WOMEN

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A tutte le donne che lottano,
soffrono e si rialzano con coraggio,
senza aspettare che il loro principe azzurro
venga a salvarle.

Era una tipida giornata di Sole estivo al Campo Mezosangue. Charlie, la figlia di Percy Jackson, correva nel bosco del campo, alla ricerca della bandiera nemica. Una leggera armatura le copriva il petto e la bandana blu sul braccio indicava la sua posizione di capitano nella squadra blu. La spada costruita dallo zio Tyson per lei le pendeva dal fianco, anche ella leggera, ma simile a quella del padre. Correva leggera, ma l'armatura, nonostante fosse anche essa leggera, la rendeva pesante e lenta nei movimenti. Doveva vincere, però. Lei e le alte ragazze dovevano vincere. Era tutto iniziato quando suo cugino Louise Chase, il figlio di Magnus, il cugino di sua madre, aveva iniziato a fare scherzi a tutte le ragazze del Campo e, così, per ripicca, lei aveva iniziato a farli a lui, andando poi a colpire tutti i campeggiatori di sesso maschile. La situazione era degenerata quella mattina in mensa, quando entrambi i due partiti, quello maschile e quello femminile, avevano dato il via ad una lotta di cibo all'ultimo chicco d'uva. Fu proprio un chicco d'uva che li condusse lì, siccome, l'acino verde, aveva colpito la faccia di Chirone, il quale, infuriato, aveva indotto quella Caccia all Bandiera per cercare di pareggiare le cose. Chi vinceva, vinceva e, chi perdeva, avrebbe pulito la mensa. E così, adesso, erano maschi contro femmine, pronti a vincere. Charlie era una bella ragazza, ma poteva contare su qualcosa di più utile: le capacità che aveva ereditato dalla madre e dal padre, in paticolar modo da quest'ultimo. L'acqua era sua amica, sua confidente e lei era sua padrona, unica e indiscussa. Nessun semidio aveva ancora rivendicato la discendenza diretta con il dio del mare, dopo suo padre. Mentre gli altri due Pezzi Grossi, Zeus e Ade, erano tornati a procreare, Poseidone sembrava aver deciso di non frequentare più alcuna donna mortale. Era felice di questa decisone del nonno, perchè voleova dire che rispettava, in una qualche maniera, il figlio e, con lui, la sua famiglia. Ma non erano i problemi familiari che preoccupavano Charlie in quel momento. No, lei doveva recuperare una bandiera e vincere. Accanto a lei comparve Kristen Bernson con due lame affilate tra le mani, pronta a decapitare chiunque s'avvicinasse a loro. Aveva lunghi capelli biondi e occhi ferocemente violacei che cambiavano colore, passando dall'ametista al rubino acceso. Era bella come la madre, con qualche imperfezione sul volto, ma bella. Aveva le stessa capacità mediche del padre, mentre scarseggiava un po' in battaglia, ma quando voleva sapeva tirar fuori le unghie e divenare una leonessa. Il gemello, Jacob, era l'esatto opposto: gli occhi verdi, i capelli castani e uno spirito combattivo. L'unica cosa che accomunava i due gemelli Bernson era la capacità naturale di diventare dei felini.Un fruscio tra le piante e le due ragazze si guardarono, capendo che c'era qualcuno che si stava muovendo. Non si mossero, finchè non sentirono delle lame premere contro il loro colli. Charlie alzò lo sguardo e riconobbe Leo Grace, figlio di Jason e Piper, nonchè suo attuale ragazzo. Roteò gli occhi verdi e chiese:-Fammi indovinare: sapevi che avrebbero mandato me a prendere la bandiera.
Il biondo sorrise dolcemente alla ragazza e si chinò per lascerle un bacio sulla fronte:-Può darsi. Volevo darti il benvenuto e impedirti di predere la bandiera.
