Capitolo 4

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Ciao, scusate se andate nel 3 capitolo ho aggiunto una cosa che avevo dimenticato di scrivere. Buona lettura :)

Pov di Diana

Come al solito, la maledetta sveglia mi svegliò e dovetti alzarmi perché era lunedì, il giorno che odio di più fra tutti. Andai giù in cucina e mi feci un cappuccino.

“Buongiorno raggio di luce!” disse mio padre dandomi un bacio sulla guancia.

“Buongiorno dormito bene?” chiesi a mio padre che leggeva il giornale.

“Bene grazie e tu?” chiese lui.

“Bene” mentii io.
Non avevo affatto dormito bene, non ho chiuso occhio avrò dormito un’ora. Me lo si leggeva dalle occhiaie che io nascosi con il correttore.
Andai in camera e mi vestii con dei leggings neri, una maglietta bianca con la scritta nera 'LOSER' e le vans nere. Mi legai i capelli in una treccia, si mi piacciono molto le trecce e mi truccai sempre sotto gli occhi.

"Io vado ciao Papi" dissi e gli diedi un bacio sulla guancia e lui ricambio. Quando uscì da casa erano le 07:40, merda! Così mi misi a correre come una matta.
Per fortuna che corro veloce così arrivai anche in anticipo di 5 minuti.
Entrai in classe e mi misi al mio posto davanti, prima ora: Italiano.

Lucia non era ancora arrivata, appena arriva gliene dico 4.
Eccola è entrata stava venendo verso il mio banco ma invece va nell'ultimo infondo. Cosa le prende?! Pensavo che dopo la giornata passata insieme fossimo diventate più unite, 'sei scema o che?! lo vuoi capire che non diventerà mai amica con te!' stavolta la mia vocina ha ragione, mi sono solo illusa...

Passai le ore successive a pensare quanto sono stata cretina a pensare solo un momento che io e Lucia saremmo diventate amiche. Arrivarono le due e finalmente uscì da quel 'campo di concentramento'. Misi la mia roba dentro lo zaino, misi le cuffiette e mi diressi verso casa.

Ero quasi arrivata a casa quando da dietro vengo afferrata per il polso e girata. Io ho già la faccia spaventata ma appena vedo il suo viso mi tranquillizzo, è Lucia.

"Perché non mi hai parlato per tutto il giorno?" chiede lei. Mi prende per il culo?!

"Per quale motivo avrei dovuto? Sai io con la gente che mi da appuntamenti e poi non si presenta le ignoro!" urlo praticamente.

Lei mi guarda furiosa e mi tira un ceffone che mi lascia il segno, ecco la 'lei' che odio. Corro via e lei mi insegue, ma riesco ad entrare in casa prima che mi raggiunga. Chiudo la porta e corro in bagno. Le lacrime mi scendono a fiotti, non riesco a smettere. La conosco da così poco e già mi fa soffrire, sono stufa di piangere per colpa sua.

Non riesco a resistere così prendo una lametta da barba di Papà e la porto verso il mio polso. Appena tocco il polso il sangue esce a fiotti, così metto il polso sotto l'acqua del lavandino. Finalmente finisco di sanguinare così disinfetto e metto una garza sul polso.

Appena finito tutto vado in camera e trovo Lucia che mi guarda furiosa con le braccia incrociate.

Viene verso di me e mi prende il polso e io gemo dal dolore.

"Perché lo hai fatto? Non puoi continuare a fare così lo sai? Non si risolvono i problemi così! La devi smettere hai capito?" chiede lei ma io non rispondo.

"Mi rispondi?" insiste lei mentre a me mi pizzicano gli occhi.

"Diana Smith non mi fare incazzare, rispondi!" mi afferra i polsi e li stringe tanto da far riaprire le ferite infatti inizia a uscire un sacco di sangue. Corro in bagno e mi disinfetto di nuovo, metto le garze nuove e.... piango a dirotto rumorosamente, odio piangere!

Non mi accorgo neanche che Lucia è affianco a me finchè mi abbraccia a se. Io subito non ricambio l'abbraccio ma dopo poco le mie braccia sono intorno a lei.

"Scusami Diana, perdonami per come mi comporto. Non è colpa tua e non è giusto che me la prendo con te, è solo che sono molto triste. Ieri mia madre è morta" dice piangendo e io allora la stringo ancora di più a me.

"Tranquilla ci sono io qui, avrei dovuto chiederti spiegazioni prima di arrivare a conclusioni affrettate" piango e l'abbraccio sempre più forte.

Ci stacchiamo e lei mi racconta tutto ciò che le è successo ieri.

"Mi dispiace davvero tanto Lucia, se hai bisogno non esitare a chiedermi aiuto" dico io dal più profondo del mio cuore.

"Grazie" dice e mi abbraccia.

Si stacca e va verso la sua borsa e prende due sigarette, una a lei e una  a me così andiamo sul terrazzo e iniziamo a fumare.

"Ora dove andrai a vivere?"chiedo io.

"Dovrò andare a vivere con mia sorella, ma non voglio vendere la mia casa. Quindi chiederò l'emancipazione, ma prima mi cercherò un lavoro" disse lei.

Arrivò la sera e lei se ne andò a casa a passare le ultime ore vicino al corpo di sua madre.

Quella sera non mangiai nemmeno, dopo quel pomeriggio passato a piangere l'ultima cosa che pensavo era mangiare. Mio padre dovette mangiare da solo, e mi sa che il giorno dopo mi avrebbe fatto la ramanzina ma me ne fotto. In questo momento vorrei solo dimenticarmi tutto ciò che è successo e dormire. Infatti così feci.

Diana & LuciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora