Capitolo 2

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La campanella risuonò per indicare la fine delle lezioni
- ragazzi ricordate gli esercizi per domani.
Nessuna risposta,solo tante chiacchiere tra bambini e urla felici.
Una ragazza si allontanò dal gruppo,seguita da delle sue amiche.
-Allora ci vediamo domani,così mi dici cosa vuoi fare per la tua festa
-certamente,devo solo convincere papá...ora però devo andare la mamma mi aspetta,a domani ragazze.
Le due amiche ricambiarono il saluto mentre la bambina giá correva verso l'auto,tra le braccia della madre che le sorrideva
-tesoro,mi sei mancata tanto,ti sei divertita oggi?
-la maestra oggi ci ha spiegato degli esercizi di matematica,ma non li ho capiti molto bene,a casa mi aiuti?
-tranquilla,li vediamo assieme più tardi
Le due salirono in auto e partirono poco dopo dirette in centro
-sai se papá ha deciso qualcosa per la mia festa?
-lo conosci,è testardo ma sono sicura che ti accontenterá come sempre.-
Si fermarono una volta arrivati davanti un piccolo negozio, madre e figlia entrarono per fare compere e la ragazza ne usci qualche minuto dopo con un cucciolo di cane.
-sei la migliore madre del mondo,grazie mille- la bambina sprizzava gioia da tutti i pori,gli occhi  lucidi per la contentezza
-sapevo ti sarebbe piaciuto,ho adocchiato quel cucciolo giá da un pò...voi fate conoscenza mentre io finisco di prendere le ultime cose,non ti allontanare.-
Ma la piccola non ascoltava giá più, totalmente presa da quella piccola palletta pelosa che aveva tra le mani.
Si sedette nel gradino del negozio mentre il cane tentava di morderle le scarpe,e in uno scatto giocoso le diede un piccolo morso sulla mano,causandole un piccolo taglio fastidioso. La reazione della ragazza,ritrarre velocemente il braccio lamentandosi per il leggero bruciore del taglio,fece spaventare il cucciolo che si diede alla fuga tra le gambe dei passanti,con la ragazza al seguito -ehy no,fermo...torna qui-

Eccola,New Orleans,patria del sovrannaturale,dopo qualche giorno di viaggio,varie fermate per nutrirsi,una pausa al bagno e qualche ora di sonno,era finalmente arrivato,in quella cittá convivevano umani,vampiri,lupi mannari e streghe quasi in pace. A prima vista si poteva definire una cittá come tante altre,e lo era se non conoscevi le persone giuste,o sbagliate a seconda dei casi. Parcheggiò l'auto e si diede all'asplorazione della sua nuova casa e dei suoi nuovi vicini,tutti affaccendati li vedeva girare per le strade,scaricare cassette dai camion o discutere su un qualcosa che non riusciva bene a intuire. La mattinata passò velocemente tra negozi di vario genere per sapere cosa aveva da offrire il luogo,aveva deciso anche di fare una capatina in biblioteca,per cercare informazioni sulla cittá. Alla fine nulla che giá non sapesse,e un pò deluso decise di affogare i suoi dispiaceri nel bere,così entrò nel primo bar ed ordinò un frappè al cioccolato per poi uscire in cerca di qualche posto interessante. La sua attenzione fu catturata poco dopo da delle urla,doveva essere una ragazzina dal tono di voce,che ordinava a qualcuno di fermarsi,e quel qualcuno si rivelò essere poi un piccolo cucciolo che zampettava tra la folla. Con un semplice gesto il ragazzo prese il cane che provò con poco successo a liberarsi mordicchiandogli la mano -ehy ehy piano piccoletto- il cucciolo lo guardò piegando la testa di lato -ehy ragazzina è tua questa piccola peste?-
-si,mi è scappato poco fa l'ho appena comprato eh...
-HOPE!?COSA STAI FACENDO? MI HAI FATTO SPAVENTARE QUANDO NON TI HO VISTA FUORI.
-scusami mamma,stavo giocando ma poi il cane mi ha morso ed è corso via e questo ragazzo lo ha preso,non volevo farti preoccupare.
-per fortuna che non ti sei allontanata troppo- poi rivolse uno sgardo al ragazzo che ancora teneva il cane mentre beveva il frappè -ti ringrazio per aver recuperato il cucciolo,lo abbiamo appena preso...
-nessun problema,è la cosa più interessante che mi sia capitata oggi.
E così dicendo restituì il cane ad Hope,ma mentre questa allungava la mano per prenderlo,le loro mani si sfiorarono,e la bambina ebbe una strana reazione,come una scossa elettrica,rimase come paralizzata per qualche secondo con gli occhi chiusi per poi tornare normale subito dopo.
-tutto bene ragazzina?
-che succede Hope?- la donna fulminò con uno sguardo il ragazzo,non capendo cosa fosse successo.
-sto bene,davvero...ho solo preso la scossa- fece un sorriso mentre la madre prendeva il cane e sempre con uno sguardo indagatore allungò la mano verso di lui -io sono Hayley comunque,e lei è mia figlia Hope-.
Il ragazzo le strinse la mano,questa volta nulla successe,e l'espressione della donna si fece più curiosa che malfidata -io sono Owen,è un piacere conoscervi- rivolse loro un sorriso che solo Hope ricambió spontaneamente.
-Vieni tesoro,ora dobbiamo rientrare.
Così dicendo le due ragazze salutarono il nuovo conosciuto e si allontanarono,non prima che lui sentisse il loro scambio di parole.
-cosa è successo Hope,e non tirare fuori la storia della scossa,lo sai che non ci casco.
-non lo so mamma,ho avuto una strana sensazione,come se avessi avvertito qualcosa di famigliare...-
Owen si guardò la mano,confuso quanto loro,lui non aveva percepito nulla dal contatto con la piccola Hope.

Angolo autore:
Rieccomi con il secondo capitolo,molto tranquillo dove incontriamo Hope ed Hayley. Spero vi piaccia anche se leggero,magari lasciate un commento per farmi sapere cosa ne pensate di questi primi capitoli.
Inoltre volevo ringraziare una mia carissima amica che mi aiuta sempre revisionando la storia,quindi GRAZIE MILLE MAVI PER LA PAZIENZA :*

Cursed BloodlineWhere stories live. Discover now