I SEI PILASTRI DELLA FEDE

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Arkanu al iman
I cinque “Pilastri dell’ Islam” sono “regole”concrete che devono obbligatoriamente essere seguite da ogni musulmano praticante. Ma esistono anche i sei “Pilastri della fede”, che, diversamente dai “Pilastri dell’ Islam”, non racchiudono in sé pratiche da svolgere, ma principi ai quali credono fermamente tutti i musulmani.

1-Credere in Allah:
Il primo di questi sei Pilastri consiste nel credere in Allah cioè nel Dio Unico che non ha associati e che governa da Solo tutto ciò che Ha creato, cioè tutto quello che esiste. Questo implica la convinzione che qualsiasi cosa ed ogni persona è naturalmente sottomessa a Lui (per fare un esempio: anche la circolazione sanguigna o i battiti cardiaci seguono uno schema da Egli realizzato, che è identico in ogni uomo. Ciò dimostra che, malgrado le individuali volontà degli esseri umani, anche il corpo che ci appartiene, nostro malgrado, obbedisce spontaneamente alle leggi del Creatore ed Organizzatore della nostra esistenza. Questo, ovviamente, vale sia per ogni processo naturale che governa gli esseri viventi che per ciò che concerne le leggi fisiche che riguardano Terra, i pianeti, le stelle, etc.), perfino gli Angeli e i Profeti. Questo pilastro, racchiude in sé la fede che ci indica anche che Dio è il solo Essere che non è stato creato da nessuno in quanto eterno, che Lui vede e sente tutto, che ha, fra i Suoi bellissimi Nomi, anche quelli di “il Compassionevole”, “il Misericordioso”, “il Giusto”, “la Pace” (ed è chiaro che i Suoi Nomi indicano le Sue sublimi qualità), e che ogni credente deve rivolgersi unicamente a Lui durante le preghiere, che verranno esaudite se compiute con fede e totale abbandono alle Sue Volontà.

2-Credere nei Profeti:
Credere in tutti i Profeti. Cioè essere certi che ognuno degli inviati che Allah ha prescelto hanno a loro tempo recato un Messaggio da Lui proveniente col fine di salvare gli uomini dal male e dall’ Inferno, e implica anche il fatto di rispettare ed amare ognuno di essi. Nel Sacro Corano si parla spesso di loro e in modo più approfondito rispetto agli altri, di Adamo, Abramo, Mosè, Giuseppe, Gesù e di Mohammed (pace su tutti loro). Il Messaggero dell’Islam, è conosciuto anche con l’appellativo “il sigillo dei Profeti”, in quanto fu l’ultimo in assoluto che ricevette da Dio un Libro Sacro da diffondere alle genti di tutto il mondo (diversamente dagli altri, che furono invece inviati principalmente alle popolazioni alle quali appartenevano). Comunque ognuno di essi fu esempio di virtù e portatore di verità, ed il Corano ci insegna:

“Dite:- Crediamo in Allah e in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su Abramo, Ismaele, Isacco, Giacobbe e sulle Tribù, e in quello che è stato dato a Mosè e a Gesù e in tutto quello che è stato dato ai Profeti da parte del loro Signore, non facciamo differenza alcuna tra di loro e a Lui siamo sottomessi-“
(Sura 2, versetto 136).

Va di logica che noi musulmani riteniamo giusto seguire le direttive di Allah affidate a Mohammed in quanto l’ ultimo fra i prescelti e quindi latore del definitivo e perciò completo Messaggio Divino.

3-Credere nei Libri Sacri:
Questo significa essere pienamente convinti del fatto che ognuno dei Libri precedentemente assegnati ai vari Profeti (per esempio, i Fogli di Abramo, la Torah affidata a Mosè, il Vangelo rivelato a Gesù ed ovviamente anche il Sacro Corano) sono di provenienza Divina. Essendo il Corano l’ Ultima delle Rivelazioni, racchiude in sé e completa tutte le Sacre Scritture precedenti, con l’unica differenza che quest’ultimo non può venire modificato neanche di una sola lettera da nessuno, essendo preservato e protetto da Allah Stesso (lo afferma Egli nel Corano, e la prova di ciò consiste nel fatto che, se si esaminasse la copia di questo Libro Sacro -in lingua araba- più antica possibile e quella più recente, non si potrà trovare nessuna parola differente fra le due; avranno i rispettivi testi in tutto e per tutto perfettamente identici). In esso sono racchiuse le Parole di Dio, così come furono Rivelate al Profeta (pace e benedizione su di lui), e sono una guida ed un dono prezioso che l’Altissimo ha voluto per l’ultima volta fare agli uomini, per non abbandonarli al proprio destino e per indicare loro la via da seguire per ottenere la felicità eterna.

