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Sono seduta sul muretto della scuola nei pressi dell'ingresso. Oggi mi sono svegliata in anticipo, un po' perché morivo dalla voglia di vedere Aiden, un po' perché dopo essermi addormenta ieri sera ho dormito talmente bene che non ho nemmeno avuto bisogno della sveglia per svegliarmi.

Guardo davanti a me e noto con piacere il mio migliore amico che tiene sotto braccio Sophie, sorrido un po' malinconica ma anche molto felice per loro.
«Buongiorno! Come mai così presto?» mi domanda il mio migliore amico mentre mi lascia un bacio sulla guancia facendo inarcare un sopracciglio a Sophie. Mi trattengo dallo sbuffare, se adesso non mi può più nemmeno salutare tanto vale che me ne scappi in Bangladesh.

«Ho dormito benissimo ieri sera. Mia mamma si sposa, come già sai, e ha invitato tua mamma e la tua famiglia al matrimonio. Sicuramente si saranno già parlate e staranno programmando tutto.» dico facendolo scoppiare a ridere,
«Si, me ne ha parlato mia madre.» afferma.

Guardo Sophie,
«Le ho parlato di te, farai da damigella d'onore con me la mamma di Et, e due colleghe di lavoro di mia mamma che nessuno conosce.» la vedo sbiancare e mi affretto a precisare che ho detto a mia mamma di non dire nulla alla mamma di Ethan riguardo alla loro relazione. Tirano un sospiro di sollievo,
«Comunque oggi che programmi avete?» domando loro,
«Avevo pensato di far conoscere la mia ragazza ai miei genitori» dico sornione Ethan,
«Ecco, a proposito di questo....non possiamo proprio rimandare?» chiede Sophie mentre giocherella con le sue stesse mani.
Scuoto la testa, Ethan non avrebbe cambiato idea, quando si impunta una cosa quella è. Non accetta ne se ne ma.
«No, andiamo oggi. Non sarà così male. Ti faccio conoscere anche mio fratello Ash» ebbene sì, Ethan ha un fratello Ash.
Un piccolo monello di undici anni, é bellissimo suo fratello, già me lo immagino da grande. Sarà sicuramente un bel ragazzo, forse più di Ethan stesso.
Ash, diminutivo di Ashton, ha dei capelli marroni quanto quelli di Ethan ma degli occhioni neri e profondi quanto quelli di sua mamma, Jasmine.
Ama il basket, una volta l'ho dovuto accompagnare ad una sua partita e sembrava dettar legge peggio di un dittatore. Al primo impatto é un bambino timidissimo, ma poi, se sai come prenderlo, diventa una peste con i fiocchi.
Mi adora, ed io adoro lui. Quanto vorrei un fratellino come Ashton.

«Hai un fratello?» chiede Sophie, sorridendo. Quel sorriso non mi piace.
«Si, ha undici anni ed é una peste» afferma Ethan sorridendo.
Il mio migliore amico ama il suo fratellino, farebbe di tutto per lui, anche se non lo vuole ammettere, vuole più bene a lui che a tutte le persone che lo circondano. Ash dal canto suo gli vuole davvero bene, mi ricordo quando tornava a casa e gli portava dei disegni in cui c'era Ethan con vesti da supereroe, il mio migliore amico gli chiedeva perché lo avesse vestito così e lui puntualmente gli rispondeva "perché il mio fratellone é il mio eroe. Ti voglio tanto bene fratellone. Anche se a volte mi sgridi io ti voglio tanto bene lo stesso" é incredibile l'amore che hanno i bambini. Quasi piango a quel ricordo.

«Allora vengo molto volentieri» afferma Sophie. Ammetto che devo ancora abituarmici a condividere Ash con altre persone.

Sento un voce famigliare che chiacchera con una ragazza, precisamente Chantal Brown.
Quella ragazza é un genio informatico, la trovo sempre nella biblioteca che smanetta a dismisura con quell'aggeggio, che personalmente, non capirò mai. Insomma é tanto che so come si accende.

Incrocio le braccia sotto al seno e inarco un sopracciglio. Tesoro fai un passo falso verso il mio Aiden e vedi come ti concio per le feste. Si avvicinano e posso sentire bellamente cosa si dicono.
«Senti...» inizia lei, reprimo il mio istinto omicida, ammetto che mi sta salendo l'Hitler.
«Ethan se dovessi fare una strage tu non hai visto nulla.» affermo seria mentre continuo a fissare quella ragazza che prima mi stava anche simpatica.
Il mio migliore amico si azzarda a posarmi una mano sulla spalla.
«Leva quella mano da lì. Sto per scattare se solo osa...» come non detto Ethan ritrae subito la mano dalla mia spalla. Oh, puoi scommetterci Et, io a quella la sbrano.

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