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Mal era a scuola e ovviamente non seguiva le lezioni, ma disegnava. Disegnava Ben, Evie, Jay, Carlos, Auradon, persino sua madre.
Quando la campanella suonò, indicando che era ora di pranzare, Mal sfrecciò fuori dalla classe e si precipitò a mensa. Ogni giorno a pranzo, studiava, ma non le materie scolastiche. Bensì, come far tornare umana sua madre. Aveva fatto provvista di libri sulla magia ad Auradon, ed era tornata a prenderli.
Prese il suo vassoio e fece la fila, come tutti gli altri studenti, per aspettare il pranzo. La donna che serviva il pranzo le mise del purè e Mal passò avanti. Prima che andasse via, la donna le diede uno sguardo antipatico, come faceva con tutti gli studenti. Era odiata da tutti in quella scuola, sempre scorbutica e così cicciotta che alcuni studenti la paragonavano ad una palla. I suoi capelli erano sempre raccolti in una retina, ma Mal deduceva che fossero neri o sul grigio, in fondo, avrà avuto sui cinquanta anni. Si mise una mela nel piatto e si andò a sedere al suo tavolo, da sola. Certe volte le piaceva immaginare come sarebbe stato anche solo per una volta, sedersi al tavolo della mensa della Auradon Prep con Evie, Jay, Carlos e magari anche Ben. Ridere e scherzare con loro. Un sogno bellissimo. Un sogno irrealizzabile.
Lasciò il purè, perché faceva schifo e le in più le ricordava i pasti della Dragon Hall o tutti quelli che faceva sull’Isola. Avanzi di cibo che quelli di Auradon davano ai Cattivi. Decise quindi di mangiare la mela. La prese in mano e prima di mangiarla la guardò. Come era rossa e sembrava così succosa. Ricollegò subito l’immagine di quella mela, alla mela di Biancaneve. Alla strega. Alla strega che poi aveva avuto una figlia. A Evie. Ogni cosa che Mal faceva o vedeva, la portava a pensare ad Auradon, o all’Isola.
Addentò la mela e aprì uno dei suoi libri di magia. “Magia nera, uh? Figo. Sinceramente la magia bianca mi ha sempre annoiato un po’, anche se non la studiavamo mai.” Le disse uno studente sedendosi accanto a lei. Mal alzò la testa, stupita da ciò che le aveva detto. Lo guardò come per chiedergli come faceva a saperlo e come se lui le avesse letto la mente, le disse: “Uh, oh ehm giusto. Hall, figlio di Ercole e Megara” Hall, come la Dragon Hall. Mal scosse la testa per togliersi quei pensieri di testa e farne apparire altri. “Che ci fa il figlio di Ercole qui?” gli domandò, con fare tranquillo. “Odiavo vivere ad Auradon, così me ne sono andato. Ogni tanto torno. Ho saputo di ciò che è successo in questi mesi, ho saputo che ti cercano dai piani alti. E non intendo Dio se prendi le cose alla lettera” il suo tono era così calmo e leggero che sembrava dicesse così ad ogni persona che incontrava. “Sì, avevo capito. Ho capito anche che non sai perché mi cercano,  quindi. Piacere Mal, figlia di Malefica” gli sbatté in faccia lei con un sorrisetto sfacciato. Lui si impietrì per un momento, poi scosse la testa per riprendersi. “Quindi, Kyla o posso chiamarti Mal, a questo punto no? Sei la figlia di Malefica, sei uscita dall’Isola e ora sei qui, ricercata. Dicono tu sia la causa del coma del principe Benjamin” al sentire quel nome, le vennero i brividi. Benjamin. Non lo aveva mai chiamato così, eppure sapeva che era il suo nome completo, anche perché Audrey ci tenne a precisarlo, se lo ricordava bene – “Io sono Ben” si era presentato con quel sorriso che la scioglieva ogni volta. “Principe. Benjamin. Presto sarà re.” Precisò la sua fidanzata, Audrey come per far capire che lui era di sua proprietà. Poi lo chiamò con quel nomignolo che probabilmente Ben odiava. Bennyboo – “Non sono la causa del suo coma. È stata una sua scelta sacrificarsi per me, io non ho fatto nulla” disse, rivolgendosi più a se stessa che al ragazzo che aveva vicino. “Uh-uh. Caspita! La cattiva ha fatto centro nel cuore di un buono!” cantilenò lui scherzando, ma Mal non era divertita per niente. “Okay, okay. Allora, ti cercano. Quindi io ho due possibilità. Consegnarti o coprirti. Iniziano entrambi con CO e finiscono con I, ma hanno significati diversi. Dammi anche solo un motivo per coprirti, uno valido” disse. “Non ne ho. Mi consegnerò io stessa, ma tra qualche giorno” “Mh va bene. Anche solo con questa frase mi hai convinto” le fece lui. “Ti piace il rischio vero, Hall?” gli domandò. Lui annuì, soddisfatto che Mal lo avesse capito. La ragazza si alzò, prendendo il suo zaino e mettendoselo in spalla. “Ah, a proposito. Se senti tuo padre, digli che Ade è ancora molto arrabbiato per il pugno che gli ha dato. Ha detto che è uscito da quel fiume di anime tutto appiccicoso e ci ha messo due giorni per riaccendersi i capelli” gli sussurrò andandosene via. “Bei capelli, comunque!” esclamò Hall come se non avesse sentito ciò che Mal gli aveva detto. In effetti, le stavano bene quei capelli biondi con punte lilla, mossi e lunghi. Anche se erano troppo buoni. Li aveva cambiati con un incantesimo quando era arrivata lì, per non destare troppi sospetti.
Quando tornò a casa, la prima cosa che fece fu dare da mangiare alla madre. Prendeva sempre qualche erba dal bosco e le cuoceva perché Malefica le aveva insegnato che i draghi mangiavano un tipo di erba, gliela aveva descritta e lei la aveva disegnata e teneva ancora il disegno in una tasca interna del suo zaino. “Tieni Madre” poi si buttò sui libri. Doveva anche studiare per scuola, ma non le importava. “Okay, forse ci siamo” disse alzandosi e mettendosi davanti al drago. Pronunciò l’incantesimo ed aspettò qualche istante. Ma non successe nulla.
Poi un’idea le venne in mente. Quando – o era meglio dire se – avrebbe riportato la madre in forma umana, avrebbe cancellato le loro memorie con un incantesimo, mettendogli in testa falsi ricordi e loro avrebbero cambiato vita, ricominciato da zero. Madre e figlia. Che si vogliono bene. Che vivono insieme, in un mondo normale dove magia e Auradon non esistono.
Quella notte fece un sogno. Lei aveva dei bellissimi capelli viola, con una frangia, mossi ed indossava una coroncina, insieme ad un vestito viola da principessa. Davanti ai suoi occhi si ritrovò Ben, con la corona della Bestia in testa, i suoi bellissimi capelli color castano chiaro e i suoi abiti regali. Lui le porse la mano e lei la afferrò, poi cominciarono a ballare sotto una musica lenta, le sue labbra su quelle di Ben.
Tutto era perfetto.

spazio autrice:
Hey!
Allora che ne dite di Hall? Che impressione vi fa?
See you soon!☆

Il bene nel maleWhere stories live. Discover now