Capitolo 8

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Lauren pov's

Il giorno dopo venni a sapere che Lucy fu sospesa per una settimana e dopo aver passato le prime ore lentamente arrivò finalmente l'ora di pranzo.
"Hey" salutai, sedendomi con le tre ragazze e quest'ultime mi salutarono allo stesso modo "Succede qualcosa?" sentivo l'atmosfera pesante e ciò mi aveva quasi messo in ansia.
"No" rispose Normani ma poi guardò Camila e quest'ultima fece lo stesso con Dinah e la mia migliore amica.
"Oggi, vi va di... venire da me?" domandai, mangiando il mio pranzo e loro alzarono le spalle.
"Io non posso" Camila sembrò fredda e ciò mi ferì poichè avessi invitato soprattutto lei ed essere stata trattata in quel modo mi fece stare male.
"Perché?" domandai, volendo spiegazioni più che valide.
"Mia madre non vuole che ti faccia visita" non mi guardò nemmeno negli occhi e per ciò mi sentì amareggiata.
"Ma se sei venuta ieri"
"Perché sapeva che eri entrata in coma"
"Potevi anche dirle che lo sono ancora così oggi saresti venuta da me"
Forse stavo insistendo troppo ma io ci tenevo davvero.
"Purtroppo ha saputo la verità da Lucy, e non so come la mia ex ha scoperto che sei uscita dal coma e lo ha detto a mia madre"
"Ok" sussurrai, ritornando a mangiare il pranzo silenziosamente. Ero triste.
"Dinah, perché non vai tu a casa sua?"
La bionda fu titubante e aveva le sue ragioni : non mi conosceva nemmeno, come avrebbe avuto il coraggio di venire a casa mia? Se proprio avesse dovuto aveva bisogno che venisse Camila, la sua migliore amica, o no?
"Non lo so"
"Dai, vengo anch'io" la spronò Normani e Dinah alla fine cedette.
"Va bene"
Dopo ciò cadde il silenzio.
Camila era persa nei suoi pensieri mentre io di tanto in tanto le rivolgevo uno sguardo che lei non ricambiava mai. Non capivo il perché di tutta quella rabbia ma mi sentì davvero a disagio. Volevo che mi parlasse ma non diceva nulla.
"Allora se volete... potete anche venire alle sedici da me" dissi "Ormai so che il recupero pomeridiano non servirà a nulla quindi mia madre cederà anche per oggi" dissi e loro annuirono.
Dopo ciò suonò la campana ed io salutai Dinah e Normani con un rapido bacio sulla guancia, avrei voluto fare lo stesso con Camila ma quest'ultima era già sparita nei corridoi affollati, e ciò fu solo un altro colpo allo stomaco che mi fece stare male.
Le ore come al solito passarono lentamente ma grazie a Dio arrivò l'ora di tornare a casa grazie all'autobus.
"Buongiorno" disse mia mamma, quando sentì la porta cigolare.
"Ciao" buttai lo zaino su un lato del muro e poi mi sdraiai sul divano.
"Qualcosa non va?"
Odiavo questo di mia mamma. Lei riusciva a capire quando stessi male ed io non volevo che le persone lo capissero. Mi dava fastidio chi riusciva a leggere i miei comportamenti.
"No. Oggi alle sedici vengono Normani e Dinah" le informai, sapendo che quella fosse un'ottima soluzione per sviare la precedente conversazione, e menomale ci riuscì.
"E Camila?" domandò.
"Camila non può perché Lucy ha detto a sua mamma che sono uscita dal coma e quindi non può venire" spiegai "Da come vedo sua madre davvero non mi sopporta anche se non mi conosce" ero arrabbiata con quella donna, molto.
"Beh, sicuramente è pignola" io fui d'accordo ma non risposi "Sei sicura che non ci sia altro?"
"No, mamma" sospirai, capendo che non fossi riuscita del tutto a sviare la conversazione.
"Va bene"

