Capitolo 16

820 60 13
                                    

Abbassai lo sguardo, sentivo le lacrime scendere.
Lui mi metteva veramente ansia.
Si mise vicino a me asciugandomi le lacrime.
Si avvicinò, stava per baciarmi...sentivo il cuore battere forte. Lo feci allontanare con uno schiaffo sulla guancia e lui mi guardò veramente male.
Io: devi andare via!
Ero davvero cattiva con lui, ma era così inquietante...perché doveva seguirmi? Non avrebbe potuto approcciarmi normalmente?
Non mi accorgevo nemmeno di quando mi seguiva, e questo mi metteva più paura.
Mise la mano sulla sua guancia e mi guardava.
Non l'avrei mai preso in giro come invece JinYoung aveva fatto con me...
Mi aveva fatta stare troppo male.

Jongin ci mise la mano fissandomi.
Jongin: Questo è il tuo modo di fare? Puoi comandare al cuore? Puoi dire ad una persona di non innamorarsi? CHE DIRITTO HAI DI DARMI UNO SCHUAFFO?!
Aveva le lacrime agli occhi e prese i miei polsi stringendoli forte.
Lo spinsi con forza e corsi subito nella mia stanza chiudendomi a chiave. Dovevo solo prendere il cellulare e... Cercai il cellulare ma non era dentro la tasca dei pantaloni,sicuramente mi era caduto. E ora? Cosa potevo fare? Come ne uscivo fuori?

Misi le mani sul viso scoppiando a piangere.
Speravo solo che andasse via.
Non volevo più rimanere da sola, in ogni caso non potevo più permettermi questa casa.
Sentivo dare dei pugni alla porta, non faceva altro che spaventarmi di più.

Era passata una mezz'oretta da quando era rinchiusa nella mia stanza. Non sentivo più niente.
Mi alzai e andai a vedere fuori dalla finestra.
Jongin era andato via.
Sospirai e mi alzai uscendo dalla mia camera. Controllai casa prima. Lui non c'era.
Mi sentivo un po' meglio.
Avevo già scritto la mia lettera delle dimissioni.
Andai a prendere il bus.
Entrai dentro e arrivai dopo un po'. Scesi dal bus e inizia a camminare fin quando arrivai all'ufficio di JinYoung.
Mi tremava la mano. Guardavo la maniglia.
Bussai.
JinYoung: avanti
Abbassai la maniglia entrando dentro. Lo guardavo immerso nel suo lavoro. Alzò lo sguardo verso il mio. Mi avvicinai alla sua scrivani e lasciai la lettera.
JinYoung: non devi per forza licenziarti
E vederlo tutti i giorni? Magari per lui era facile, a lui non importava di me, ma io non ce l'avrei fatta.
JinYoung: posso cambiarti il posto
Lo guardavo.
Io: vuoi continuare a giocare?
Lui mi guardava.
Sospirai andando verso la porta ma poi mi fermai e mi girai verso di lui.
Io: sai cosa? Ci avevo visto giusto con te all'inizio. Sei solo un riccone viziato
Continuava a guardarmi. Aveva ragione Jackson, mi ero illusa inutilmente, non ero alla sua altezza e lo sapevo bene.
Io: tu pensi di poter avere tutto. Ma sai una cosa? L'amore di una persona...quello non si compra. Non penso che tu possa riceverne, sei marcio dentro
Dovevo sfogarmi in qualche modo. E sinceramente volevo fargli male, proprio come lui ne aveva fatto a me.

Jinyoung: non ti ho chiesto cosa pensassi di me,non mi interessa chiedertelo. Qua siamo a lavoro e non voglio che ciò venga immischiato con la vita sociale okay? Posso cambiarti lavoro,pensaci per ora questa non la terrò in considerazione. Dato che sono un riccone viziato. Ora vai se non hai altro da aggiungere
Andai verso la porta uscendo. Mi sentivo morire.
Yugyeom: *sorrise* Hey! Oh.... Che brutta faccia che hai,cosa è successo?

Scossi la testa guardandolo e gli feci un piccolo sorriso.
Yugyeom: sicura?
Io: ho lasciato il lavoro
Lui mi guardava.
Yugyeom: oh, come mai?
Che potevo dirgli? Di certo non potevo mica dirgli tutto quello che era successo.
Io: scusa, ma devo proprio andare
Lui annuì e io andai via.
Non volevo stare in quel posto un secondo di più.
Iniziai a camminare, scalciavo una pietra...in questo momento non sarei riuscita a stare meglio nemmeno con del gelato.
Mi scese una lacrima che asciugai continuando a camminare. Non lo odiavo nemmeno, ero solo tanto delusa e arrabbiata.
Avrei smesso di piangere prima o poi? Mi ero fidata di lui, completamente. Voleva solo giocare. Avrei dovuto vendicarmi, farlo innamorare e strappargli il cuore dal petto, ma non ero quel tipo di persona...
Tornai a casa mia.
Non avevo nemmeno fame.
Mi arrivò un messaggio e io presi il telefono. Era BamBam.
"Hai mangiato?"
Sorrisi. Era il mio migliore amico e si preoccupava tanto per me.
"Sì"
Non mi avrebbe creduta in questo modo, quindi continuai il messaggio.
"Del gelato"
Così mi avrebbe creduta.
Posai il cellulare sdraiandomi sul divano e accedendo la tv.
Non avrei accettato la sua proposta. Ci sarei caduta di nuovo altrimenti e non volevo che succedesse. Mi ero innamorata due volte e due volte della stessa persona, che non aveva fatto altro che prendermi in giro.

Sweet Lies//Park JinYoung Got7Where stories live. Discover now