16.Arrivederci e conoscenze

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"Chissà cosa vorrà da me quel dannato porco, ma già lo immagino. Peccato che per stare con la piccina devo accontentarlo, non posso ancora ucciderlo, non so con chi posso farlo rimpiazzare".

Con quei pensieri Kelery arrivò davanti alle stanze di Satana aprendo la porta. La stanza era spoglia, a parte un letto a baldacchino con delle lenzuola di colore nero e cuscini dorati e al lato opposto una scrivania completamente sgombra di un colore nero laccato. Satana era dalla parte opposta di dove si trovava Kelery dandole le spalle mentre ammirava dall'ampio balcone il panorama che si innalzava sul vasto regno demoniaco.

-Mi hai fatta chiamare Satana?- chiese lei con tono dolce e provocatorio.

-Domani Eyanel incontrerà il terzo genero della famiglia Astatel- disse lui con tono compiaciuto.

Kelery era sbiancata, Astatel era la famiglia più nobile della casate dei vampiri e si raccontavano brutte voci riguardo loro. A quanto pare il capofamiglia era molto affine a Satana e si conoscevano molto bene. Ma la cosa che la preoccupava di più era il terzogenito. Si raccontava che avesse ucciso con le su stesse mani i suoi due fratelli maggiori per proteggere sia la sorella minore che la sorella adottiva. Giravano anche molte storie su come il capofamiglia educava i propri figli... ma era un'altra storia.

-P-p-perché deve incontrare un Astatel?- chiese lei sconvolta e ancora bianca in viso.

-Vediamo quanto è affine il moccioso suo con mia figlia- disse lui piattamente.

-Vuoi farla sposare?- chiese lei iniziando ad arrabbiarsi.

-E anche il prima possibile, mi servono altre milizie e se ho l'appoggio degli Astatel e di tutto il mondo dei vampiri la guerra la vinceremo noi- disse lui girandosi e ghignando.

-Ma mio signore...- disse Kelery con voce suadente -è solo una bambina e posso prepararla io al matrimonio- disse lei preoccupata, non capiva il motivo per cui le aveva raccontato quelle cose. Lei era la sua puttana, ma non la confidente.

-Beh mia cara Kelery, perché tu essendo protettrice dei draghi verrai mandata al confine delle montagne- disse lui avvicinandosi a lei.

"Vuole sbarazzarsi di me? Quel luogo è completamente isolato e ostile per i draghi di ghiaccio che ci abitano, io ci sopravvivo a malapena, ma perché i draghi mi sopportano"

-Ma perché, quella è una zona sicura dai draghi- disse lei sempre con quella sua voce suadente pronta a incantare tutti.

-Perché si Kelery, mia piccola adorata- disse lui piegandosi e mordendole il collo per poi distenderla sul letto e possederla.


Eyanel vide Kelery andarsene ma non ci diede tanto peso, era completamente concentrata sull'uovo. Era spettacolare e bello ma non aveva nessuna idea su come farlo schiudere o prendersene cura. Provò a toccarlo, era caldo al tocco, ma al tempo stesso freddo. Improvvisamente sotto la mano di Eyanel si crearono delle crepe. Lei urlò, non sapeva cosa fare né come comportarsi, si alzò di scatto in piedi girando intorno all'uovo. dopo pochi minuti il guscio duro come la pietra si spezzò e uscì fuori un draghetto di un blu scurissimo che andavano a sfumare sulle ali in un viola scuro.

-Padroncina- era la prima cosa che disse il draghetto appena uscito dall'uovo e osservando Eyanel.

Rispetto all'uovo il drago era molto piccolo, poteva tranquillamente stare posato sulla spalla di Eyanel senza farle del male mentre la sua coda si estendeva fino a metà schiena della bambina.

Lei non ci poteva credere, era davvero incantata in quanto non aveva mai viso un cucciolo di drago prima di allora. Con molta calma gli si avvicinò coccolandolo sul muso, mentre il cucciolo apriva e chiudeva le ali felice e muovendo la coda a destra e a manca.

-Posso chiamarti Bekt?- chiese lei insicura.

Quella parola l'aveva letta una volta Kelery, e le aveva spiegato che voleva dire piccolo cucciolo nella lingua dei draghi.

Il piccolo cucciolo annuì felice mentre si lasciava coccolare.


Eyanel [SOSPESO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora