CAPITOLO 6

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CAPITOLO 6

<< Allora, cos’è quella faccia? >> mi domanda Harry.
<< Nulla, è solo la mia faccia >> gli rispondo sperando che molli la presa e non continui a indagare oltre sul mio aspetto da funerale.
<< Non ci credo Elena! In questi giorni non ti ho mai visto così triste … deve essere successo per forza qualcosa. >>
<< Ti ripeto che non è niente! >> gli dico per la seconda volta.
<< Andiamo per esclusione – inizia, dando prova di non aver ascoltato minimamente alla mia risposta – di sicuro troverò la causa del tuo malumore: ti è morto il gatto!>>
<< Non dire cagate! Primo non ho un gatto e secondo, grazie a Dio, non mi è morto nessun animale domestico. >>
<< Ok, quindi niente sentimentalismi … Ti si è rotta un unghia?! >> mi domanda convinto.
<< No ma dico sei serio?! >> 
Nel frattempo siamo arrivati al mio piano e lui esce con me dall’ascensore.
<< Cosa stai facendo? >> gli chiedo perplessa.
<< Come ti ho già detto sto cercando di capire come mai sei tanto giù di morale; se non ti è morto il gatto, o nessun animale domestico, - mi ammicca facendomi il verso – se non ti si è rotta un unghia … >>
<< Harry! Intendo cosa cavolo ci fai qui, su questo piano?! La tua camera è 10 metri sopra la mia! >> quasi gli urlo in faccia; so che non dovrei essere così scontrosa con lui, ma la rivelazione di Liam mi ha sconvolto più del previsto.
<< Lo so, lo so, non c’è bisogno di scaldarsi tanto … Me ne rendo perfettamente conto pure io che 10 metri sono una distanza troppo grande, perfino per noi due! Sapevo che eri pazza di me, ma non sapevo che mi volevi proprio appiccicato tutto il giorno! Va bene vorrà dire che chiederò un cambio di stanza … Due singole in cambio di una matrimoniale, che ne dici?>> il sorriso che mi sta mostrando in questo momento è da sciogliersi sul posto; i sui occhi poi, di quel verde smeraldo, mi mandano letteralmente fuori di testa!
<< Tu sei completamente matto! >> non riesco trattenere una risata quando lui mi guarda con quell’aria come a voler dire: “perché? Non mi sembra di aver detto nulla di male … Ti ho solo proposto di venire a passare la notte con me, niente di così scandaloso”.
<< E comunque credimi: se potessi mettere tra di noi 10 km lo farei con molto piacere – continuo a scherzare con lui – ma per mia sfortuna sono capitata nel tuo stesso hotel! >>
<< Ehi così mi ferisci! – mi rivolge un’occhiata da cucciolo, portandosi entrambe le mani sul cuore come se fosse stato pugnalato – non ti credevo così crudele Elena! >> si avvicina a me sempre di più e a quel punto rimaniamo per qualche secondo a fissarci in silenzio, con soli venti centimetri a separaci l’uno dall’altra; non resistiamo più ed ecco che scoppiamo entrambi in una fragorosa risata. E’ questo uno dei tanti motivi per cui mi piace tanto Harry: puoi essere la persona più triste di questo mondo, ma basta fare una chiacchierata con lui, e stai pur certo che una sorriso apparirà sul tuo volto.
Camminiamo lungo il corridoio finchè non arriviamo davanti alla mia stanza; Harry fissa il numerino stampato sulla targa della porta in legno e inizia a sogghignare. Io non gli domando niente li per li, prendo la tessera magnetica e apro la porta.
<< Ehm … Cosa credi di fare?! >> gli chiedo appena mi accorgo che mi ha seguito nella stanza ed ora si sta accomodando tranquillamente sul divano della suite.
<< Non hai niente da offrirmi? Ho un certo languorino. >> di nuovo quel sorriso malizioso: non lo posso reggere ancora per molto!
<< Senti caro, per il languorino c’è un servizio catering, giù al ristorante, che aspetta solo un tuo ordine per soddisfare ogni tua possibile e inimmaginabile richiesta; in più non voglio che le mie amiche ti trovino qui facendosi un’idea sbagliata … >> gli rinfaccio cercando di assumere un’aria arrabbiata, sapendo perfettamente che non è il mio forte.
<< Per le tue amiche non ti devi preoccupare: sono andate a fare colazione e poi vanno direttamente a fare un giro per negozi. >> mi risponde con fare tutt’altro che spaventato: la mia ramanzina è stata un buco nell’acqua.
<< Hanno lasciato un biglietto qui sul tavolino per avvisarti -  aggiunge, come prevedendo la mia imminente domanda “e tu come diavolo fai a saperlo?!” – per quanto riguarda la possibile idea sbagliata che potrebbero farsi, entrando e trovandomi sdraiato su questo comodo divano … beh anch’io mi preoccuperei se fossi in loro o specialmente il tuo ragazzo, dato che l’unica persona che può soddisfare tutte le mie “possibili e inimmaginabili richieste” – dice facendomi il verso per la seconda volta – è proprio in questa stanza, qui davanti a me!>> mi confessa spudoratamente.
