VOLUME 2: strade diverse - CAPITOLO 5

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Mio fratello Yi Chen ci chiese allegramente se, la notte successiva, volevamo andare a vedere il concerto, alzando i due biglietti che teneva in mano.

"Che genere di musica?"

"Rock."

"Com'è la band?"

"Ovviamente è di prima qualità!" Yi Chen puntò orgogliosamente il pollice verso di sé.

"È il tuo gruppo?" Avrei dovuto capirlo prima. "Se è così, allora venirti a vedere è obbligatorio! Essendo il fratello maggiore, è mio dovere venire a supportare e a incoraggiare la carriera artistica di mio fratello minore!"

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L'espressione di Lu Feng non era esattamente delle migliori. Fino a quel pomeriggio, il piano era di volarcene direttamente a Kyoto, quindi il giorno dopo dovevamo essere in un ryotei a Gion a mangiare quel bianco tofu bollito dal sapore piuttosto scipito [1]. Dovevamo essere a goderci le terme sotto un albero di ciliegio, con i petali che ci cadevano intorno, piuttosto che seduti in un piccolo bar insieme a un gruppo di estranei ad ascoltare musica rock, che non gli piaceva per niente.

Visto che dovevamo restare un altro giorno e mezzo nella città X, non ebbi altra scelta se non portarlo in giro per ammazzare il tempo. Lu Feng sembrava piuttosto privo di interesse nei confronti delle bellezze della città. Solo quando gli raccontavo: "Di solito venivo qui... Di solito mangiavo questo... Di solito..." Allora riprendeva un po' di energia quindi, in ogni posto che visitavamo, cominciai ad aggiungere sempre "Qui un tempo io..." . Quando entrammo in un bar per prenderci un tè non dimenticai di dire "venivo spesso in questo posto, qui il caffè è ottimo."

Lu Feng lo sorseggiò, poi borbottò: "Tutto qui? Il tuo gusto è davvero scarso."

Mi dispiace, padroncino! [2] Quando sono venuto qui l'ultima volta ero solo un povero studente, potevo consumare soltanto in bar di questo genere. Non dirmi che ti aspettavi che ti servissero del Royal Blue Mountain appena macinato?! [3]

Dopo aver mangiato l'ultimo muffin, andammo alla cassa a pagare il conto. Mentre stavamo per spingere la porta per uscire, il mio sguardo cadde su un giovane comodamente seduto in mezzo alla sala con le gambe piegate.

In quel momento al caffè non era l'ora di punta, non c'erano molti clienti e i posti erano perlopiù liberi. La gente normalmente sceglieva di sedersi accanto al muro o alla finestra, i posti più tranquilli e silenziosi. Quello splendido uomo si era messo di proposito nel posto che attirava di più l'attenzione. Per quanto ne sapevo, doveva essere sempre a Tokyo a mangiare onigiri e sashimi [4].

Con un po' d'esitazione, andai verso di lui e gli battei su una spalla: "Qin Lang?"

Si girò, con i suoi bellissimi occhi spalancati: "Xiao Chen?!"

Era ancora più sorpreso di me.

"Quando sei tornato?" Ma che anno è? Perché vengono tutti nella città X? "Yi Chen lo sa?"

A giudicare dalla sua espressione, si sarebbe detto un po' a disagio.

"Xiao Chen, lui chi è?" Lu Feng si accigliò e lo squadrò dalla testa ai piedi con espressione disgustata. Qin Lang era esattamente il tipo di uomo con il quale non voleva avere niente a che fare. [5]

Il suo bel viso cambiò espressione cinque, sei, sette, otto volte, poi improvvisamente saltò su e mi afferrò la mano e, in modo sdolcinato, anche se un po' teso, disse: "Xiao Chen, come sei stato in questi due anni? Mi sei mancato parecchio!" [6]

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