Capitolo 16

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POV Shiroki
La porta quasi collassa alla potenza con cui la ragazza della tribù del Fuoco, Rinkah, irrompe in camera mia. Cerco di scollarmela dicendo:
-Scusa, in questo momento non sono dell'umore giusto per parlare-, ma naturalmente sarebbe stato troppo bello se mi avesse lasciato in pace alla prima intimidazione...
-Infatti non devi parlare, DEVI ADEMPIRE ALLA TUA SFIDA!- dice, prendendomi per mano e cercando di trascinarmi fuori.
_Oh, quindi è già passata una settimana..._
-Non è il momento, non voglio essere scortese- cerco di liberare la mia mano, ma la ragazza non desiste. Sospiro, profondamente spazientito, e la scaravento contro il letto liberandomi dalla sua stretta.
-Urgh...MA CHE HAI?!- la sua voce perfora i miei timpani come l'urlo di un neonato. Non rispondo, sono troppo irritato per parlare. Rinkah cambia improvvisamente espressione, forse si è finalmente accorta della gravità della situazione.
-Senti, magari la sfida la rimandiamo a dopo...ma voglio darti un consiglio: quando sono nervosa, vado a sfogarmi con della sana lotta e di solito funziona. Che ne dici di una sfida amichevole? Di solito lottare mi aiuta a distrarmi dai pensieri-
-Io non sono te-, rispondo con lo stesso tono freddo che ho usato su Corrin circa due ore fa.
-Allora facciamo una scommessa: se vieni ad allenarti con me potrai decidere se e quando sfidarmi. Se invece resti qui col muso lungo, da domani in poi non ti lascerò più in pace fino a quando non avrai accettato la mia sfida-
-Non ho altre alternative, vero?-
-Nossignore!-
Mi alzo sbuffando e seguo Rinkah fino all'area a cielo aperto della nave.
Senza scambiare una parola, iniziamo a combattere.
_Caspita, questa ragazza ha una forza bruta a dir poco spaventosa! In compenso non è molto brava a difendersi...sfrutterò questa sua debolezza per-_
Mi ritrovo disarmato nel giro di pochi minuti.
-Ma come...-
-Beh, tutto qui? Avanti, raccogli quella spada e combatti da uomo!-
_Stavolta ti batto, Rinkah!_
La seconda volta le dò molto filo da torcere, ma con una mossa lesta riesce comunque a disarmarmi.
_Pazzesco, maneggia quell'arma come se fosse una piuma!_
-Voglio la rivincita!-
_Finalmente ho trovato un degno avversario...peccato che stavolta non gliela darò vinta!_
Intercetto ogni sua mossa e la disarmo dopo un bel po' di fatica. Mi guarda stupita:
-Impari in fretta, ci vuole fegato per riuscire a disarmarmi dopo soli due tentativi falliti!-
Ci sediamo a riposare, parlando di battaglie e strategie.
_Dunque, Rinkah si basa principalmente sulla forza bruta, tende a buttarsi nella mischia senza pensare. In gruppo questa tecnica potrebbe essere efficace insieme a qualcuno che le guardi le spalle, ma in duello è facilmente intercettabile dopo un paio di tentativi._
Scorgo la figura di Takumi che ci osserva da dietro l'uscio della porta di entrata.
_Come mai ci sta sorvegliando?_
Saluto Rinkah senza farle notare il mio accorgimento e mi dirigo verso il ragazzo. Prima che io apra bocca, lo sento dire:
-E quindi dopo aver cercato di approfittarti di mia sorella ci provi anche con Rinkah. Beh, avrai del filo da torcere!-
Casco dalle nubi:
-Cosa intendi? Io non ci sto provando con nessuno!-
-Vorresti dirmi che ieri ho visto mia sorella confusa ed abbracciata a te in un bagno pubblico solo per caso? Non so cos'altro tu le abbia fatto, ma oggi il suo umore è peggiorato e sono sicuro che la colpa sia tua. Ora stammi bene a sentire: puoi infastidire chiunque in questo fottuto esercito, ma NON TOCCARE LA MIA CORRIN.-
_Cosa intende dire con 'il suo umore è peggiorato'?_
Prendo un gran respiro, l'allenamento mi ha aiutato molto a scaricare abbastanza nervosismo da non strangolare quest'individuo.
-Te lo dirò una volta sola, Takumi. Ieri ho portato 'la tua Corrin' in bagno per evitare che facesse casini e per aspettare che vomitasse. Mi sono anche beccato uno schiaffo, nel caso non l'avessi notato, ed è stata lei a cadermi addosso poco prima che tu entrassi. Non giudicarmi se non hai nemmeno visto cos'è accaduto realmente in quel bagno e portami rispetto come membro del tuo stesso esercito.-
Non gli dò il tempo di ribattere, me ne torno in camera mia a preparare le mie cose per scendere dalla nave.

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