31.La ricompensa

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Eyanel continuava ad osservare l'uscita. Non capiva quello che suo padre intendeva, una ricompensa? In che senso? Dopo un paio di minuti scosse la testa ritornando in se e sul suo volto aveva un sorriso sincero, era la prima volta che suo padre la premiava per qualcosa, non voleva crederci.

Uscì da li e vide la sua puledra che brucava i piccoli ciuffi d'erba che si trovavano in quel luogo.

-Forza bella, torniamo a casa e ti do un po' di mele- disse lei felice dando leggeri colpetti per farle capire che aveva fatto un buon lavoro.

Si rese conto solo adesso che non aveva tolto il mantello di dosso, era troppo agitata per poterlo fare e gli occhi indagatori degli uomini non l'aiutavano.

Sospirò montando sulla puledra e pensando che quando sarebbe tornata al suo palazzo doveva occuparsi della burocrazia che sua madre sicuramente le aveva scaricato quella mattina. Mentre pensava a quello aveva indirizzato la puledra verso casa. L'animale galoppava velocemente e in poco tempo furono a palazzo. Eyanel aveva completamente ignorato il fatto che quando era passata in mezzo alle truppe, molti l'avevano maledetta e aveva completamente dimenticato di tirar su il cappuccio del suo mantello.

Arrivata a palazzo la guardia che si trovava ai cancelli la fece passare senza alcun indugio. Poche persone si trovavano nel palazzo di Eyanel in quanto Supremo e Satana avevano messo come servi solo soggetti di cui erano sicuri e sopratutto tutti erano delle spie e combattenti. Tutto questo non tanto per tenere fuori le persone che potevano intrufolarsi nel palazzo di Eyanel, ma per tenere lei dentro in modo che non scappasse. Satana e Supremo comunque si trovavano molto spesso da lei, sia per affibbiarle lavoro che dovevano sbrigare loro, sia per modificare il suo corpo a loro piacimento, ma ovviamente entrambi non sopportavano quel posto per la presenza della loro energia opposta.

Eyanel scese davanti alla stalla e si prese cura della sua puledra per un po' di tempo per poi rientrare nel suo palazzo andando verso la sua camera e cambiarsi nei suoi soliti abiti che erano tutti vestiti. Sospirò passando davanti alla sua biblioteca, aveva tantissimi libri da dentro di ogni genere, ma tranne quelli di medicina, che le aveva imposto sua madre di imparare, non ha mai avuto tempo di leggere qualcosa. Tranne rarissime eccezzioni.

Dopo pochi minuti arrivò in camera dove si cambiò e subito dopo sfrecció nel suo studio adiacente alla biblioteca. Entrando notò una valanga di scartofie adagiate sul tavolo in una pila messa alla rinfusa. Eyanel sospirò andando a sedersi e iniziando a lavorare in quella stanza così spoglia in quanto dietro aveva una piccola libreria piena di fogli e nemmeno un libro, una sedia e un tavolo.

Dopo un paio di ore finì e alzò lo sguardo osservando l'unica finestra di quella stanza da cui si vedeva lo spacco dei due mondi: dal regno angelico si vedeva un'intensa luce dorata tendente all'arancione, che indicava ormai la sera imminente, mentre nel regno demoniaco in nero più profondo che indicava lo stesso che dell'altro regno. Per quanto era difficile crederlo nel regno angelico non esisteva la notte e nel regno demoniaco non esisteva il giorno, infatti Eyanel, che era l'unica creatura con sangue angelico e demoniaco, faceva molta fatica a regolare il suo sonno, anche se giocava il fatto che non ne aveva.

Si alzò e notò che ai piedi del tavolo era accucciato Bekt, si era completamente dimenticata di lui e la cosa la riempì di tristessa.

-Mi dispiace piccino, prometto che quando tornerò passeremo un po' di tempo insieme- disse lei accucciandosi e accarezzando le squame del draghetto.

Bekt aprì gli occhi e sbuffò aria fredda, cosa che Eyanel sapeva bene che indicava la sua felicità. Eyanel sorrise e rialzandosi uscì da quella stanza socchiudendo la porta per Bekt e si diresse alla stanza dove era collocato il portale che collegava il suo palazzo a quello di suo padre.

Dopo pochi minuti arrivò li e l'aprì entrandoci decisa , ritrovandosi nella sala del trono. In quel preciso momento si sentiva molto a disagio, ma non poteva non andare da suo padre per il semplice fatto che sapeva cosa le sarebbe successo.

Si avviò nella stanza di suo padre e bussò.

-Entra Eyanel- rispose Satana con voce neutrale.

Lei entrò un po' esitante e vide suo padre avvolto da un accappatoio nero di seta che lo avvolgeva in modo da mostrare completamente il suo corpo scolpito. La bambina avampò imbarazzata, voleva chinare la testa ma non ci riusciva, era bloccata.

-E ora della tua ricompensa ed é ora che tu cresca, figlioletta- disse lui ghignando e avvicinandosi.

Eyanel non ricordò più nulla, l'unica cosa che ricordò molto bene è essere stata distesa a letto e dopo un po' un dolore come pochi mentre le lacrime le rigavano il volto.

Sapeva che aveva perso qualcosa che non avrebbe mai recuperato.

Eyanel [SOSPESO]Where stories live. Discover now