Our kiss.

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Louis socchiuse la porta alle sue spalle e si appoggiò al muro respirando pesantemente. Era scioccato, non voleva partecipare a quella cena imbarazzante, non poteva credere che la madre gli avesse fatto una cosa del genere, sapeva dei problemi che c'erano tra lui ed Harry e sapeva che non sarebbe andata a finire bene.

LOUIS'S POV
Non sapevo che fare, ero senza parole. Avevo fatto una figuraccia chiudendo la porta in faccia ad Anne e suo figlio, poi sono corso via come un bambino spaventato. Mentre cercavo di calmarmi quasi non mi accorsi di una presenza che entrò nella mia stanza. Era lui.
"Louis..." mi disse entrando dentro la mia stanza.
Non sapevo cosa dire, lo guardavo come se non fosse una persona, lo fissavo come se fosse un fantasma venuto a visitarmi.
"Harry, esci." Riuscii a dire.
"No." Disse sicuro. "Dobbiamo parlare lo sai benissimo." Aggiunse.
Non ribattei, sapevo che era così ma non volevo farlo.
"Posso... posso sedermi?" Chiese appoggiando una mano sul mio letto.
"Fà come vuoi."
"Allora, ehm come stai?" Chiese.
Lo fulminai con lo sguardo.
"Come pensi che stia, secondo te? Sei un coglione!" Lo insultai.
"Ehi, frena il cavallo. Guarda che hai iniziato tu strusciandoti su quel ragazzo, tu mi guardavi e mi sfidavi con la tua faccia compiaciuta." Disse a denti stretti.
Nel suo sguardo c'era rabbia mischiata con la tristezza.
"Io... no, non è vero. Io volevo solamente che ti avvicinassi a me, non volevo che ti mettessi a limonare con il tuo migliore amico. Ti stavo invitando a ballare con me." Dissi, sapendo che era una bugia. Io volevo farlo ingelosire, volevo che capisse quando facesse male.
"Beh non è quello che si è capito." Disse guardandomi, poi distolse lo sguardo e aggiunse: "quindi che hai intenzione di fare? Non vuoi più parlarmi? Non mi vuoi più vedere?"
"No, ho chiuso." Dissi poco convinto. "Non lo so..." aggiunsi poco dopo.
Nei suoi occhi vacillò una punta di speranza.

"Senti Louis" Disse avvicinandosi verso di me "abbiamo sbagliato entrambi, ammettilo, io ho sbagliato a baciare Zayn di fronte a te solo per farti ingelosire, lo ammetto, ma io non voglio più stare senza di te. I miei sentimenti nei tuoi confronti non sono cambiati, anzi, sto impazzendo! Mi fa male non averti più intorno, io voglio farti felice." Disse posizionandosi in mezzo alle mie gambe.

Spostai il mio sguardo dai suoi occhi e guardai la scrivania, dove c'erano ancora le mie matite e i miei fogli. Impanicato cercai di nascondere tutto, alzandomi di scatto e buttando tutto dentro i cassetti della scrivania.
Mi strappò velocemente i fogli di mano.
"C-cosa è questo, Louis?" Chiese sconvolto.
"Niente, lascia stare." Dissi cercando di rimpossessarmi dei miei lavori.
"Questo sono io. Perché?" Chiese, ma non risposi.
"Louis, parlami." Ordinò.
"Cosa vuoi che ti dica?" Dissi flebilmente.
"Non lo so, forse dirmi che cos'è questa roba?! Ma questo... questo è successo poco tempo fa mentre parlavo al telefono con Liam."

Ecco il nome della persona che lo rende così felice, Liam.

"Sei arrabbiato?" Domandai.
"No, sono solo sorpreso." Ammise. "Non so cosa pensare."
"Guarda Harry, non so cosa dirti. Da quando ti ho conosciuto ho avuto un terribile bisogno di disegnarti, di osservarti per immortalare ogni momento. So che è una cosa strana, da pazzi aggiungerei, ma è così. È un bisogno."
"Sai, mi piace" mi disse sorridendo.
"Cosa?" Lo guardai scioccato.
"Questo disegno, il fatto che tu senta il bisogno di disegnarmi, di osservarmi."

Non sapevo proprio che dire, cinque minuti prima ci stavamo praticamente urlando contro, ora entrambi abbiamo bisogno di stare vicini.

"Possiamo lasciarci tutti alle spalle, Louis?" Più che una domanda era una supplica.
"Si, credo di si." Ammisi.
La rabbia sembrava essersi dissolta nell'aria, facendo spazio a nuove emozioni.
Non rispose, semplicemente mi fece alzare in piedi, tirandomi leggermente per il braccio e mi lasciò un leggero bacio sulle labbra. A quel contatto mi sentivo bruciare, come se fossi circondato da fuoco. La stanza sembrava essere più piccola ogni secondo di più. Contraccambiai quel bacio, così passionale.
Avevamo bisogno l'uno dell'altro, anche se in quel momento era tutto sbagliato, per noi stava procedendo alla perfezione.