-Su questo dovremmo discuterne più tardi- rispose maliziosa la discendente di Poseidone, tirando una gomitata tra i testicoli del ragazzo che si piegò in due dal dolore. Charlie lanciò la lama poco distante, sfoderando la sua spada e attirando l'attenzione di Jacob Bernson, il quale teneva ancora la lama al collo della sorella. Charlie gli puntò la sua lama grigia contro:-Lasciala andare.
-Salvala, cugina- rispose Jacob spostando indietro la sorella dopo averle tolto le lame che aveva in mano. Le lame dei due cugini c'incrociarono diverse volte, ma entrambi conoscevano i punti deboli dell'altro e riuscivano a prevedere le mosse. Charlie era fluida come un liquido, mentre Jacob era forte come un felino. L'acqua e la terra si stavano sfidando. Charlie richiamò l'acqua dell'erba sotto di lei a sé, utilizzandola come scudo, ma anche come arma di attacco. Jacob diventò un leone dalla criniera d'oro e occhi verdacei e assaltò la cugina, che parava le sue zampate con uno scudo d'acqua. Intanto, anche Leo e Kristen avevano dato via ad uno scontro, dove sembrava che Leo stesse per vincere. Kristen era veloce, molto più di lei, e lei era sicura di riuscire a trattenere i due ragazzi finchè la sua amica non fosse arrivata al confine, portando così le ragazze alla vittoria. Una corda d'acqua, così, s'attorciglò alla caviglia del Grace e lo trascinò verso di lei, mentre la discendente di Ishtar correva a prendere la bandiera. In un attimo, Kristen Bernson era un felino e correva verso il confine, mentre il fratello gemello e Leo Grace combattevano contro di lei. Fu il suono di un corno a richiamare l'attenzione e ad interrompere il combattimento che aveva ingaggiato con Leo e Jacob. La partita era finita e i tre ragazzi si diressero verso il confine, dove Chirone teneva in mano lo stendardo rosso dalla squadra degli uomini e, acconto a lui, Kristen ancora in forma felina ringhiava, quasi sfidando qualcuno a dire qualcosa. Charlie alzò la spada lucente e subito dopo la foresta fu un boato di voci femminili che esultavano, con le armi alzate. Charlie fece un sorriso sghembo, quello che aveva preso da suo padre, e lo rivolse a Leo dandogli un buffetto sulla guancia:-Vincerete a prossima volta, forse.
Leo alzò gli occhi al cielo:-La prossima volta perderete. Questa volta eravamo poco organizzati.
-Non cercare scuse, mio caro- lo rimporverò lei- La verità è che siete uomini e, si sa, gli uomini hanno la tendenza a lavorare singolarmente, mentre le donne preferiscono lavorare in gruppo. La vostra inefficienza è dovuta al fatto che ognuno ha fatto squadra per conto proprio. Imparate.
E con queste parole, Charlie s'alzò sulle punte dei piedi, baciando le labbra del ragazzo, per poi spettinargli i capelli e correre verso la squadra delle ragazze che esultava ancora per la vittoria ottenuta.

Angolo Autrice
Hey! Gente, è quasi un mese che non scrivo questa storia... sigh. In ogni caso, volevo ringaziarvi, soprattutto chi mi legge e si trova in Francia, America e Svizzera. Ragazzi, davvero, grazie mille, non so come ringraziarvi. Questo non è un capitolo vero e proprio, ma è solo un pezzo, uno Spin-Off (secondo me riuscito male), molto femminista. Ma oggi è la festa della donna quaindi esaeriamo. Niente in realtà, questo è un capitolo per tutte le donne, quindi ragazze buona festa della donna, anche se in ritardo. Inoltre ne approfitto per fare pubblicità alla mia nuova storia "Miraculous- Destini Incrociati". Se la passaste a leggere mi farebbe molto piacere. Niente, detto ciò, vado.
Baci,
Sara

EROI DELL'OLIMPO- L'Ultima BattagliaWhere stories live. Discover now