Il mio posto dov'è? Il mio posto sei te.

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Il medico la lascia davanti alla porta della stanza di Massimo e fa un passo indietro "Bene signorina, mi raccomando, non lo stressi!" ribadisce, poi si allontana velocemente e Sara resta sola con quella porta che sta per portarla dritta tra le braccia di una vita che credeva di aver messo da parte, una vita che adesso le sembra di non aver mai abbandonato, sta per poggiare una mano sulla maniglia ma all'ultimo secondo si morde il labbro per trattenere una risata e bussa, passa qualche secondo di silenzio, poi ecco la sua voce, rauca e un po' debole, ma chiara "Avanti!" Sara fa un respiro profondo ed entra nella stanza chiudendosi la porta alle spalle, sono soli, si guardano negli occhi un secondo, poi Massimo si apre in un sorriso incredulo e divertito allo stesso tempo e scuote la testa "Dai, è uno scherzo!" dice poi "Sto avendo le allucinazioni, di sicuro! Lo sapevo che avevo preso una bella botta!" Sara si trattiene dal dirgli che la botta sta per prenderla ancora più forte se non chiude quella bocca, poi anche lei gli sorride, nonostante tutto "E invece, vedi? Certo che potevi anche simularlo l'incidente, sarei tornata ugualmente, non c'era bisogno di rischiare di morire sul serio solo per rivedermi!" Massimo alza gli occhi al cielo mentre non riesce a togliersi dalla faccia quel sorriso assurdo "Qualcosa mi dice che non sei qui per farmi da infermiera!" le dice poi, Sara piega la testa di lato "Cosa te lo fa pensare?" e lui solleva le spalle "Il cipiglio, sembri più una che è venuta a soffocarmi piuttosto che a vedere come sto!" e Sara vorrebbe mettere il broncio e dargli ragione ma non ci riesce "Bhe, deve essere così allora, dato che non mi pare che sia la voce dell'innocenza a parlare! In ogni caso, come ti senti?" e fa un passo verso di lui, Massimo si blocca mentre sta per parlare e osserva quel movimento con un guizzo negli occhi, quando si accorge che lei non ha intenzione di avvicinarsi ulteriormente, però, prosegue "Come se mi fosse passato sopra un camion, a parte questo, bene!" Sara scuote la testa "Bhe, ci sei andato vicino, era un autobus turistico, sei vivo per miracolo!" Massimo spalanca gli occhi "Davvero? E come stanno gli altri? Ci sono stati morti?" Sara alza le mani "Calma, sei l'unico sfortunato, stanno tutti bene, quello in macchina eri tu eh!" e lui annuisce, sollevato "Meglio..." poi sembra pensare a qualcosa di estremamente importante e quando torna a guardarla, il cuore di Sara accelera i battiti "Sara..." lei trattiene quasi il respiro "Sì?" e lui, stringendo gli occhi, le chiede "Ma alla fine ti sei diplomata?" poi quasi le scoppia a ridere in faccia quando nota la sua espressione scocciata, Sara inizia a pensare che tornare sia stato un grosso errore, così sbuffa "No, non mi sono diplomata e non ho intenzione di farlo! Comunque, vedo che stai bene se riesci ad essere così ironico anche in una situazione del genere, mi sono sincerata del fatto che te ne andrai in giro ancora per un po', adesso posso andare!" e fa per girargli le spalle, quando le sua voce la inchioda sul posto "Aspetta!" si volta lentamente verso di lui "Dimmi..." Massimo fa un respiro profondo "Lo so, sono un'idiota, scusami, rimani ancora un po', ti va?" Sara si esibisce in uno dei sorrisi amari che Massimo conosce a memoria "Per fare cosa? Per farmi sbeffeggiare? Massimo, forse non ti rendi conto che io sono venuta da Milano credendo che stessi per morire, ho lasciato in stand by la mia vita per te che francamente nemmeno te lo meriti dopo la bugia che mi hai raccontato, perchè lo so che Diego non è tuo figlio, come potrebbe? Così dolce com'è! Sinceramente pensavo che fossi cambiato ed ero anche pronta a perdonarti ma vedo che pungi ancora e io non ho più la forza di sopportare altre punture, veramente! Stavolta l'hai fatta grossa e non so nemmeno perchè tu lo abbia fatto, ma sai una cosa? Non lo voglio nemmeno sapere, sappi solo che sei stato fortunato che io non ti abbia ucciso durante il coma quando ho scoperto la verità, questo sì che te lo meritavi, avrei avuto l'ergastolo ma almeno mi sarei tolta una bella soddisfazione! Comunque adesso non ha più importanza perchè sono andata avanti, spero che l'intervento alla spina dorsale vada bene, adesso lasciami andare, ne ho