Jughead Jones, ragazzo strano, solo, a cui sono successe troppe brutte cose.
Jennifer Williams, la "ragazza nuova", solare, estroversa, sempre in cerca di un buon motivo per sorridere.
Perchè due persone così incredibilmente diverse dovrebbero esser...
Sono completamente a pezzi, fuori piove a dirotto, Jen mi ha appena telefonato, appoggio il telefono al tavolino, mi passo le mani sulla faccia, mi alzo di botto, ho bisogno di svegliarmi, mi fiondo in bagno e mi sciacquo con l'acqua gelata mi infilo la giacca, la prima che mi capita ed esco dalla porta.
Cammino sotto la pioggia, neanche mi importa di bagnarmi, cammino fino a scuola, sono fradicio, prendo il telefonino dalla tasca, la chiamo.
-Sono qui fuori... Se ti va...- Chiude la telefonata, a quanto pare non aveva poi tanta voglia di vedermi.
Ad un tratto vedo qualcuno correre nella mia direzione, con un ombrello.
-Jug...- Mi avvolge in un abbraccio, tanto forte da quasi soffocarmi, ne avevo un bisogno assurdo, anche solo di sentire il suo profumo, per me era quasi impossibile starle lontano, non so come abbia fatto in queste due settimane.
-Cosa ci fai sotto la pioggia senza neanche un ombrello, so di averti detto di aver bisogno di te ma non pensavo venissi così presto.-
Mi porta in un posto caldo, entriamo da POP's il locale più frequentato di riverdale, bar, ristorante insomma tutto, ci venivo sempre con la mia famiglia, mi portavano quì ogni volta che mi sentivo giù di morale, avevamo provato tutto il menù.
Ci sediamo ad un tavolo.
-Sei congelato.- Mi dice lei prendendomi le mani, cerca di scaldarmi.
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-Sto... Sto bene, non preoccuparti, ora dimmi, perchè stavi piangendo?-
Abbassa lo sguardo, non mi guarda negli occhi.
-Jen... Cos'è che non mi vuoi dire?- ha gli occhi lucidi.
-Sono successe tante cose in queste
settimane.- Prende un bel respiro.
-Ecco vedi subito dopo che sono venuta da te quel giorno, i tuoi amici mi hanno chiamato, e diciamo che mi hanno minacciato, mi hanno detto di non dire nulla di quello che ho visto, o chissa cosa mi avrebbero fatto e...-
Sono fuori di me, Sweet Pea, deve essere stato lui a minacciarla, le palpitazioni aumentano, stringo la mano in un pugno.
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