Venimmo interrotti dalla voce di mia madre. Che palle.

"È meglio se scendiamo." Disse lui toccandosi la nuca e accennando un sorriso imbarazzato.

"Si, scendiamo che è meglio." Dissi aprendo la porta e scendendo velocemente le scale.
Ci sedemmo al tavolo e nel frattempo erano arrivate altre 3 persone, due uomini e una donna, sempre colleghi di mia madre.
Harry si sedette di fronte a me, cercai di non incrociare il suo sguardo per tutta la cena. Avevo bisogno di pensare razionalmente, anche se poco prima gli ho detto che ci saremmo potuti lasciare tutto alle spalle.

POV'S HARRY.
Non riuscivo a capire, dopo il bacio Louis aveva cambiato di nuovo umore. Forse non gli è piaciuto, forse ho fatto qualcosa che non andava, pensai.
In un secondo quel momento così bello era stato rovinato.
Per tutta la cena non mi guardò e non mi parlò. In realtà non parlò con nessuno, se ne stava lì zitto a mangiare e bere.
La madre lo guardava a sottecchi, come per dirgli di smetterla, ma lui pareva non notarlo, non era interessato a nulla se non al cibo dentro il suo piatto.

Continuai a pensare a quel disegno. Era abbastanza strano il fatto che non mi parlasse più ma che continuasse a disegnarmi, ma allo stesso tempo mi faceva piacere.
Mi ha fatto capire che continuava a pensare ancora a me, aveva bisogno di vedermi. Mi spiava.

Quali erano i suoi pensieri quando mi vedeva? Lo ha detto a qualcuno che mi faceva i ritratti? Ha bisogno di ritrarre qualcun altro? Mi auguro di no, voglio essere l'unico.

Gli tirai un calcio allo stinco per attirare la sua attenzione. Alzò lo sguardo dal piatto per la prima volta durante tutta la durata della cena e mi guardò con gli occhi sbarrati.
"Che c'è?" Mi disse.
"Ti devo parlare." risposi
"Non ora, Harry. Più tardi."
"Va bene, però davvero." Accordai.

Non sapevo ancora che cosa volevo dirgli, ma ci avrei pensato poi. Almeno ero riuscito a togliergli delle parole di bocca, ero riuscito a convincerlo per parlare con me.
Mi arrivò un messaggio da Zayn, e per la seconda volta Louis spostò lo sguardo dal suo piatto verso di me.

📱Hey Harry! Sei libero oggi?

📱Ciao Zayn, no oggi sono a cena dai vicini.

Louis continuava a fissarmi, cercando di capire chi fosse.

📱Dai che palle, siamo settimane che non usciamo insieme!

📱Zed, un altro giorno. Ci sentiamo più tardi.

Risposi e poggiai il cellulare sul tavolo, con lo schermo rivolto all'ingiù.

"Era Zayn..." Dissi a Louis che continuava a guardarmi.
"Non te l'ho chiesto." Mi rispose lui.
"Pensavo ci tenessi a saperlo..." azzardai.
"Sbagli, di nuovo." E di nuovo abbassò lo sguardo, ora irritato, verso il suo piatto di patate.

La cena procedette così, ogni tanto uno sguardo a sottecchi e silenzio, un silenzio imbarazzante. Quel silenzio che ti trapana le orecchie, assordante nonostante tutti gli altri stessero parlando io riuscivo solo a sentire il silenzio mio e di Louis.

Gli tirai un altro calcio per attirare di nuovo la sua attenzione.
"Smettila, cazzo!" Disse sottovoce prima di guardarmi.
"Parlami." Gli dissi.
"Che ti devo dire? Non stiamo parlando ora?"
"Ho sbagliato qualcosa poco fa in camera?"
"Ne parliamo dopo."
"No. Ho bisogno di sapere ora."

Louis si alzò in piedi, facendo strisciare la sedia sul pavimento che produsse un rumore fastidiosissimo che attirò l'attenzione di tutti.

"Mamma, io e Harry andiamo a fare una chiacchierata." Disse informando tutti quanti.
I loro sguardi si spostarono tra me e Louis, poi tutti ci sorrisero.

Iniziò a camminare e con lo sguardo mi invitò a seguirlo e così feci.

***

Ciao a tutte ragazze, eccoci arrivati al settimo capitolo, che mi dite? Vi sta piacendo? Mi auguro di si❤️
Lasciate dei commenti e dei mi piace se volte⭐️
un bacio, G.

Portrait. [L.S]Where stories live. Discover now