abbastanza di essere presa in giro!" e fa nuovamente per andare via quando lui la ferma ancora "Aspetta, aspetta, lo so, non posso che darti ragione su ogni cosa, ma devi sapere perchè l'ho fatto, mi ascolti un attimo? Ti prego, non posso alzarmi per fermarti, mi concedi l'ultimo favore? Ascolteresti le parole di un uomo che probabilmente passerà il resto della sua vita in sedia a rotelle?" Sara si acciglia, chiedendosi se faccia sul serio, poi giunge alla conclusione che no, non fa sul serio, si sta prendendo gioco di lei come al solito, data la risata che gli legge infondo alle iridi, ma è curiosa, così si ferma e incrocia le braccia al petto "Bene, sentiamo, perchè lo avresti fatto?" e questa volta non c'è ilarità sul volto di Massimo quando inizia a parlare, torna serio, torna stanco, torna vero "Sara, parliamoci chiaro, tu vivresti accanto ad un vecchio, nel fior fiore dei tuoi anni? Lo sai che quando avrai la mia età e sarai ancora una donna bellissima e piacente, io avrò ottant'anni? Riesci a capire questa cosa? Riesci ad immaginarla? Chi lo vuole un marito così vecchio, accanto? Chi ti dice che ad ottant'anni io sarò ancora quello che sono adesso? Magari potrei aver perso la ragione! Magari potrei essere morto, Sara potresti rimanere vedova a nemmeno cinquant'anni, lo sai? Ma che vita ti aspetta con me? Nessuna! Guardati, sei meravigliosa e sei giovanissima, salvati, per favore, ora che puoi, salvati!" Sara spalanca lentamente la bocca e lo ascolta ad occhi sgranati, infine fa un passo indietro "La sai una cosa? Forse io tutte queste cose le ho pensato prima che tu me le sbattessi in faccia e le ho pensate quando ancora cercavo di trovare un motivo per non innamorarmi di te, ma, sorpresa: è accaduto comunque! Quindi niente di quello che mi dirai ha senso per me, non sono stupida, sono solo innamorata, ancora, dopo due anni, senza più sapere che fine avessi fatto, sono innamorata, ho rifiutato corteggiatori, sono fuggita da situazioni che avrebbero potuto aiutarmi a stare meglio, ho snobbato messaggi e telefonate davvero carine, ad oggi resti l'unico uomo che mi abbia mai toccata! Quindi nessuna delle tue ragioni è valida per me, tu sei abituato a scegliere per gli altri perchè fai il professore ma con me non funziona così, io non sono una delle tue studentesse universitarie, io sono una persona reale che avrebbe voluto solo che le andassi incontro se anche tu lo volevi e invece no! Hai scelto per me, al posto mio, pensando che mi avrebbe resa felice e invece, altra sorpresa: mi hai solo distrutta di più! Quindi scusami ma non capisco, stavolta non capisco e non voglio capire e ti dirò di più, adesso che stai bene, io me ne vado e non ne voglio sapere più niente di te, torno a Milano perchè devi sapere che scegliere al posto mio comporta delle conseguenze, conseguenze che di solito non sono mai piaciute a nessuno! Ti auguro di rimetterti presto, addio Massimo!" poi si dirige verso la porta mentre lui resta in silenzio ma prima di sparire si volta con un guizzo di quei capelli  di nuovo biondissimi che lui ama alla follia "Ah, un'ultima cosa, lo sai come si chiamano quelli che mettono le chiacchiere degli altri prima della propria felicità? Falliti! Pensaci e non fare lo stesso errore, in futuro!" poi lo lascia solo e quando la porta si chiude su quella bambina che non si è mai impegnato veramente a dimenticare, Massimo capisce che deve essere operato e anche subito, che deve riacquistare l'uso delle gambe e che deve rimetterle in funzione presto, perchè adesso che lei è andata via sul serio, si rende conto di essere arrivato fino a questo punto per giungere alla conclusione che deve fare una cosa che non ha mai fatto per nessuna donna, perchè la vita è troppo breve per avere dei rimpianti, un giorno ci sei e quello dopo potresti non esserci più e allora è arrivato il momento di saltare nel vuoto e correre il rischio di essere felice, come diceva Giulia, e ora lui quel rischio lo vuole correre, ora che non averlo corso prima gli sembra una grandissima stupidaggine, ora che sa perfettamente cosa fare, ora che deve rimboccarsi le maniche, ora che è pronto a farlo, ora che è sicuro più che mai della strada da imboccare, l'unica per realizzare il suo grande desiderio di renderla felice: andarsela a riprendere. 

Le prigioni di Garibaldi.Where stories live. Discover now