Capitolo 12

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La giornata trascorse abbastanza velocemente.

Papà non mi disse nulla a proposito di me e Jake, dunque significava che non ne sapeva nulla.

Io non potevo che esserne felice.

Forse non ne era ancora venuto a conoscenza perché non aveva ancora avuto la dolce possibilità di auscultare i pensieri di Jacob.

Quest'ultimo aveva infatti abbandonato la casa molto presto, in seguito al mio risveglio, e fortunatamente in quel momento papà si trovava in casa di nonno Carlisle.

Non potevo sapere se fosse stata una scelta approvata appositamente per evitare di avere una conferma ai suoi dubbi: la notte passata con Jake nella stessa stanza.

Anche qui, preferivo ignorare l'accaduto, per la sicurezza mia e del mio lupacchiotto.

A proposito di questo, questa mattina Jake si era recato giù a La Push, al fine di riunirsi finalmente con il suo branco.

Ormai i branchi erano rimasti due.

Il primo era quello capitanato da Sam, e comprendeva Paul, Jared, e tutti i lupi più recenti.

Il secondo era, invece, quello guidato solennemente dal mio Jake, comprendente Embry, Quil, Seth e Leah.

Tra i due, il secondo era decisamente quello più forte e decisivo.

Ma, in occasione delle battaglie, o anche in caso di emergenza, i due branchi si riunivano prontamente, senza alcun tipo di rancore.

Tutti apprezzavamo molto la pace che si era venuta a creare tra di essi.

Nonostante la separazione, tutti i lupi continuavano a considerarsi fratelli tra di loro.

Il rapporto non si era mai spezzato.

Infatti, riuscivano anche a comunicare tutti quanti attraverso la mente, ma tra componenti di branchi differenti, dovevano desiderarlo.

Mentre per i componenti dello stesso branco, procedeva come in passato.

Ogni singolo pensiero era a conoscenza di tutti.

Tutti sapevano tutto.

Niente segreti.

Non appena Jake abbandonò silenziosamente e cautamente la casa, solamente dopo avermi lasciato un tenere bacio sulle labbra, mamma ne approfittò immediatamente per introdurre la conversazione a cui mi aveva precedentemente accennato.

"Renesmee, è arrivato il momento di parlare" mi comunicò, senza lasciarmi alcuna scelta.

Non che ne richiedessi una.

"Ma papà?" domandai, cauta più che mai.

"Sta per andare a caccia con Emmett e Carlisle. Niente pericolo" mi rassicurò prontamente, appoggiando una mano sulla mia spalla, accarezzando dolcemente quest'ultima.

"D'accordo, dimmi tutto" la incitai, divorata da un improvviso impeto di curiosità.

"Dobbiamo parlare dello sconosciuto. Hai ipotesi?" arrivò dritta al sodo, passando la palla alla sottoscritta.

"Ecco, sono abbastanza convinta che abbia un dono. Insomma, perché dovrebbe aggregarsi ai cinque Volturi più potenti contro di noi?" esposi subito le mie teorie, convinta più che mai delle stesse.

"Lo pensiamo tutti. Ma quale dono? Gli altri credono sia offensivo, ma io... io punto sul mentale" dichiarò mamma, in modo crudo e conciso al tempo stesso.

"Anche io e Jake puntiamo sul mentale. I Volturi devono avere una ragione per venire da noi. Una più che valida ragione. Tutto questo fa pensare che il centro di tutto sia lo sconosciuto, e che di conseguenza abbia un dono mentale" affermai decisa.

"Ottima osservazione, non ci avevamo pensato. Credo tu abbia ragione. Anche perché, per quanto riguarda i doni offensivi, hanno già Jane e Alec. È vero, io posso bloccarli, ma non potrei rimanere concentrata sul combattimento" continuò mamma, esponendomi le sue elucubrazioni mentali.

"Avrebbe senso anche l'aggiunta di un potere offensivo, ma il mio sesto senso, non so... è mentale" balbettai, confusa ma convinta al tempo stesso, in un modo poco chiaro e conciso.

"Sì, lo penso anche io, Nessie" confermò mamma, decisa e confusa tanto quanto me.

"Ma se non possiamo sapere la ragione, cosa facciamo?" domandai in tono pessimistico.

"Non lo so, Ness. Il fatto è che nemmeno Alice può scoprirlo, perché non conosce il volto nuovo. Stanno utilizzando i suoi punti ciechi. Credo lasceranno tutte le decisioni nelle mani dello sconosciuto, ovviamente guidandolo verso quella che vogliono loro" propose mamma, avendo, secondo me, pienamente ragione.

"Probabile. Molto probabile. Quindi, ci basterebbe conoscerlo" constatai in seguito alle rivelazioni della mamma.

"Esatto" confermò quest'ultima.

"Non ti arrendere, Renesmee. Siamo le uniche che hanno i pensieri al sicuro. Dobbiamo sacrificarci per gli altri" mi insegnò l'ultima, giustamente.

"Lo so" affermai, chiudendo così la conversazione.

Senza dirci nulla, allungammo contemporaneamente le mani.

Mamma posò la sua sul dorso della mia, compiendo gesti rotatori col pollice.

I nostri occhi erano fissi gli uni negli altri.

Nessuna delle due parlava.

Le parole non servivano.

Bastava uno sguardo, uno solo, per ottenere la forza necessaria a combattere.

A combattere per noi stesse.

A combattere per gli altri.

A combattere per tutti.

Ora ne avevamo la forza.

Insieme.


ANGOLO AUTRICE


Ciao a tutti!

Stanchissima, ma ce l'ho fatta.

So che non è il massimo e non è nemmeno lunghissimo, anzi, è piuttosto corto, ma mi occorreva per poter finalmente spiegare le sorti del branco, che spero siano a tutti abbastanza chiare.

E anche per mostrarvi il dialogo tra Bella e Nessie, dove entrambe concordano con un dono di tipo mentale, come Jake.

Gli altri invece puntano sull'offensivo.

Chi vincerà?
Tutti, qualcuno, o nessuno?

Lo scopriremo solamente nei prossimi capitoli.

Chissà quanto prossimi...

Spero che il capitolo, nonostante la lunghezza (o forse "cortezza") piuttosto discutibile, vi sia piaciuto, vi abbia intrigato, e vi abbia fatto sorgere qualche nuovo bel dubbio, che non vi leverete per un bel po'!
Mi raccomando, stellinate, commentate, e consigliate il libro ai fan della saga di Twilight!

A prestissimo, ciao!

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