Mescolai l'impasto per i pancake con dell'acqua e riscaldai la padella, per versarci poi il mix. Mentre aspettavo che si cuocessero, tirai fuori lo sciroppo e i piatti e li misi sul tavolo.

Stavo cucinando da circa cinque minuti quando sentii dei rumori provenienti dalla mia camera e poi solo dei passi. Alzai lo sguardo dai fornelli vedendo Harry avvicinarsi a me, mentre si stropicciava gli occhi. I capelli erano un disastro, la maglietta era tutta sgualcita e aveva il solito cipiglio in volto.

Già appena alzato era arrabbiato.

"Um, g-giorno," dissi e lui abbassò la mano per guardarmi.

Annuì e si schiarì la voce. "Buongiorno," disse con una voce roca e non volli mentire a me stessa, mi erano tremate le ginocchia al suono della sua voce mattutina. Si fermò quando notò quello che stavo facendo. "Stai ... facendo i pancakes?" chiese confuso, la fronte corrugata mentre mi osservava.

Io guardai la padella prima di spostare lo sguardo su di lui. "Uh, si..." mormorai. "Era il mi-minimo che potessi fa-fare. S-se non ti piacciono i pancakes po-posso preparare qu-qualcos' altro o-" lui mi fermò.

"No, no, no! Mi piacciono. Sono solo sorpreso, tutto qua," spiegò e io annuii prima di tornare a concentrarmi sui fornelli. Lo sentii avvicinarsi al tavolo e sedersi. "Hai dormito bene?"

"Si." Annuii e spostai il pancake sul piatto. Spensi la fiamma e presi il piatto poggiandolo sul tavolo prendendo posto, sapevo che lo sguardo di Harry aveva seguito ogni mio singolo movimento. "Gra-grazie," sussurrai e lui annuì soltanto grattandosi il collo. "E mi di-dispiace."

Si irrigidì e alzò le sopracciglia. "Per?"

"Per averti sve-svegliato. E mi hai do-dovuto abbracciare p-per tutta la no-notte. Deve essere st-stato scomodo. Mi dispiace essere un tale di-disturbo," dissi velocemente.

"Whoa, cosa?" chiese, il suo volto si riempì di irritazione.

"E mi dispiace se ho pi-pianto addosso a t-te. Ho sca-scaricato le emozioni su di t-te e non deve essere pia-piacevole e-" le mie guance si tinsero di rosso.

"Elizabeth.."

"Non ci co-conosciamo ne-ne-nemmeno così bene e sinceramente non vo-voglio che accada e io-"

"Fermati." Sollevò una mano. Io chiusi di scatto la bocca e fissai il tavolo mentre lui osservava me, con la bocca aperta e un profondo cipiglio in volto. "Non capisco perché ti stia dando tutte queste colpe."

"Scusami," sussurrai e lui sollevò un sopracciglio.

"Perché insisti nel scusarti per qualsiasi cosa?" disse duramente e io non risposi. "Non scusarti, ok? Va tutto bene. Non ho fatto nulla che non volevo fare."

Lo guardai confusa. Che voleva dire? Aveva voluto fare tutte quelle cose? O sentiva solo pena per me?

Gli angoli della sua bocca si sollevarono leggermente. "Posso praticamente vederti analizzare ciò che ho appena detto." Ridacchiò e scosse la testa. "Smettila di scusarti con me quando non è necessario. Non mi è affatto dispiaciuto ciò che ho fatto la scorsa notte, quindi smettila di essere così nervosa. Ok?" chiese e io annuii con riluttanza. "Perfetto."

Iniziammo a mangiare i pancakes. Mi fece i complimenti e io sorrisi ringraziandolo, ma oltre a ciò non parlammo molto.

"Hai avuto altri incubi?" chiese quando avevamo quasi finito e io scossi la testa.

"Nessuno. Gr-grazie," dissi e lui fece un cenno con la testa e prese un altro boccone. "Sul serio Ha-Harry. Ho apprezzato ciò che hai fatto." Guardai il mio piatto rifiutandomi di avere un contatto visivo con lui.

Mend the Broken [Italian Translation]Where stories live. Discover now