23 Il destino di un robot

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Eravamo finiti nella centrale della polizia a dover dare spiegazioni su quanto fosse accaduto.

Quel poliziotto che ci interrogava anche lui non credeva alla nostra versione dei fatti, poi quando ci domandò i nostri nomi, non appena Itou rispose di essere il figlio di quel famoso scienziato, questo parve peggiorare ulteriormente le cose.

"Kayashi Itou interessante!" disse con un espressione che non preannunciava nulla di buono, aveva tirato fuori un fascicolo che parlava proprio di lui.

"Bene allora...hai già all'incirca 2 denunce per atti osceni in pubblico e altre 2 per esortazione alla prostituzione, adesso se ne aggiunge anche una per rapimento...siamo messi veramente male!" disse il poliziotto con un espressione ferma e seria.

"Per quale motivo dovrei rapire una mocciosa!" disse Itou accanendosi contro il poliziotto.

"Non lo so, dimmelo tu!" disse il poliziotto scrutandolo con uno sguardo accusatore.

" Non esiste una ragione plausibile per fare una cosa del genere e infatti non ho compiuto nulla di tuttociò!" disse in sua difesa.

"Per fornire una prole al tuo robot!" disse guardandomi da cima a fondo.

"Ma che sta dicendo!"mi intromisi.

Aborrii dinanzi a quelle infondate accuse.

Insomma avevo la faccia di una che si impossessava dei bambini altrui?

Il poliziotto rimase fermo alla sua ricostruzione dei fatti e non avevo intenzione di darci retta, anzi dopo un po' concluse anche con una accusa ben peggiore delle altre dicendo " Allora si può presumere che voleste rapirla per compensare alla mancanza di prole, oppure in secondo luogo per abuso sessuale!"

"Aspetta crede che io possa abusare di una bambina?!" urlò Itou agitandosi per l'assurdità di quelle accuse.

"2 denunce per atti osceni in pubblico e altre 2 per esortazione alla prostituzione...non mi sorprenderei di niente!" disse il poliziotto caparbiamente.

"Cioè quanti ragazzi si lasciano un po' a andare in luoghi pubblici con qualche ragazza e poi esortazione alla prostituzione, ancora non l'ho capita questa denuncia..." disse discolpandosi dalle denunce.

"Esortazione alla prostituzione... vuoi che te la spieghi, vediamo tu hai dato dei soldi, regalato oggetti a delle ragazze in cambio di prestazioni sessuali...questo si prefigura come esortazione alla prostituzione..." disse il poliziotto con un espressione decisa e autoritaria.

"Si, ma..." disse Itou non sapendo più cosa dire per potersi difendere.

"Senti avevamo già stabilito che non dovessi più infilarti in situazioni che pregiudicasserò la tua condotta...altrimenti ti avremmo arrestato!" disse il poliziotto con una certa severità impressa nello sguardo.

"Ah insomma in questo paese, state diventando dei nazisti del cazzo, non si può più far niente, anche aiutare una bambina a ritrovare i suoi genitori viene reputato reato!" disse con irruenza e sconcerto.

"Avreste dovuto limitarvi a portarla alla polizia!" disse di contro il poliziotto, non si era neppure irritato dinanzi le offese di Itou, era impassibile.

Ecco, era tutta colpa mia, se avessi dato retta ad Itou, se l'avessimo portata alla polizia come lui mi aveva detto di fare non ci saremmo infilati in questo guaio.

Molto probabilmente, per questa ragione mi aveva detto di consegnare la bambina alla polizia, per evitare una situazione paradossale come questa.

"E' colpa mia! Sono stata io ad insistere per cercare la madre senza ricorrere all'aiuto della polizia. Ma volevo soltanto compiere una buona azione, non pensavo che poteste pensare che volessimo rapire la bambina..." ammisi con rammarico.

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