I quindici della CyberLife

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《Conoscono anche il tuo di volto, North! Eri sempre accanto a me!》
La donna non mosse un muscolo, nè accennò a qualche cenno del capo, limitandosi a fissare Markus di rimando, in silenzio. Le si leggeva determinazione negli occhi e dubitavo che persino Markus sarebbe riuscito a dissuaderla. 《North ascoltami.》
《No. Connor ha ragione, i nostri stanno morendo. Abbiamo sconfitto gli umani ma così ci stiamo massacrando da soli. Devo sempre dirti io cosa è giusto fare?》
Markus si fermò nel risponderle e soppesò le parole, conscio di aver precedentemente chiesto a me consiglio. Poi parlò.
《North siamo d'accordo che stiamo morendo e probabilmente uscire da qui e cercare aiuto fuori è la scelta migliore; ma non facciamo scelte avventate. Sei un pilastro importante per noi.》
《Per questo voglio andare. Chi altro potrebbe? Tu? Connor? Qualcuno privo di esperienza in battaglia?》
Guardai le spalle di Markus, che se ne stava leggermente più avanti a me, fremere e decisi che forse era il momento di intervenire.
《Non sarebbe saggio mandare qualcuno che conoscono, ma anche North ha ragione.》 Markus si voltò verso di me. 《Fra noi lei è quella che passerebbe più inosservata. È una donna, può truccarsi e non si è esposta all'Opinione Pubblica come abbiamo fatto noi》
《Ma...》 Lo fermai con un movimento della mano.
《Possiamo seguirla da qui, aiutarla, ma è quella con maggior possibilità di successo. Esclusi noi due.》 Lanciai un'occhiata a North e abbozzai un sorriso, lei rispose con una smorfia e un cenno del capo.

Passò del silenzio a seguito delle mie parole, attimi che utilizzai per analizzare la stanza e i volti dei due presenti. Non si erano preoccupati di abbellire il luogo e l'ufficio era rimasto uguale a come me lo ricordavo. C'ero stato solo una volta qui, ma a differenza di prima mancavano i fiori, mancavano gli uccellini. Provai una strana sensazione a livello dell'addome, che scacciai per concentrarmi sul presente.
《D'accordo. Va bene. Ma dobbiamo organizzare tutto nei minimi dettagli, non accetterò un altro modo.》
Vidi North pronta a rispondere a Markus, ma qualsiasi cosa avesse voluto dire se la tenne per sè. 《Va bene.》 Mi guardò e d'istinto piegai appena la testa di lato, interrogativo. 《Quindi come facciamo?》
Anche Markus si voltò verso di me e io rimasi ad osservarli di rimando per qualche istante.
《Ho bisogno di alcuni computer e una mappa. I JB300 hanno sistemato il problema della connessione?》Domandai, rivolto a Markus.
Questi annuì e si diresse verso la porta dell'Ufficio che aprì, aspettandomi fuori. 《Questa mattina.》
Gli annuii, soddisfatto della sua risposta e iniziai a seguirlo giù per le scale.

I computer di cui avevo bisogno si trovavano al piano 31, in fondo al terzo corridoio sulla destra. Per fortuna pur connesso ad Amanda fino alla fine, cosa che mi aveva quasi fatto uccidere Markus cinque anni prima, non le era stato possibile eliminare informazioni che, durante questi anni, erano risultate piuttosto utili.

La CyberLife era sempre stata un luogo luminoso, enorme e spazioso. Adesso era vuoto, sempre immenso, ma spento. L'unica luce era quella che filtrava attraverso le finestre ai lati dei corridoi e della struttura centrale. Le cose erano cambiate, gli Androidi erano liberi, ma era quello il genere di libertà che Markus e gli altri desideravano per loro? Non avevo opinioni a riguardo, non adesso. Dopo cinque anni mi risultava ancora difficile comprendere chi fossi, cosa volessi e accettare l'idea di non essere soltanto una macchina. Provavo sentimenti ed emozioni, ero vivo e volevo essere libero dal giogo della CyberLife; ma chi ero? Potevano gli Androidi avere un futuro, una vita normale?