<< Brutta razza di pervertito, fuori immediatamente da camera mia! >> gli urlo senza nascondere un briciolo di divertimento nella sua battuta.
<< Ehi ragazza, mai sentito parlare di ormoni?! Ti giocano brutti scherzi! Ahahahahah >> scoppia a ridere vedendo la reazione che ho avuto; non posso dargli torto e di fatti anch’io nel giro di cinque minuti mi ritrovo a ridere a crepapelle per la seconda volta.
<< A proposito di ragazzi …  Chi ti dice che io non abbia un fidanzato a casa che mi stia aspettando? >> gli domando, curiosa di sapere che risposta mi darà questa volta.
<< Nessuno! Ma se anche fosse, non sarebbe un mio problema; semmai dovrebbe essere lui a preoccuparsi, dato che è più che scontato che sarò io a vincere il tuo cuore! >> la sua risposta è seria, priva di ogni sarcasmo e per la prima volta mi domando: “Ma non è che Harry Styles sta facendo veramente sul serio con me?”.
Rimaniamo per un attimo in silenzio, entrambi forse indecisi su cosa dire, finché, grazie al cielo, Harry non interrompe l’aria di imbarazzo che si stava creando:
<< Oggi a pranzo tieniti libera perché ti porto fuori a mangiare. >>
<< Wow e a cosa devo questo onore? >> gli chiedo scherzando, sperando di far tornare quella brezza di ironia che caratterizzare i nostri discorsi.
<< Cos’è non dirmi che ti sei già dimenticata! L’ora X si sta avvicinando e non voglio arrivare in extremis a dover compiere qualche gesto clamoroso pur di dimostrarti che posso vincere a occhi chiusi questa scommessa! >> mi risponde Harry. Mi stavo quasi dimenticando che lui riparte tra poco meno di 48 ore.
<< Ok ok Styles, accetto il tuo invito. Dove mi porti di bello? >>
<< Sorpresa! Ti passo a prendere alle 11:30. >>
<< Ok che hai fame, ma non sarà un tantino presto per andare a mangiare? >>
<< Tranquilla, dobbiamo fare un po’ di strada. Ah quasi mi stavo dimenticando: soffri di vertigini? >>
<< Tralasciando il fatto che mi stai facendo preoccupare un pochino con queste premesse, no non soffro di vertigini. >> gli rispondo alquanto sorpresa.
<< Bene, se no sarebbe stato un problema. >> aggiunge lui.
<< Ok rettifico: sono parecchio preoccupata! >> mi correggo sulla mia precedente uscita.
<< Ahahahah! – mi piace troppo quando ride – Ti fidi di me Elena? >> mi domanda all’improvviso.
<< Diciamo che non siamo ancora arrivati ai livelli di “se salti tu salto anch’io Jack!”, però ho abbastanza fiducia in te per farmi portare fuori a pranzo o per farmi consigliare un buon negozio di camicie. >> gli rispondo imitando il suo sorriso furbetto.
<< Ahahahaha Elena così mi fai morire! Ti prego sposiamoci qui e subito! Ahahahahha >> e di nuovo ci ritroviamo a ridere entrambi come due scemi.
<< Prima che tu te ne vada devo chiederti una cosa >> lo fermo mentre sta per lasciare la mia stanza.
<< Qualsiasi cosa, tesoro. >> mi ammicca Mr. Sguardoglaciale.
Cerco di ignorare come mi ha chiamato “tesoro”, ma è più forte di me: mi sciolgo dentro e così mi ritrovo a chiedergli con una voce da imbambolata:
<< Si può sapere come mai ti sei messo a ridere quando hai visto la porta della mia suite?>>
<< E’ per il numero … >> mi risponde sorridendo.
<< Il numero?! E perché 593 è così divertente? >> gli domando davvero incuriosita e un po’ sbigottita.
<< Caso vuole che il numero della tua stanza, il 593, sia anche il mio numero preferito! >> 
<< E perché scusa? Voglio dire con tutti i numeri che esistono, cos’ha di così speciale il 593? >> lo incito a darmi una spiegazione.
<< Diciamo che racchiude la definizione di “essere Harry Styles” secondo Harry Styles … >> mi lascia così, a pregare perché me lo dica; lo diverte che la gente penda dalle sue labbra. Se fosse stata un’altra occasione forse l’avrei avuta vinta io, ma questa volta dovevo assolutamente sapere …
<< Che sarebbe? >> gli domando allora più curiosa che mai.
<< … 593: stai 5 minuti con me e dopo 9 mesi siamo in 3!>> mi risponde con tutta la naturalezza di questo mondo, nascondendo dietro questa frase la sua inconfondibile malizia alla Styles! Se devo essere sincera per un istante ho tanto desiderato testare di persona questa allettante definizione di Harry Styles, ma per fortuna il mio subconscio più saggio torna a dominare gli ormoni ed è così che rispondo al ragazzo da mille e una notte di fronte a me:
<< Insomma Styles, non deludi mai le aspettative delle tue fan! >> 
<< L’obbiettivo è quello! Ahahahah, a più tardi tesoro. >> ed è così, con queste parole e un occhiolino, che Harry Styles si dilegua dalla mia camera d’albergo.

SORRY // Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora