Il testimone

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Non sapeva cosa dire.
Era rimasto senza parole.
Proprio lui, Mycroft Holmes, era rimasto senza parole.
Lui, che aveva sempre l'ultima parola.
Lui, che trovava sempre una risposta a qualsiasi domanda, dalla più stupida a quella più difficile.
Era rimasto sconvolto, colpito, senza parole davanti a quella richiesta, a quella domanda che alla quale anche una persona qualsiasi avrebbe trovato una risposta.
Cos'era che gli impediva di rispondere?
Eppure la domanda di Sherlock non era tanto complicata, bastava dire sì o no, né di più né di meno.
"Myc? Ci sei?" chiese la voce del fratello, dall'altro capo del telefono.
"Che? Io... Io..." disse con un sussurro appena percepibile.
"Sei vivo?"
Si fece coraggio e rispose con un "sì", ma non un sì qualunque, un "sì" che faceva percepire felicità, un'emozione che non provava da una vita, o, per dirla tutta, che non aveva mai provato veramente in tutta la sua esistenza.
"Bene" rispose Sherlock tutto contento, "buona giornata, Mycroft" e chiuse la telefonata.
Mycroft appoggiò il cellulare sul tavolino vicino alla sua amata poltrona e, per la prima volta in tanti anni, sorrise. Sorrise davvero.
"Sarò il testimone di Sherlock" disse a voce alta e trattenne a stento lacrime di gioia.

Sherlock HeadcanonsWhere stories live. Discover now