VOLUME 2: strade diverse - CAPITOLO 15

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ATTENZIONE: contenuto esplicito.

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Non avrei mai pensato che Lu Feng mi avrebbe ricontattato. Il giorno precedente avevo pensato che la sua frase "quando avrò tempo, ti contatterò" fosse stata dettata solo dall'educazione, ma mi aveva effettivamente richiamato e mi aveva persino lasciato andare a casa sua.

A casa sua, non alla compagnia.

Ero così nervoso da avere un'espressione sconvolta. Non pensavo a niente di strano, solo che fuori dalla ditta probabilmente non avrebbe parlato d'affari, non mi avrebbe di nuovo chiesto la paga che desideravo, non avrebbe detto che volevo sfruttare i vecchi tempi per guadagnarne dei benefici.

La sua "casa" mi sconvolse un po'. Pensavo che la villa fosse solo un piccolo edificio raffinato, con una piscina di lusso e un campo da tennis alla moda. Invece finii per camminare per dieci minuti lungo un sentiero di mattoni marroni, il tipo di strada sulla quale in epoca medievale passeggiavano i cavalli producendo il classico "cloppete cloppete". Lungo il percorso c'era un enorme giardino con dentro ogni tipo di rosa, ovviamente palme e banani, che erano così comuni nel Sud, e, in una zona ombrosa, un piccolo stagno in cui galleggiavano gigli acquatici e yucca. Un'atmosfera rilassata.

L'edificio principale aveva un colore grigio scuro e l'aspetto di un castello, con una forma ad arco, persiane strette e lunghe, ed era circondato da molte vigne verdi. Un torreggiante pino ondeggiava sopra il tetto. Se fossi stato una ragazzina, in un posto del genere avrei certamente pensato a Cenerentola.

Eppure quello che pensavo era che il Lu Feng che conoscevo avrebbe, piuttosto, preferito stringersi in un piccolo appartamento, che godere di quella magnificenza. Quello stile me lo rendeva così lontano, da farmi sentire come se si trattasse di un estraneo.

*****

"Siediti, prego." Era vestito in modo molto informale, con un golf di cashmere e pantaloni sportivi, e camminava a piedi nudi sul tappeto di lana, come se avesse intenzionalmente deciso di comportarsi in modo diverso da me, che avevo ovviamente scelto i vestiti da indossare.

Mi guardò di nuovo, con gli occhi che caddero sulla mia camicia nuova di zecca. Mostrò un sorriso e io mi sentii a disagio e in imbarazzo: neanche io sapevo perché ero stato così stupido da indossare abiti nuovi per venire... In effetti non era niente di importante, ogni vestito nuovo deve essere indossato una prima volta, ma lui mi sta osservando con quello sguardo, come se avessi cercato di apparire eccezionale, al punto di risultare divertente in modo ridicolo.

"Bevi un po' di vino." Mi passò il bicchiere; non sapevo perché, ma guardò l'ora con indifferenza.

"Mmmmh." Presi il bicchiere, ma mi limitai a tenerlo in mano.

"Provalo e vedrai, questa annata di vino rosso è particolarmente buona, probabilmente ti piacerà."

"Ah." Ne bevvi un sorso, poi espirai. "È piuttosto piacevole."

Sorrise, mostrando i suoi bianchi denti lucenti. "Sapevo che ti sarebbe piaciuto... Ma perché hai quello sguardo sospettoso? È naturale che mi ricordi ancora i tuoi gusti."

"Oh..." Per un attimo mi sentii toccato, quindi finii in silenzio di bere tutto il vino.

"Lu Feng..."

"Sì?" Girava il bicchiere con nonchalance, come se stesse ascoltando una lieve musica che usciva piano piano.

"Mi dispiace davvero di essere scomparso all'improvviso, allora..." Ingoiai. "Mi dispiace, ma non potevo davvero accettarlo... La situazione di mia madre e mio fratello... Puoi capire? Quelle cose erano successe troppo all'improvviso... avevo bisogno di tempo... quindi... Dopo che era accaduto tutto quello, non c'era modo per me di venire a cercarti..."

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