*

"Volevamo dirti una cosa" Normani era seduta con me e Dinah sul mio letto.
"Cosa?" fui curiosa e le due ragazze si guardarono un attimo prima di sorridere.
"Lo abbiamo detto oggi anche a Camila ma..." Normano iniziò, non sapendo come continuare, evidentemente "Ma non sembrava molto felice, forse perché era arrabbiata, non lo so, ma di sicuro non stava bene"
"Quindi? Qual'è la cosa che dovevate dirmi?"
Non avevo bisogno di sapere come stesse Camila, già me lo aveva fatto capire dai suoi comportamenti e non avevo bisogno che qualcuno me li illustrasse.
"Stiamo insieme" disse Dinah con le guance rosse d'imbarazzo.
"Oh mio Dio!" esclamai sorpresa, presa alla sprovvista da quella dichiarazione "Da quando?!"
"Da quando dei entrata in coma. Camila stava sempre con te ed io e Dinah ci siamo conosciute più a fondo" mi spiegò Normani ed io non potei fare altro che abbracciarle.
"Sono tanto felice per voi!" ero contentissima e loro bofonchiarono qualcosa, sicuramente per la mia stretta troppo forte, così mi staccai.
"Ma devo dirvi un'altracosa" stavolta fu Dinah a parlare ed io e Normani la guardanmo con curiosità "Camila è da un pò che mi parla sempre di te" lo disse guardandomi quindi capì che stesse parlando con me "Da quando è iniziata la scuola" specificò ed io non capì il perché di quella conversazione "Mi ha sempre detto che sei molto diretta e a volte bipolare. Da quando sei entrata in aula magna lei ha parlato sempre di più di te. Mi sta assillando" non lo disse con fare serio ma scherzoso "Mi dice che odi la chitarra e..."
"Dove vuoi arrivare, Dinah?" domandai e le sue espressioni facciali divennero serie.
"Camila è di pessimo umore perché ci tiene davvero tanto a te ma si sente in colpa per un'altra persona"
Lucy.
"È una persona che è entrata nella sua vita tanti anni fa e ha paura di dimenticarla. Ha paura di sostituirla perché stai prendendo la stessa importanza di quella ragazza tanto importante per lei"
"Lucy?" domandai e lei scosse la testa per dire di no.
"Non ricordo bene come si chiama ma non è Lucy" disse "Lauren..." il suo tono fu più serio e ciò mi allarmò "È innamorata di te"
Ed in quel momento sentì le famose farfalle nello stomaco, il cuore battere velocemente e la testa in un posto chissà quanto lontano.
Ma ero sempre, come al solito, troppo coeca per rendermi conto il significato di quelle emozioni.
"Ma ha paura di dimenticarla" disse la bionda "Ha paura di dimenticare quella ragazza"
"Dinah, Camila non è innamorata di me" obiettai, ritornando alla realtà "È una mia amica" ma lei rise sarcasticamente.
"Non è così Lauren, sei cieca. Lei è innamorata, io la conosco. Lei non ha mai fatto amicizia con nessuno e mai... e dico mai... nessuno è riuscito a guadagnarsi la stessa importanza che ha per quella ragazza, o di più. E Lauren, io penso che Camila sia così confusa e arrabbiata perché forse tu stai diventando più importante di quanto pensasse"
Io rimasi in silenzio non sapendo esattamente cosa dire mentre mille voci curiose in testa mi chiedevano di sapere di più.
Perché sono così importante per lei? Cosa ho fatto per farla innamorare? Chi è la famosa ragazza che ha preso quasi la mia stessa importanza? Per questo oggi non mi guardava nemmeno? Perché si è innamorata di me?
Ma in quel momento mi ricordai di Karla. Forse anche io avevo paura di sostituire Karla con Camila. Perché ogni volta che pensavo a Karla mi ritornava Camila in mente? Non riuscivo ancora a spiegarmelo e ciò mi dava un pò fastidio : odiavo i dubbi e lasciarli tali.
"Anche io ho paura di scordare una persona importante" rivelai e Normani mi guardò come se ne sapesse qualcosa, ma in realtà le avevo detto davvero poco su Karla perché ogni volta che parlavo di lei sentivo che fossi in procinto di piangere, ma stavolta dovevo parlarne, forse mi avrebbe fatto bene "Da piccola c'era una ragazzina con cui giocavo sempre" introdussi "Amava la musica, l'erba, la luna, il sole, le stelle, il canto e suonare" Dinah e Normani mi ascoltarono attentamente "Si chiamava Karla"
Lo sguardo di Dinah tintennò sullo sguardo di Normani che sembrava dirle : "Te lo avevo detto", ma cosa esattamente? Non lo sapevo.
Nessuna delle due disse qualcosa quindi continuai.
"È molto simile a Camila. Solo che Karla era davvero ricca e Camila non sembra esserlo. Karla l'avevo incontrata per caso una mattina mentre suonava una canzone ed io mi ero affacciata oltre la staccionata per guardarla. Le chiesi perché fosse sveglia così presto e lei mi chiese lo stesso. Da quel giorno, alle sei di ogni mattina sgattaiolavo dalla mia stanza per suonare e cantare con lei" mi fermai un attimo ricordando molte cose e poi ritornai a parlare "Lei diceva che aveva di tutto solo che i suoi genitori mancavavo sempre e spesso restava con una babysitter. Le mancava l'affetto proprio come me. I suoi genitori mancavano perché erano ricchi e lavoravano quasi tutto il giorno per ampliare la loro ricchezza, mentre i miei lavoravano tutto il giorno per guadagnarci qualcosa da mangiare" continuai "A volte non mangiavamo nemmeno e così Camila, alle sei di mattina sgattaiolava da casa sua per sedersi sul suo padre con qualche merendina e la sua chitarra" pensai che fosse inutile allungare il brodo quindi arrivai al punto "Poi è sparita. Se n'è andata da me senza un perché, senza un motivo. Non si è più fatta sentire" sentivo gli occhi pizzicarmi ma non piansi "Era l'unica persona che avevo".
Ed in quel momento crollai tra le lacrime e loro provarono a rassicurarmi con carezze sulla schiena, abbracci e dolci parole.
"Forse se è andata via c'è un motivo" disse Dinah sulla mia spalla "Forse-"
"Mi ha baciata" dissi, ricordandomi solo in quel momento quel particolare "Karla mi ha baciata il giorno prima che sparisse. Mi ha dato un bacio a stampo. Pensavo che volesse inaugurare un inizio ma era solo una fine. C'ero rimasta malissimo"
"Forse voleva riiniziare ma era stata limitata" provò a dire di nuovo Dinah.
"Smettila di parlare come se sapessi il suo punto di vista" non lo dissi con rabbia ma tristezza.
Lei so staccò dal mio corpo seguita da Normani e mi guardarono con tristezza.
"Forse è così, Lauren"
Ero troppo cieca per capire che avesse ragione.
Lei sapeva il suo punto di vista. Adesso sapeva il mio.
Lei ci aveva scoperte ma io non lo avevo ancora capito.

I wouldn't mind ➳ CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora