Capitolo 28

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È da un sacco che non aggiorno ma grazie a chi segue la mia storia, in particolare una mia cara amica Giulia, ho deciso di scrivere altri capitoli🙈
I prossimi 2, compreso questo, sono dedicati appunto a quella testona di Giulia a cui voglio davvero tanto tanto bene💝
CIAO SIGNORA DELLE VALLI😘
Con questo vi auguro buona lettura!!

Pov di Diana
Dio aiuto. Non riesco a smettere di piangere, perché non sono ancora andata via da questa casa? Odio quell'essere, odio stare qui, odio dover andare avanti in questo modo. Lo odio profondamente.
È così umiliante e doloroso quando mi mette le mani addosso che vorrei scomparire per sempre. Il colmo è che più lo imploro di smettere, più lui mi massacra coi suoi calci e pugni. Mi terrorizza più che mai e non so come far smettere questa sceneggiata, cioè io... Non posso denunciarlo, dopo tutti questi anni mi sentirei male al pensiero che me lo portino via sotto i miei occhi, nonostante tutto una volta era mio padre. Una persona gentile e generosa che faceva del suo meglio per far sorridere la sua piccola, ossia me.
Mi ricordo quando siamo andati in vacanza insieme, avevo si e no 5 anni ed eravamo solo io e lui.

Eravamo appena arrivati in spiaggia e in un battito di ciglia mi ero già messa il costume pronta per tuffarmi in acqua. Ad allora non ero ancora rossa, avevo dei bellissimi capelli bruni e lunghi che legavo in due codini. Mi ero già messa la ciambella e tolta gli occhiali, stavo proprio per correre verso il mare quando mi sentì tirare da dietro e mi fermai.

"Papi! Papi! Lasciami andare! Voglio essere un pesciolino!" dissi ridendo e saltellando sul posto e lui di conseguenza rise.
"Patatina certo che puoi però devi stare attenta, c'è il mare mosso oggi. Promettimi che stai solo alla riva con gli altri pesciolini" disse guardandomi negli occhi seriamente ma lui non riusciva ad esserlo più di tanto, aveva sempre modi di fare dolci.
"Uffi, va bene Papi!" dissi e mi allungai per dargli un bacino sulla guancia dopodiché scappai in acqua iniziando a saltellare ridendo. Non me ne accorsi nemmeno che mentre stavo giocando nell'acqua, allo stesso tempo mi stavo allontanando dalla spiaggia ed iniziai a nuotare lontano. Ad un certo punto un'onda mi travolse e io mi ritrovai con la testa sotto sopra dentro di essa. Quando fui di nuovo a galla ero senza ciambella e mi agitai iniziando ad urlare dato che non sapevo nuotare e non vedevo da che parte andare.

"AIUTO AIUTO! PAPÀ AIUTAMI! AIUTO!" urlai iniziando a piangere.
Mio padre per fortuna dopo poco mi sentì così corse in acqua e appena mi fu vicino mi prese in spalle appena in tempo e mi portò a riva con sé.

"Diana! Che cosa ti avevo detto? Di non andare lontano dalla spiaggia cribbio!" urlò contro di me sgridandomi mentre io piangevo ancora spaventata.
Mio padre si addolcì vedendomi in quel modo così mi abbracciò forte e mi coccolò cercando di calmarmi e ci riuscì.

"Avevo così tanta paura... Scusami se non ti ho dato retta, ti prego Papi non odiarmi" dissi piangendo e singhiozzando al che lui mi alzò il viso e mi guardò dritto negli occhi sorridendo.

"Diana io non potrei mai odiarti, sei la mia bellissima patatina e correrò sempre in tuo aiuto. Mi hai fatto prendere uno spavento, ho perso 20 anni di vita. Se ti perdessi io ne morirei, ma non succederà questo." disse sorridendo guardandomi sempre negli occhi e mi accarezzò la guancia.

Diana & LuciaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora