Una nuova vita

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Arthur cavalcava per i boschi di Camelot, sprovando il suo cavallo al massimo

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Arthur cavalcava per i boschi di Camelot, sprovando il suo cavallo al massimo.

Morgana era corsa a chiamarlo.

Uther aveva scoperto il segreto di Merlin, quello che loro avevano scoperto solo per caso dopo averlo visto a Eldor.

Loro avevano promesso di non dire niente al padre, per proteggerlo, come lui del resto aveva fatto moltissime volte con loro.

Il giovane mago era stato condannato a morte per l'uso della magia.

Arthur, però, non poteva perderlo.

Non poteva perderlo proprio adesso che aveva deciso di dirgli la verità sui suoi sentimenti.

Pregava ogni divinità esistente di dare forza al suo cavallo e al suo corpo per arrivare in tempo a salvare il suo mago.

Si accorse subito che alla fine il suo cavallo non era stanco come lo sarebbe stato in un altro momento.

Giuse a Camelot velocemente e corse tra la folla, il mantello rosso come il sangue si muoveva alle sue spalle come un paio di enormi ali scarlatte.

Tutti notandolo lo lasciarono passare, in fin dei conti era il principe del regno e nessuno osava stare in mezzo ed ostruirgli il passaggio.

Saltò sul patibolo poco prima che colui che avrebbe dovuto eseguire la condanna di morte colpisse il collo di Merlin su ordine del padre, che sorpreso osservava dall'alto quello che accadeva sotto di lui.

«Se vorrai ucciderlo dovrai passare sul mio cadavere» urlò Arthur rivolto al padre.

Uther sorpreso dalla presenza del figlio che aveva mandato distante da loro proprio per poter agire a sua insaputa, ma chissà come era riuscito a tornare in tempo, disse: «Ha infranto le regole di Camelot usando la magia! La pena è la morte!»

«No! Merlin non ha infranto nessuna regola! Sono stato io! Io so usare la magia! Ho imparato per proteggere il nostro popolo dagli stregoni!» Arthur si stava accusando per proteggere il giovane mago che stava proteggendo con il suo corpo.

Uther furioso gli domandò: «Arthur, cosa stai facendo?»

«Ho intenzione di proteggere Merlin con la mia vita come lui ha fatto moltissime volte con me» si interruppe solo per un attimo, ma poi alzandosi dal corpo del ragazzo stringendolo con un braccio contro il suo petto guardò il padre con astio aggiungendo: «Lui è mio! Padre, non vi permetterò questa volta di uccidere un innocente!»

Merlin sconvolto guardò Arthur.

Non capiva come mai lui stesse andando contro un ordine del padre, ma quando gli alzò il volto e lo baciò capì, tutto attorno a lui si fece più chiaro e il suo cuore iniziò a battere più forte.

Tutti rimasero senza fiato davanti a quella scena, ma non quando le catene attorno ai polsi del ragazzo diventarono scarlatte e si spezzarono a causa del calore proprio dove la mano del principe la toccava.

Con le mani ormai libere, Merlin, le immerse tra i capelli del ragazzo biondo ricambiando il suo bacio mettendoci dentro tutto quello che provava per lui.

Uther li osservò sorpreso per un attimo, non immaginava che il figlio potesse anche solo amare il suo servo.

Tutto quello andava contro le regole, ma Merlin non era un semplice servo, lui era il Signore dei draghi.

Arthur sorrise staccandosi da lui e disse: «Chiama il drago e andiamo via da qui. Se mio padre cambierà le regole torneremmo»

Merlin, voleva protestare, ma non lo fece e si alzò con lui.

Rivolse il volto al cielo e cercando dentro di sé trovò il potere del signore dei draghi, con tutta la forza che aveva richiamò Kilgarrah che in alcuni battiti di ali arrivò al suo cospetto atterrando nella piazza centrale mentre la gente si allontanava da loro.

«Ci rivediamo Merlin» il ragazzo dai capelli corvini sorrise divertito: «Kilgarrah, dobbiamo andarcene da qui. Potresti aiutarci?»

«Giovane Pendragon, verrai anche tu con il signore dei draghi?» il principe osservò il drago per un attimo, ma annuì.

Non era un problema suo se il drago non attaccava Camelot poteva tranquillamente restare in vita, era per colpa di suo padre in fin dei conti se i draghi erano stati uccisi.

Saliti sulla schiena del drago i due si allontanarono da Camelot giungendo così alle porte di Eldor, li avrebbero trovato alloggio per un po', certo non era la vita adatta a un principe, ma Gaius se Uther avesse cambiato le regole sapeva dove trovarli.

Passarono tre giorni prima che i cavalieri andassero a chiamare Arthur e Merlin.

I due seguirono i cavalieri fino a Camelot ed entrati nel palazzo reale si incamminarono fino alla stanza del trono.

Uther li attendeva e appena li vide disse: «Siete andati via da Camelot perchè le regole che c'erano non vi andavano bene, ma Arthur tu sei mio figlio e ho bisogno di un erede al trono. Per questo motivo ho deciso di fare delle eccezioni. Merlin potrà restare con noi solo ad una condizione»

Arthur interruppe il padre: «Qual'è questa condizione?»

«Se veramente lui può usare la magia dovrà metterla al servizio del popolo e proteggere il regno dagli attacchi nemici» disse il sovrano.

«Sire, ho sempre fatto il possibile per proteggere il regno, il popolo e il principe Arthur dai pericoli» ammise Merlin stringendo la mano del principe al suo fianco.

«Molto bene allora adesso l'accordo è concluso. Merlin sarà il mago di corte»

Arthur osservò Merlin per un attimo: «Sei certo di volerlo fare?» il mago annuì.

Era pronto per iniziare una nuova vita e quella sarebbe stata la migliore perchè non doveva più nascondersi.


E un giorno forse sarebbe diventanto il compagno per la vita del principe.

Raccolta storie MerlinWhere stories live. Discover now