4-Credere negli angeli:
In quanto creature devote di Allah e Suoi servi, totalmente esenti da qualsiasi tipo di immoralità. Alcuni di essi, hanno compiti ben precisi da eseguire. Vi è, per esempio, Israil, l’Angelo della morte, che raccoglie le anime dei defunti, oppure Jibril, che portò le Rivelazioni al Profeta Mohammed e l’annuncio della nascita di Gesù a Maria (che Allah sia soddisfatto di lei), o ancora Mikail, che si occupa della pioggia e del vento. Esistono anche angeli che proteggono gli uomini, ed altri che li seguono costantemente per annotare i buoni o i cattivi comportamenti di ognuno. Ve ne sono talmente tanti che, come disse il Profeta Mohammed (pace e benedizione su di lui):

”Il cielo rischia di crollare sotto il peso degli angeli, non vi è infatti uno spazio largo quattro dita che non sia occupato da uno di loro che non sia prostrato nel sujud (cioè che si prosterna verso Allah appoggiando la fronte a terra).”

5-Credere nel Destino:
Cioè credere che qualsiasi cosa avvenga, sia in campo personale e non, fa parte di un disegno Divino. Questo non significa che l’ uomo non ha possibilità di libero arbitrio, ma soltanto che persino i nostri più intimi pensieri o qualsiasi tipo di casualità sono stati già previsti da Dio. In caso di difficoltà, la fede e la preghiera possono risolvere i problemi che talvolta la vita ci pone, ed anche la pazienza durante le situazioni più gravi, dote indispensabile per ogni credente, contribuisce a farlo. Tramite la pazienza, il male che talvolta può colpirci può trasformarsi in una benedizione, in quanto chi esercita questa dote, verrà sicuramente ricompensato nel Giorno del Giudizio. E maggiore sarà la pazienza, più grande sarà il bene che ne deriverà in quel giorno. Egli, essendo Il Compassionevole e Il Misericordioso, è in ogni caso sempre pronto ad accogliere l’invocazione dei buoni credenti ed a sollevarli dalle difficoltà. E poi, ciò che Egli ci ha destinato, perfino le più gravi disgrazie, possono racchiudere in sé un bene che noi non riusciamo a vedere, ma che Egli conosce benissimo, perciò dobbiamo confidare nella Sua Bontà, e prima o poi si renderà palese anche ai nostri occhi.

“Dì:- Nulla ci può colpire altro che quello che Allah ha scritto per noi. Egli è il nostro patrono. Abbiano fiducia in Allah coloro che credono.-“
(Corano, sura 9 vers. 51)

6-Credere nel Giorno del Giudizio:,
I credenti musulmani (ed anche quelli delle altre fedi monoteiste) sanno che verrà un giorno terribile durante il quale le azioni di ogni essere umano verranno giudicate da Dio. Questo giorno, sarà spaventoso, per tutti. In esso, morirà ogni creatura che sarà ancora in vita, e dopo ciò, ognuno verrà resuscitato e sottoposto al Giudizio Divino. Ogni azione, ogni pensiero, ogni intenzione, anche la più segreta, verrà palesata davanti a Dio, in quanto non sarà possibile nascondere alcunché, e il Male e il Bene individuale, saranno pesati sulla Bilancia: se essa penderà dalla parte del bene, si andrà in Paradiso, altrimenti si vivrà all’ Inferno in eterno.

“Rizzeremo bilance esatte, nel Giorno della Resurrezione e nessuna anima subirà alcun torto; foss’ anche del peso di un granello di senape, lo riesumeremo (nel senso che nessuna azione, nemmeno la più piccola, sia essa buona o cattiva, andrà perduta, e sarà giudicata con equità da Allah, il Migliore dei giudici). Basteremo Noi a tirare le somme.”
(Corano, sura 21, vers. 47).

Noi musulmani, abbiamo ben presente il fatto che presto o tardi dovremo rendere conto a Dio, perciò tutte le nostre buone azioni e le varie pratiche religiose, sono svolte, oltre che per amore di Dio, anche in funzione di questo Giorno, nel quale ogni uomo si dimenticherà perfino dei propri figli, dato il terrore che arrecherà nei loro cuori.

E Allah ne sa di più.

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