Parte 46

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Jessa lo ascoltò rapita e fu in quel momento che decise di credergli.

« Ci sto » disse secca Jessa « Mi hai convinta! ».

Redeunt sorrise.

« Vedo che hai cominciato a darmi del tu! » .

« Mi sembra il minimo, visto che stai per darmi un milione di dollari! »

replicò lei, sorridendo a sua volta. « Hai portato il contratto? ».

Redeunt allargò il sorriso, e senza dire una parola, aprì la valigetta ed

estrasse una manciata di fogli rilegati. Li porse a Jessa, che diede loro

un'occhiata veloce.

« Sono solo dieci pagine! » esclamò lei, soddisfatta.

« Mi aspettavo un contratto lungo 2000 pagine con note scritte con

l'inchiostro simpatico o robe simili! ».

« Te l'ho detto, non sono il classico spietato manager d'azienda! ».

« Lo sottoporrò al mio avvocato » replicò Jessa, tornando seria « Se

sarà tutto apposto, firmerò nel pomeriggio. Va bene? ».

Redeunt si alzò in piedi e le porse la mano.

« E' perfetto! Hai il mio numero, chiamami appena sei pronta! ».

Lei gli sorrise e gli strinse la mano.

Dopodiché Redeunt si avviò verso l'uscita del parco, mentre Jessa

compose in fretta il numero di Liam sul cellulare e avviò la chiamata.

«Liam! » esclamò Jessa, non appena quello ebbe risposto.

«Jessa! Dimmi!» replicò lui, con voce gioviale.

«Sono appena diventata ricca! Ti spiegherò ma ho bisogno

immediatamente di un avvocato! Credi che tua zia sia disponibile,

diciamo fra un'ora? ».

«Quanto ricca? » chiese Liam, sorpreso «Comunque la chiamo subito,

credo dirà di si, non ha molto da fare in questo periodo! ».

Jessa saltellò per la gioia.

« Sei un grande, Liam! Ed in bocca al lupo per la mostra! ».

« Crepi! » rispose lui « A dopo e attenta a mia zia, è un po' bellicosa! ».

« Lo sono anch'io, Liam, ormai dovresti saperlo! »

« Giusto! » replicò lui, chiudendo la chiamata. Jessa si affrettò ad uscire

dal parco, diretta verso casa, sentendosi così felice che credeva di

esplodere da un momento all'altro.

Liam e Jack erano fuori dalla 303 Gallery. Sbirciarono dentro, e videro

che l'atmosfera era tranquilla: c'erano un paio di persone intente ad

osservare i quadri, e una ragazza che lavorava lì che stava illustrando

loro qualcosa.

« Jack, ti dirò sinceramente che potrei farmela addosso in qualsiasi

momento ».

Lui gli sorrise e gli tirò una pacca sul sedere.

« Ce la puoi fare, e soprattutto ce la puoi fare senza avere le mutande

bagnate. Dai, ti starò attaccato tutto il tempo, e se qualcuno insulta i tuoi

lavori, gli spacco la faccia! ».

Liam sorrise.

« E' un po' bizzarro, come incoraggiamento ma devo dire che ha

funzionato! » esclamò, spalancando la porta della galleria.

Una volta entrati, si guardarono intorno per qualche istante.

Lo stile della galleria era molto sobrio ma costruito in modo tale da

creare spazi immensi, con poche tele attaccate al muro e piccole luci

bianche pendenti dal soffitto.

Liam sorrise. Gli piaceva. Esibire uno dei suoi quadri lì sarebbe stato

fantastico.

Osservò di nuovo la ragazza che lavorava lì, ed ebbe un tuffo al cuore;

era Marley, la prima persona che aveva conosciuto a New York dopo

Blaine.

Credeva che non l'avrebbe più rivista e invece era lì, in un giorno

importante come pochi.

Le si avvicinarono e Liam le toccò la spalla.

«Ciao! » esclamò sorridendo.

Lei si voltò di scatto e non appena lo vide cambiò immediatamente

espressione.

«Liam? » gli chiese sorridendo a sua volta, incredula quanto lui.




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