INCUBI

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Annabeth odiava avere paura ma dopo la sua fantastica scampagnata nel tartaro, non riusciva a dormire serena se Percy non si trovava lì vicino a lei pronto a confortarla e rassicurarla. Quella notte Annabeth si era svegliata in lacrime. Aveva ancora sognato il tartaro, non riusciva a toglierselo dalla testa. Le immagini spaventose le scorrevano davanti agli occhi come in un film, peccato che lei era la protagonista di quel film. Ora si trovava sul suo letto a piangere. Un suo fratello era andato a chiamare Chirone che era da poco entrato nella cabina 6. Annabeth dal canto suo si rifiutava di aprir bocca. La cabina era stranamente silenziosa, non c'era nessuno che come al solito litigava. Annabeth si alzò d'improvviso seguita a ruota da Chirone e si avvio verso la porta. Il buio dominava la vallata ma ormai conosceva bene la strada che proprio in quel momento stava percorrendo. In poco tempo si trovò davanti alla porta della cabina di Poseidone. Bussò alla porta di legno scuro. Questa si aprì rivelando una figura che conosceva ormai bene. Era Percy. La guarda comprensivo e fa cenno a lei e a Chirone di entrare. Annabeth si siede sulle gambe di Percy mentre questo le accarezza dolcemente i capelli. A rompere il silenzio è Chirone, che dice in un sussurro "Se per Percy non è un problema per questa notte puoi rimanere qui". Annabeth sorrise un poco mentre Percy invece annuì rivolto a Chirone. Il centauro lasciò allora la stanza e Percy si sdraiò portandosi dietro anche Annabeth. "Vuoi dirmi cosa hai sognato?" chiese lui dolcemente. "Sempre il tartaro, quando stavi morendo per colpa delle arai" disse lei piano. "Non devi preoccuparti Sapientona, il tartaro ormai è solo un ricordo" .Annabeth annuì lentamente, non era facile non pensarci. Perciò provò a cambiare discorso ma anche quello le faceva salire l'ansia " come credi sarà la scuola? E i compagni? E gli insegnanti? E ..." "Tranquilla Annabeth non devi preoccuparti, andrà tutto bene. Abbiamo superato problemi peggiori di questo no?" Annabeth annuì piano e appoggiò la tasta sul petto di Percy. "E poi " disse lui "sarai di certo la prima della classe, dopotutto sei una Sapientona" "Tu invece sei una testa d'alghe" constatò decisa. "Quando la smetterai di chiamarmi così?". "Quando smetterai di essere una testa d'alghe"
decise la ragazza. "Va bene, ma ora dormiamo, domani dobbiamo svegliarci presto" e così dicendo le lasciò un bacio sulla fronte. Annabeth non sapeva quando si era addormentata ma in quella notte (in realtà parte di notte) che passo' con Percy non ebbe incubi.

ANGOLO ME
Ciao a tutti voi che state leggendo questa storia. Spero vi stia piacendo. Presto pubblicherò il nuovo capitolo. CIAO
DOMANDINA
Percabeth o Octachel?
Percabeth ovviamente 😍😍😍😍😍😍😍

Sotto copertura tra i mortaliWhere stories live. Discover now