Markus si fermò, aprì la porta della sala computer e la tenne aperta per me. I tre JB300 all'interno si voltarono, salutarono con un cenno del capo e uscirono in silenzio. North chiuse la porta dietro di noi.
Mi avvicinai ad un portatile, accesi lo schermo e cercai i file riguardanti il Thirium e i nostri componenti. Ovviamente non trovai niente, come nulla era rimasto sul conto di Kamski o dei segreti della CyberLife.
Potevo sentire il peso dello sguardo di Markus e North dietro di me.
Tirai su la manica destra, avvicinai il polso al computer e lo collegai ai miei circuiti. Apparvero dei numeri, un'infinità di cifre e per la prima volta vidi la mia mente così com'era stata progettata. Solo numeri, dei codici. Avevo la capacità di non esprimere visivamente le mie emozioni, in quanto così progettato dalla CyberLife, ma Markus parve capire e mi posò la mano sulla spalla, in segno di conforto.
Gli risposi con un sorriso tirato e iniziai a cercare quello che volevo.

Divisi i ricordi dalle nozioni, le analisi dalle previsioni; c'erano tutti i miei ultimi anni passati lì dentro, ma era il 2038 il più importante. Per la causa, per l'obbiettivo odierno, per Hank.
Raggruppai i ricordi con l'uomo e li inserii in una cartella privata altrove e la protessi con una password, quindi aprii un file digitato K78G6.
V'erano informazioni riguardo tredici uomini e due donne, tutti membri dell'equip principale della CyberLife. Scorsi velocemente, quindi mi poggiai allo schienale della sedia e indicai i quindici.
《Lavoravano alla CyberLife fin dall'inizio. Ognuno di loro sa qualcosa, nessuno è a conoscenza di tutto.》 Girai la sedia per rivolgermi a entrambi.
《Salvo Amanda e Kamski》 Mi fece eco North, le mani sui fianchi.
Io annuii.
《Sono bersagli troppo importanti.》 Le risposi, anticipando Markus. 《Siamo solo una città, possono schiacciarci facilmente. Dobbiamo trovare il modo di riprenderci e le probabilità di riuscita diminuirebbero se provassimo a contattare quei due. Il 25% del...》
《Basta con queste probabilità.》 North si fece avanti e iniziò a scorrere le schede sullo schermo. 《Quanto ci vorrà a interrogarli tutti?》
《Se saprai premere sui punti giusti tre settimane. Altrimenti un mese e mezzo.》Le risposi prontamente, senza spostarmi da dove mi trovavo.
Lei mi lanciò un'occhiata basita, quindi si rivolse a Markus. 《Non abbiamo tutto questo tempo!》
《Non abbiamo altra scelta》 Markus era altrettanto abbattuto. Sapeva che sarebbe stato arduo mantenere il controllo sulla popolazione Androide, garantire parte di ciò che avevano a chiunque e che una rivolta popolare era molto vicina a esplodere. Ma non c'era davvero altra soluzione. Avevo provato a cercarla, senza successo.
《Allora vado da Amanda.》
Mi alzai di scatto e anticipai ancora una volta Markus. 《Questo non è possbile》
《Tu stanne fuori》 mi puntò il dito contro e tornò a rivolgersi a Markus, come se la mia presenza non contasse. 《Non ho intenzione di comportarmi come loro》
《Non lo stiamo facendo!》 Markus alzò gli occhi al cielo e le si avvicinò, quando tutti e tre ci bloccammo sul posto. All'esterno era appena esploso qualcosa.

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Eccoci col secondo capitolo. So che è un statico, cercherò di farne il meno possibile.
Fatemi sapere che ne pensate e se avete suggerimenti.
Alla prossima!

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