Capitolo 13.

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Volevo solo farvi sapere che l'autrice ha creato una playlist su spotify per questa storia, si chiama MtB (che non ho effettivamente trovato) .

Presto quella sera

-Harry-

Odiavo quei due ragazzi. Davvero.

Uscii dalla stanza di Jeff e Dan, mentre loro stavano discutendo su quale tra quelle de primo anno fosse la ragazza più facile. Stronzi. So di avere anche io una reputazione da dongiovanni tra le ragazze nel campus, ma non le degrado così. Trovo una ragazza che mi piace, butto l'esca e aspetto che abbocchi, a differenza di questi due, che si farebbero qualsiasi cosa abbia due cromosomi x.

Odiavo quei due ma loro invece sembravano adorarmi perché non mi ... lasciavano ... mai ... in pace. E in più ero il loro fottuto autista perché mi chiedevano sempre di accompagnare loro a qualsiasi festa. Avrei preferito sempre rifiutare, ma mi divertivo troppo a guardarli tentare e fallire miseramente con le ragazze.

Probabilmente avrei dovuto dire loro che odiavo la loro compagni e che erano solo uno spreco di ossigeno, ma erano gli unici ad essere abbastanza stupidi da uscire con me.

Mi accigliai mentre i due stronzi chiudevano a chiave la porta della loro camera, discutendo su chi fosse più facile tra Jenny e Tabitha. Quando una figura ci passò affianco velocemente e senza fare rumore. Di impulso mi voltai e la mia mascella quasi toccò terra quando notai che la figura fosse una ragazza con la testa bassa. E riconobbi quei capelli e quel muoversi frenetico.

"Elizabeth?" Esclamai e lei si fermò un momento prima di riprendere a camminare più velocemente. Jeff e Dan smisero di battibeccare per guardarmi correre dietro la ragazza che stava cercando febbrilmente di allontanarsi da me. La afferrai per il polso, facendola fermare e costringendola a voltarsi lentamente, i suoi occhi erano serrati proprio come la sua bocca. Aprì gli occhi piano piano, posando lo sguardo sul mio volto mentre io la fissavo confuso dall'alto.

Che cazzo ci faceva lei là?

"Ay Harry? Chi è il bocconcino?" Gridò Jeff e io chiusi gli occhi voltandomi. Avevo finalmente la possibilità di parlarle. Non rovinarmela, coglione.

"Andate in macchina senza di me," dissi velocemente e tornai a guardare la ragazza che mi aveva evitato per tutta la settimana.

"Perché? Vai a letto presto stanotte?" Dan fece l'occhiolino ed Elizabeth spalancò gli occhi alle sue parole, boccheggiando, per poi allontanare il suo braccio dalla mia presa.

"Dannazione," sibilai. Lo uccido. "Ho detto andate senza di me!" urlai e loro mi fecero il medio prima di avvicinarsi all'ascensore. Tornai a concentrarmi sulla ragazza che stava scappando da me. "Elizabeth, aspetta!" La rincorsi e mi sporsi per toccarle la spalla per fermarla. Non appena le mie dita entrarono a contatto con il suo corpo, lei fece uno scatto per allontanarsi e si voltò.

"Cosa?! Cosa v-vuoi da me?!" strillò e io mi accigliai davanti al suo accanimento e abbassai la mano.

"Voglio che mi parli e mi lasci spiegare," dissi. Sapevo che era arrabbiata con me per quello che avevo detto, ma non volevo intendere quello che aveva dedotto lei. Ero incazzato con lei e con quel piccolo stronzetto di Ahston, o come diavolo si chiama, e non avevo pensato molto all'esprimere i miei pensieri nel modo corretto.

Mend the Broken [Italian Translation]Where stories live. Discover now