14~ Ottimo amico ma anche ottimo Grifondoro

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-Mi odierà per sempre...-

-Dai, non dire così...-

-Non ho alcuna speranza...-

-Ma no,sono sicuro che...-

-Mi odia, mi odia, mi odia. Non gli hai visti i suoi occhi...-

-Vuoi altra cioccolata?-

-Da' qua.-

James afferra la cioccolata che gli sto porgendo e se la caccia in bocca, con un'espressione da cane bastonato.

Mi sembra un bambino, sporco di cioccolato e circondato da cartacce, e sicuramente dopo avrà un brutto mal di pancia e il bagno sarà fuori uso per un po', ma adesso James ha bisogno di cioccolata e non importa.

E così lo osservo mentre si ingozza, ferito, crogiolandosi nel suo dolore.

Mi appoggio allo schienale del letto con un sospiro, mentre il masticare di James è l'unico rumore presente nella stanza.

Sirius è uscito poco fa, e si è portato dietro Peter.

E quando James è entrato, cercando di seppellirsi nel letto, ho dovuto distogliere l'attenzione dal libro che stavo leggendo e farmi raccontare tutto.

E così ho anche sperperato la mia scorta di cioccolata, per James.

Sono un ottimo amico.

Credo che se non fosse per la cioccolata, Prongs sarebbe caduto in depressione.

Ma lunedì abbiamo la partita e da bravo Grifondoro non posso permettere che il Capitano non giochi al meglio.

E così la mia cioccolata finirà.

Ma sono anche un ottimo Grifondoro.

***

-Forza, Capitano!-

James ha un colorito verdognolo.
Un colorito decisamente non salutare.

Che sia per la partita che si svolgerà tra un'ora, per il fatto che sia contro Tassorosso (che equivale a Newman), per il fatto che Evans non gli parla da quel pomeriggio di due giorni fa, o per non aver ancora smaltito tutta la cioccolata, non mi è dato saperlo.

So solo che James ha un colorito verdognolo e che, se perdesse, sarebbe la fine.

-Coraggio, Prongs.- prova Peter.

James gli lancia un'occhiata di traverso, prima di alzarsi e andarsene dopo aver mangiato solo un pancake invece dei suoi soliti cinque.

Che poi come faccia a restare magro con cinque pancake ogni mattina, solo Merlino lo sa.

-Moony.-

Mi volto di colpo verso Sirius, distogliendo lo sguardo da James.

-Ce la farà?- mi chiede.

Perché anche Sirius sa che se James dovesse perdere, la nostra stanza diventerebbe l'inferno e lui si tramuterebbe nel diavolo.

-Non lo so, Padfoot. L'anno scorso era sicuro di vincere, ma Newman gli ha soffiato il boccino da sotto il naso. Se succedesse anche questa volta, potrebbe...sì, insomma...potrebbe accadere quello dell'anno scorso- abbasso il tono di voce alla seconda frase.

Ciò che è successo l'anno scorso dopo la sconfitta è qualcosa che preferiamo non nominare.

È come se fosse un tabù.

E qui, tra le mura di Hogwarts, ho più paura di pronunciare esplicitamente ciò che è successo l'anno scorso, che dire il nome di Lord Voldemort.

***

La McGranitt sembra furiosa.
Anzi, sono quasi certo che lo sia.

Anche se sono ad una considerevole distanza da lei posso notare ugualmente le sue guance rosse e il suo gesticolare alquanto irritato.

Quindi sì, credo sia arrabbiata.

Che poi, chi è che sarebbe tranquillo durante la cronaca di Sirius Black durante la partita del suo migliore amico?

Eppure, nonostante gli strepitii della professoressa, Sirius la ignora, ed è un bene.

Perché cosa sarebbero le partite di Quidditch senza la cronaca di Sirius Black?

Ed è quindi fondamentale che Sirius continui a parlare col magimegafono.

E la McGranitt, per quanto possa rimproverarlo, lo sa bene.
Forse ancora meglio di noi studenti.






Destinati ||JilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora