18~ Torna sempre ed è qui

4.6K 301 269
                                    

Mi costringo ad aprire gli occhi.

La luce mi colpisce in pieno, e solo dopo un po'metto a fuoco.

Sono in infermeria, e di colpo i ricordi di ieri notte mi piombano sopra e gli occhi mi si riempiono di lacrime.

Cerco disperatamente di prendere fiato, è come se stessi affogando nell'immenso orrore di ciò che è accaduto.

I miei genitori sono morti.
Sono stati uccisi dai Mangiamorte.
Petunia si è salvata.
Ma i miei genitori sono morti.

Mi volto di scatto, cercando di non pensare al momento esatto in cui sono stati uccisi.

I loro occhi, spaventati.
Gli spasmi delle mani.
Le grida, le lacrime.
Le suppliche.

E cerco di non pensare alla risata dei Mangiamorte, perché un odio profondo e viscerale mi scuote.

E così lo vedo.

James Potter sta dormendo, su una poltrona accanto a me, la mano tesa verso il letto sul quale sono sdraiata.

Gli occhiali leggermente di traverso, la divisa stropicciata, la bocca spalancata.

È rimasto con me.
Con me, per tutta la notte.

Una tenerezza e una gratitudine immensa si fanno largo nel mio cuore.

E le lacrime che ho versato ieri sera, e le braccia che mi circondavano, e il grido e quella stretta così forte hanno subito un senso.

Allungo una mano, e gli sistemo gli occhiali sul naso.
In risposta lui mugula, le palpebre sfarfallano e infine apre gli occhi.

Ha un'aria così tenera, così smarrita.

-Evans?- chiama, con voce adorabilmente assonnata.

-Sì.- rispondo.

I suoi occhi si incastrano nei miei, e vorrei solo gettarmi tra le sue braccia per tenere i miei pezzi insieme.

-Lily...mi dispiace. Mi dispiace così tanto.- mormora, sporgendosi verso di me con sguardo grave.

Annuisco soltanto, la gola chiusa da un improvviso dolore.

In uno scatto mi afferra le mani e le tiene e strette tra le sue dita, e il mio sguardo si incatena al suo.

-Lily.-

-James.-

E poi silenzio.

-E-ecco...io...mi dispiace chiederlo ma non è che...potresti lasciarmi sola...per un po'...?- chiedo.

L'espressione di Potter si chiude all'improvviso, e lascia le mie mani di scatto, alzandosi veloce dalla poltrona.

Si passa una mano fra i capelli.

-Va bene...capisco che non sono esattamente...va bene. Me ne vado.-

E si avvia verso la porta, massaggiandosi il collo, la testa bassa.

-Poi torna!- grido.

Ed è come se ne avessi bisogno, come se non potessi farne a meno.

James si volta di scatto, mi fissa per qualche istante e poi un sorriso gli increspa l'angolo della bocca.

-Vado a cambiarmi e poi torno, Evans. Non ti preoccupare.-

E se ne va.

Ma sono sicura, come sono ormai di poche cose, che tornerà.
Di lui posso fidarmi.
Perché James torna sempre da me.

***

Quando torno nella stanza, dopo essere andata in bagno, dentro c'è già qualcuno ad attendermi su un lettino.

-Ho saputo.- dice Severus con la sua voce melliflua.

Le mani mi si chiudono a pugno, mentre lo fisso con ira.

-Come hai fatto?- ringhio.

-Le voci volano.-

Sono rigida, intrappolata nella mia rabbia.

-Se fossi stata dalla mia parte...se fossi stata con noi...non sarebbe successo.- mi spiega, indifferente.

Sto per replicare quando Potter torna nella stanza, con abiti puliti e i capelli bagnati, sparati in ogni direzione possibile e immaginabile.

Si immobilizza quando vede Severus seduto sul letto ed io in piedi, sicuramente con le guance rosse di rabbia.

-Mocciusus.- dice Potter.

E lo sguardo di Severus non è mai stato tanto furioso e pieno di odio.
Si volta verso di me, ignorando Potter.

-Non ha senso che tu stia così, Lily. Erano babbani, feccia. Tu sei superiore.-

Scatto in avanti quasi in un gesto automatico, senza pensarci, pronta a scagliarmi contro di lui e colpirgli quel naso così lungo che sarebbe un ottimo sacco da boxe.

Eppure il mio corpo viene imprigionato da una forte presa, che mi impedisce di avvicinarmi a Severus.

Potter mi sta trattenendo, ma io non voglio essere trattenuta.

Mi dimeno, graffiando James e cercando di spostarlo, artigliandogli la faccia e le braccia.

-VILE BASTARDO, ERAVAMO AMICI. ERAVAMO AMICI, SPORCO TRADITORE. TI ODIO. TI ODIO! MI FAI SCHIFO, TU...TU...DEVI MORIRE, DEVI MORIRE!...- grido con tutto il fiato che ho in gola, mentre cerco di liberarmi di Potter  facendogli male.

Severus resta immobile, rigido, in piedi accanto a letto.

-Vattene.- ringhia Potter mentre io continuo a gridare.

Severus posa i suoi occhi scuri su James, in uno sguardo di odio puro.

-Vattene!- ripete Potter.

E, forse per la prima volta in vita sua, Severus ascolta James, ed esce dall'infermeria col suo lungo mantello nero che ondeggia ad ogni suo passo.

Mi dimeno un altro po', graffiando Potter, poi crollo fra le sue braccia, sfinita.

Lui mi abbraccia, avvicinando la bocca al mio orecchio mormorando
-Sono qui, sono qui. Io sono qui...-

E lo so che è qui.
E spero resterà con me per sempre.


Destinati ||JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora