessimo carattere, immaginavo che per lui doveva essere stato un colpo troppo grande venire a conoscenza della morte della madre e sopratutto in quel modo così inusuale, dopo che gli era stata detta una bugia per così tanto tempo.
Forse un po' lo invidiavo, dopo Liriko, potevo dire di avere degli amici?
Loro non erano miei amici,ma amici di Itou e si comportavano bene con me, solo perché ero il robot di Itou...altrimenti non si sarebbero mai mostrati cordiali nei miei confronti.
E mentre pensavo queste cose e mi guardavo intorno nel giardino della scuola sentii Yoto dire "Ei Echiko unisciti anche tu al nostro abbraccio di gruppo!"
Un sorriso mi si stampò automaticamente sulle labbra, forse dopotutto mi stavo sbagliando, non ero considerata solo il robot di Itou...
Mi unii a quell' abbraccio amichevole, Itou era circondato da così tanto calore e affetto eppure sembrava non rendersene neppure conto.

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