aliens exist // quindici

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[fifteen]
ON STREET

Jungkook aveva portato Taehyung in città, ora erano nascosti in un vicolo stretto e logoro.

-puzza come il bagno della scuola qui- fece Taehyung arricciando il naso e con espressione disgustata.

A Jungkook scappò un risolino, ma subito si ricompose, vedendo il robot spaziale del grigio.

-questo non può girare per strada- disse semplicemente.

-aspetta. Reginald, modalità "trasformazione mimetica" impostata su "Terra"-

Un lampo di luce fece socchiudere gli occhi e voltare la testa a Jungkook, che poi li spalancò a quello che sembrava un latrato.

Tornò a voltarsi verso Taehyung che, per sua sorpresa, teneva tra le braccia un beagle.

-lui è Rex, il mio cane- disse carezzando la testolina del presunto animale che scodinzolava.
-è credibile?- chiese poi mettendolo giù.

-ottimo, direi- rispose Jungkook alzando le spalle.

-ora andiamo- afferrò la mano del grigio e lo trascinò con sé per le strade di Houston.

-perché le strade sono così ampie?- chiese Taehyung dal nulla, guardandosi intorno e osservando la strada ad otto corsie.

Jungkook alzò le spalle.
-l'America è grande e c'è spazio per qualsiasi cosa, perciò anche il più infimo paesino ha almeno una strada a quattro corsie. Potrebbero costruire anche l'enorme statua di una sedia, se servisse ad occupare spazio in modo stupido. E poi, in America, il motto comune è "più grande è meglio"-

-mi insegni molte cose sulla Terra, Jungkookie, grazie- sorrise l'alieno in modo innocente.

Jungkook sorrise a sua volta.
-non preoccuparti, ti dico solo quello che so-

-è che sai così tante cose, sei intelligente e acculturato- rispose gesticolando con le mani.

Jungkook riddacchiò.
-e non hai visto niente...c'è un mare di gente più intelligente di me, forse un oceano-

Taehyung sospirò.
-questa è una cosa che fate voi umani, sì? Quella di pensare sempre che c'è qualcuno meglio di voi, mh? Dovreste pensare ad apprezzare voi stessi e dire che uguale a voi, in questo mondo, non c'è nessuno. Specialmente tu, Jungkook. Sei una persona particolare: hai le tue passioni, i tuoi pregi, i tuoi difetti...ma sei tu, Jungkook, e devi amare te stesso perché sei Jungkook, non perché sei migliore di qualcun'altro in qualcosa. E poi, dai! Ti ho detto che sei la pietra marcassite!-

Jungkook rimase in silenzio per qualche secondo, pensando a Taehyung e quelle sue parole. Era davvero una persona straordinaria e da apprezzare.
-sei proprio una bella persona, Taehyung-

Il grigio sorrise e si voltò verso il ragazzo.
-davvero lo pensi?-

-vuoi la verità o la bugia?- chiese Jungkook per sviare un po' il discorso, dato che si sentiva leggermente in imbarazzo a parlare di quanto apprezzasse Taehyung.

-la verità, ovvio- ecco.

-ovviamente penso che tu sia una bella persona, sei così dolce e gentile, nonostante all'inzio hai quell'aria altezzosa e da nobile quale sei. Non hai peli sulla lingua, sei impavido e coraggioso e--

-Jungkook, posso chiederti una cosa?-

-ne parliamo a casa, ora siamo arrivati-

author's space
ve lo anticipo principalmente per dirvi che mi manca solo un capitolo da scrivere e poi avrò completato la storia e dovrò solo pubblicare; di conseguenza, potrò scrivere un'altra storia e vorrei che voi sceglieste quale:

excruciatingly:

dove Taehyung è Cupido, ma si è stufato di stare solo a guardare coppiette innamorate e non poter amare da sé; decide quindi di piantare una delle sue frecce nel suo stesso petto;

sneackers ad tutu:
dove Jungkook è un giocatore di basket e scopre che a lezione di danza, insieme a sua sorella, c'è una ballerina particolare;

22:00:
dove Taehyung, un fioraio, annaffia ogni sera alle dieci le sue preziose piante sul suo balconcino. Ogni sera, Jungkook, un personal trainer, svolge la sua corsetta serale, passando esattamente alle 22:00, sotto il balconcino di Taehyung.

𝗮𝗹𝗶𝗲𝗻𝘀 𝗲𝘅𝗶𝘀𝘁 ; kv ✓Where stories live. Discover now