Capitolo 7

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1 ora prima

"Lo sai dove ci stiamo dirigendo, vero?"

"No, ma dobbiamo trovare un posto in cui passare la notte."

La ragazza non aveva smesso di stringere la mano di Ryan da quando avevano lasciato la campagna e si erano inoltrati nel bosco.

Camminavano ormai da parecchio tempo tra quegli alberi alti i cui rami intrecciati tra loro impedivano di vedere il cielo stellato e Elisabeth iniziava a sentire la stanchezza. Le gambe le stavano diventando pesanti e i piedi le facevano male.

Aveva ragione Ryan, dovevano trovare un riparo. Ma non si vedevano altro che alberi e cespugli.

Ryan si fermò di colpo e indicò qualcosa davanti a loro. "Poco più avanti! Una strada sterrata."

La ragazza si sporse oltre la sua spalla per vedere, ma inciampò in un ramo spezzato e cadde a terra, ferendosi una caviglia e strappando la gonna del vestito.

"Ah, maledizione."

Ryan le porse la mano e l'aiutò a rialzarsi. "Liz, tutto bene? Riesci a camminare?"

"Sì, Ryan, è solo un graffio" Sorrise e gli diede una spinta amichevole. "Andiamo." 

Non appena misero piede sulla terra ancora bagnata ricoperta di foglie secche, Elisabeth ebbe una sensazione terribilmente familiare. Rimase ferma per un istante, mentre il ragazzo continuava a camminare davanti a lei. Quando si accorse che non lo stava più seguendo, si voltò a guardarla. "Liz..."

La sua voce le arrivò come da lontano. La testa aveva preso a girarle talmente tanto che fu costretta ad accovacciarsi per non cadere. Appoggiò una mano a terra per sorreggersi, mentre i mille suoni del bosco sembravano essersi radunati tutti nella sua testa. Si portò le mani alle orecchie, implorando che quella tortura terminasse.

Sentì le mani di Ryan che l'afferravano da dietro e udì la sua voce che ora stava sovrastando ogni altro suono. 

"Liz, andiamo! Guardami!"

Le prese il volto tra le mani e fissò i suoi occhi nocciola in quelli della ragazza. "Avanti, parlami."

All'improvviso ad Elisabeth sembrò di tornare nel mondo reale, le sembrò di tornare in superficie dopo essere rimasta a lungo rinchiusa in fondo al mare. 

Tornò a respirare, rendendosi conto di aver trattenuto il respiro fino a quel momento. Tornò a vedere chiaramente davanti a sé il bosco, il cielo nero punteggiato di stelle, Ryan, che la guardava come in preda al panico. 

Posò le mani sulle sue che ancora le circondavano il viso pallido e sudato. 

"Cosa? Cosa c'è, Ryan? Smettila di preoccuparti così tanto."

"Liz, sei rimasta qui a terra per venti minuti e quando ho cercato di tirarti su hai iniziato a piangere e a gridare."

"Venti minuti? Ma io..." Il tutto era durato qualche secondo ed era certa di non aver pronunciato una singola parola. Non riusciva nemmeno a respirare, come poteva aver gridato?

"Stai perdendo la cognizione del tempo, dobbiamo andarcene. Domani troveremo qualcuno, lo giuro sulla mia vita."

La ragazza si alzò senza parlare, sorreggendosi a Ryan per non cadere. 

Stava davvero peggiorando così velocemente? Non se ne rendeva conto nemmeno lei. In quello stato non sarebbe arrivata al giorno successivo. Non ce l'avrebbero fatta, non avrebbero trovato nessuno. Non sarebbero nemmeno riusciti ad uscire dal bosco prima che lei perdesse completamente la testa.

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