Capitolo 19

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Silenzio. Non una mosca volava nella stanza. Tutti furono ammutoliti da quell'affermazione.
-Freya,questa è la scusa più assurda e patetica che potessi inventare-
Klaus non le staccava gli occhi di dosso,la mascella contratta.
-Non è una scusa Niklaus,non capisco perchè sia tanto difficile da credere.-
Una mano si posò sulla spalla della donna. Elijah.
-Non è che non ti crediamo sorella,è solo che...ci hai colto alla sprovvista.-
Rebekah cercava di balbettare qualcosa.
-Come...come...-
Freya rise stringendo la mano al fratello per poi rivolgersi alla sorella.
-Beh penso che con tutti i secoli che avete non ci sia bisogno di farvi il discorsetto,ma se vi serve vi posso fare un disegnino.-
Fu Hayley ad interrompere quel momento di gelo creatosi,quasi saltando dalla sedia e fiondandosi al collo della strega.
-Freya,sono così felice per te,congratulazioni.-
La ragazza fu colta di sorpresa ma non perse l'equilibrio e strinse l'ibrida. Ora tutti si fecero a cerchio attorno alla neo mamma,bombardandola di domande e sorrisi.
-Voi Mikaelson saltate fuori come funghi- disse Marcell per venire poco dopo fulminato da Rebekah.
Nella calca del momento nessuno però si accorse delle due figure rimaste immobili,ai lati della stanza.
Klaus,con la mascella serrata e i pugni stretti,stentava a credere alle parole di Freya. Non riusciva a credere che proprio in quel momento un fantomatico "figlio" potesse apparire,era troppo sospetto. Per di più oltre il dubbio e il sospetto un altro sentimento si faceva largo dentro di lui,il senso di colpa. Perchè se quel ragazzo fosse stato veramente il figlio di sua sorella,suo nipote,allora lui era responsabile della sua morte,lui lo aveva ucciso. Aveva ucciso il figlio di sua sorella.
D'altro canto,nemmeno Owen se la passava tanto bene,la sua mente era un continuo vorticare di dubbi,domande. Sapeva da tempo che coloro con i quali era cresciuto non era la sua famiglia di sangue. Aveva sempre considerato la magia solo una storia per spaventare i bambini,almeno finchè Klaus e Kol non hanno dimostrato il contrario. Dopo il suo risveglio,ormai vampiro,passò qualche giorno in quella casa. Non aveva il coraggio di lasciarla,così un giorno trovò delle lettere di sua madre e dei documenti che attestavano che era stato adottato ancora in fasce. Non poteva crederci,perchè non gliene avevano mai parlato? Avevano forse paura che sarebbe andato via? Doveva sapere,così partì alla ricerca di qualche strega che potesse metterlo in contatto con gli spiriti dei suoi genitori adottivi. Trovarle non fu difficile,erano molto più numerose di quanto pensasse,il difficile fu convincerle ad aiutarlo. Non vedevano di buon occhio i vampiri,ogni volta che si avvicinava veniva quasi fulminato con il solo sguardo e visto che si trattava di streghe,iniziò a pensare che un giorno lo avrebbero fatto sul serio. Ma anche ottenendo la loro fiducia per quanto bastava a concedergli di stare vicino a loro,non riuscirono ad ottenere nulla. Gli dissero che la sua mente era sigillata per un qualche motivo da un potentissimo incantesimo,sigillato col sangue,e che solo cli lo aveva lanciato poteva rimuoverlo. Una strega quasi morì nel tentativo di oltrepassare la barriera,e lui fu cacciato,come se fosse colpa sua. Così iniziò a viaggiare per il mondo,alla ricerca di streghe sempre più potenti,ne aveva incontrate molte nei suoi seicentoventidue anni,streghe e sciamani molto potenti che però non poterono fare nulla. Poi un giorno dal nulla,una strega si mise in contatto con lui,dicsndogli che a New Orlean si trovava la strega vivente più potente al mondo, una strega millenaria. Così si era messo in viaggio,aveva trovato la strega...e ora? Quella strega affermava di essere la sua vera madre. Certo le prove a suo vantaggio erano enormi,lei è stata l'unica a potergli entrare nella testa senza ripercussioni. Ma questo non rendeva la situazione più facile da assimilare,non aveva mai pensato che sua madre biologica potesse essere ancora in vita,non era pronto ad incontrarla. Ma nonostante tutti i suoi dubbi e tutte le sue domande,non riusciva a distogliere lo sguardo dalla strega a pochi passi da lui. Sua madre
Una voce lo riportò presente a se.
-Stai bene? Sembri sconvolto.-
Elijah. Si era spostato accanto a lui senza che nemmeno se ne rendesse conto,e probabilmente nessun altro lo aveva notato,erano tutti troppo concentrati su Freya.
- I-io...sto...non lo so come sto. Sei tu quello bravo con le parole,suggeriscimi come dovrei essere.-
Lui sorrise.
-Capisco,non deve essere stato facile per te sentire quelle parole. Ti confesso che nemmeno per noi lo è stato. Sono sicuro che vorrai parlare a lungo con Freya,avrai molte domande,e sono certo che anche lei vorrá parlare con te.-
Owen sbuffò.
- Per come mi ha abbandonato da piccolo,dubito che ora mi voglia parlare.-
Elijah gli mise una mano sulla spalla.
-Sono certo che avrá avuto i suoi buoni motivi per farlo,dalle modo di spiegarsi e raccontarti tutto.-
Owen si spostò andando verso la porta.
-Ho bisogno d'aria.-

Cursed BloodlineWhere stories live. Discover now