VOLUME 3: se - CAPITOLO 10

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ATTENZIONE: contenuto esplicito.

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Non volevo che mi importasse più di niente: Wen Yang, Zhou Lan, il mio fratellino, Qin Lang, la mia autostima, la mia integrità morale, l'odio, la colpa... Non volevo davvero che mi importasse più di niente.

L'uomo che per me valeva di più era già diventato così: cos'altro potevo volere?

Quali altre cose potevano essere più importanti che proteggerlo?

*****

"Lu Feng, Lu Feng..."

"Che c'è?" Quella sensazione di rigidità finalmente se n'era andata. Lui continuava a toccarmi la testa, come se non sapesse come confortarmi, e continuava a ripetere: "Che c'è?"

"Posso..." Lo afferrai con forza, cercando di fare in modo che la mia voce non suonasse troppo roca. "Posso... restare al tuo fianco?"

Lui rimase in silenzio. Anche il movimento delle sue mani si fermò.

"Fino a che posso stare con te, allora mi basta... il resto non importa..."

Ancora non mi stava dando una risposta.

Quella volta fui io a usare le mani per prendergli il viso, obbligandolo a guardarmi.

I suoi occhi rossi fecero immediatamente scorrere le mie lacrime.

"Vedi? Sono già diventato un vecchio piagnone." Sorrise, ma così mi fece solo piangere ancora di più.

Fino ad oggi, quali cose sono mai esistite al mondo che mi hanno fatto rinunciare a te?

"Puoi?" Mi guardava molto serio.

Tirai su col naso mentre mi avvicinavo a lui e lo baciavo sulle labbra un po' salate. Se anche lui avesse pianto, allora ne avrei sofferto.

Le nostre labbra sottili e morbide si toccarono. Lui rimase sorpreso per un attimo, poi strinse le braccia intorno a me. Mi sentii costretto quasi fino a far male, ma pensai che non sarebbe stato un problema neanche se mi avesse spezzato le ossa.

Era da molto tempo che non mi appoggiavo così alle sue braccia, che non sapevo cosa provavo quando lo abbracciavo.

Adesso finalmente lo sapevo.

Sentivo solo che sarebbe valsa la pena anche se fossi morto.

I baci si fecero presto più profondi, le lingue dentro le nostre bocche si intrecciavano e si leccavano, respiravamo affannosamente. Già non riuscivo più a ricordare che ero stato io a prendere l'iniziativa, aprii solo la bocca per lasciare che continuasse a baciarmi.

Sempre lo stesso modo appassionato che mi ricordavo: dopo le labbra, passò a baciarmi la punta del naso, poi lentamente su fino alla fronte, poco a poco, con forza, come se volesse mangiarmi, fino a baciarmi l'attaccatura dei capelli. Poi si fermò e tornò indietro, fino al mento, seguito dal collo...

Mi teneva la schiena mentre mi accarezzava con durezza. Sentivo la cosa nella parte inferiore del suo corpo: essendo io stesso un uomo, capivo chiaramente di cosa si trattava. Avevo la pelle d'oca e anche il mio addome si espanse, mentre mi succhiava in quel punto come un vampiro.

Piano piano non riuscii più a sopportare la pressione con la quale mi spingeva, quindi mi spostai all'indietro e caddi sul letto, con la gola chiusa. Quei baci caldi e quelle carezze erano molto naturali, ma non riuscivo ad evitare di sentirmi nervoso.

Era troppo tempo che non ero così: sentii le sue mani che mi entravano sotto il maglione e mi irrigidii, mentre il petto mi prudeva solo per il fatto di essere massaggiato dalle sue dita. Non sapevo cosa fare, potevo solo ansimare, mentre mi afferravo disperatamente alle sue spalle.

A Round Trip to LoveWhere stories live. Discover now