Parte 31

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«Perchéhai quella faccia? Credo non ci siano dubbi, è stato fantastico».

Hannahsi alzò in piedi e gli parlò con tono artificiosamente calmo.

«Forsenessuno mi definirebbe una brava ragazza», iniziò con cipigliosicuro. «Nè credo di esserlo io e sicuramente non è quello chedirebbe il giudice Fenton, con cui ormai è guerra aperta dal 2009.Ma non avevo mai fatto una cosa così subdola a qualcuno. Ed è tuttacolpa tua!».

Rolandola guardò senza mostrare particolare interesse e le

sorrise.

«Comunquepuoi dire alla tua amica che domani sera usciamo insieme»-

Hannahfu stupita.

«Checosa? E perché mai dovresti farlo?» «Perché se io non uscissi conla tua amica Jessa tu avresti troppi sensi di colpa per continuare afare sesso con me». Hannah si mise sulla difensiva, trattenendosicon grande fatica per non esplodere.

«Eperché dovrei voler continuare a fare sesso con te?» gli chiese convoce calma ma solcata da una prepotente vena isterica.

«Motivonumero uno: sono il miglior amante che tu abbia mai avuto».

«Iltuo spacciatore deve avere la roba migliore dei dintorni, per fartivedere queste cose!» replicò lei , con tutta la durezza di cui eracapace.

Rolandola ignorò del tutto e proseguì con quanto stava dicendo.

«Motivonumero due: il fatto di nascondere questa cosa sia a Jessa che al tuoragazzo ti eccita da morire!».

PerHannah fu come prendere un pugno in faccia.

«Chidice che ho un ragazzo?» Rolando le lanciò uno sguardo sprezzante.

«Maper chi mi hai preso, per qualche decerebrato che è andato allascuola pubblica? So fare due più due».

Hannahnon rispose.

«Motivonumero tre: se tu dovessi rifiutare, andrò dritto dal tuo ragazzoche abita a un tiro di schioppo da casa mia, vuoterò il sacco e nonso quanto gli possa far piacere sapere che la sua ragazza preferiscebazzicare per i quartieri alti piuttosto che stare con proletari comelui!». Hannah gli si avvicinò e gli tirò uno schiaffo molto forte.

Rolandoaccusò il colpo ma continuò a sorridere imperterrito.

«Alloraimmagino che abbiamo un patto» esclamò lui, mettendo la mano inavanti per stringergliela.

Hannahrifletté un attimo ed infine capitolò: «Va bene, abbiamo unpatto».

Rolandosi avvicinò ancora e lei fremette.

«Puoiandare, ora. Dì alla tua amica che ci vediamo domani sera alleotto».

Hannahannuì e si diresse verso la porta senza dire una parola, feritanell'orgoglio e pensando già a come si sarebbe vendicata diquell'oltraggio.

Alrave party, dopo una ventina di minuti passati a limonare con Claire,Liam decise di staccarsi. Si guardò subito intorno, cercando Blainecon lo sguardo.

«Ohmio Dio, sono rimasto solo con questa pazza! Se vedo Blaine questavolta lo picchio a sangue!» esclamò ad alta voce, proprio accanto aClaire.

Sisentiva confuso e il cervello gli pulsava come non mai. I suoi sensisembravano acuiti e la cascata di emozioni provocata dall' lsd loriempiva fino in fondo, facendolo sentire impotente mastraordinariamente vitale. Non era mai stato così fremente e fuoricontrollo come quella notte.

«Ehi,ti rendi conto che sono qui, vero?» protestò Claire, arrabbiata.

«Certoche si, altrimenti sarei nel panico!» rispose Liam «Non possorestare totalmente solo o berrò quattro volte il mio peso corporeo,cioè due volte e mezzo il tuo e finirò stuprato da qualche maniaconel vicolo qui a fianco!»

Clairelo guardò male.

«Vabene, visto che pensi di potermi prendere in giro impunemente, io mene vado!»

Liamla afferrò per un braccio e si rivolse a lei con voce implorante.

«No,no aspettami, non lasciarmi solo!» «Troppo tardi, non seguirmi!»esclamò lei, liberandosi dalla sua presa con uno strattone.

Clairesi dileguò nella folla e Liam non la vide più.

«Eora cosa diavolo faccio?» esclamò Liam, mentre sentiva il panicoche montava dentro di lui, minacciando di travolgerlo.

Nelfrattempo arrivarono vicino a lui dei ragazzi evidentemente ubriachi

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