Parte senza titolo 51

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«Quanto ricca? » chiese Liam, sorpreso «Comunque la chiamo subito, credo dirà di si, non ha molto da fare in questo periodo! »

Jessa saltellò per la gioia.

« Sei un grande, Liam! Ed in bocca al lupo per la mostra! »

« Crepi! » rispose lui « A dopo, e attenta a mia zia, è un pò bellicosa! »

« Lo sono anch'io, Liam, ormai dovresti saperlo! »

« Giusto! » replicò lui, chiudendo la chiamata. Jessa si affrettò ad uscire dal parco, diretta verso casa, sentendosi così felice che credeva di esplodere da un momento all'altro.

Liam e Jack erano fuori dalla 303 Gallery. Sbirciarono dentro, e videro che l'atmosfera era tranquilla: c'erano un paio di persone intente ad osservare i quadri, e una ragazza che lavorava lì che stava illustrando loro qualcosa.

« Jack, ti dirò sinceramente che potrei farmela addosso in qualsiasi momento »

Lui gli sorrise e gli tirò una pacca sul sedere.

« Ce la puoi fare, e soprattutto ce la puoi fare senza avere le mutande bagnate. Dai, ti starò attaccato tutto il tempo, e se qualcuno insulta i tuoi lavori, gli spacco la faccia! »

Liam sorrise.

« E' un pò bizzarro, come incoraggiamento, ma devo dire che ha funzionato! » esclamò, spalancando la porta della galleria.

Una volta entrati, si guardarono intorno per qualche istante.

Lo stile della galleria era molto sobrio, ma costruito in modo tale da creare spazi immensi, con poche tele attaccate al muro e piccole luci bianche pendenti dal soffitto.

Liam sorrise. Gli piaceva. Esibire uno dei suoi quadri lì sarebbe stato fantastico.

Osservò di nuovo la ragazza che lavorava lì, ed ebbe un tuffo al cuore; era Marley, la prima persona che aveva conosciuto a New York dopo Blaine.

Credeva che non l'avrebbe più rivista, e invece era lì, in un giorno importante come pochi.

Le si avvicinarono, e Liam le toccò la spalla.

«Ciao! » esclamò sorridendo.

Lei si voltò di scatto, e non appena lo vide cambiò immediatamente espressione.

«Liam? » gli chiese sorridendo a sua volta, incredula quanto lui.

«Non credevi di rivedermi, eh? » replicò lui, guardandola negli occhi. Quel giorno era ancora più bella; portava un vestitino azzurro piuttosto scollato, e i lunghi capelli castani legati in un'elegante coda.

«Devo essere sincera, ero sicura di non rivederti! Siamo a New York, quante possibilità c'erano? »

Liam allargò il sorriso.

« Davvero poche! Comunque sono qui per il concorso, vorrei presentare uno dei miei quadri »

Lei aggrottò le sopracciglia, sorpresa.

« Tu dipingi? »

« Si, io dipingo e tu lavori in una galleria d'arte. Potrebbe essere destino! »

Lei gli diede una pacca sulla spalla.

« Ma smettila! » disse poi, senza però smettere di sorriso.

« Comunque lui è Jack» proseguì Liam .

Lui si fece avanti e le tese la mano, lei la strinse e si presentò, continuando a lanciare occhiate a Liam.

« Seguitemi » disse poi Marley « Vi presento il capo. E' a lui che devi sottoporre i tuoi quadri »

Il cuore di Liam saltò un battito. Il momento della verità era arrivato, e dovette trattenersi dal voltarsi indietro e scappare.

« Tieni lo sfintere contratto, mi raccomandò » scherzò Jack, mettendogli una mano intorno alla spalla.

Liam gli lanciò un'occhiataccia, poi si sforzò di sorridere.

Seguirono Marley sul retro della galleria. Li condusse davanti ad un ampio ufficio con vetrate colorate e tantissimi quadri appesi alle pareti.

Lei spalancò la porta, ed insieme entrarono nella stanza.

Seduto ad un'ampia scrivania c'era un uomo sulla quarantina, con capelli biondo scuro e grandi occhiali rotondi. Lanciò loro un'occhiata, e non disse niente.

« Signor Dalton » cominciò Marley « C'è un nuovo artista che vorrebbe partecipare al concorso »

Liam si fece avanti, cercando di apparire il più possibile sicuro di sé

« Salve, sono Liam Lowell » esclamò, porgendogli la mano.

NOTTI PROIBITE A NEW YORK ( buio, lotta, luce, narrativa generale, lgbt, gay)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora