Ritratto di famiglia...(o quasi...)

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In dieci minuti ha messo il pigiama, si è lavata i denti ed è pronta a tornare in soggiorno.
La segue e lei sempre trotterellando arriva vicino al divano, aspetta che Paulo metta sul tavolino il telefono che ha in mano e gli si butta addosso stampandogli un bacio su una guancia come fosse uno di famiglia.
Non fa mai così. È questo suo slancio verso di lui mi procura una punta di preoccupazione, non può affezionarsi così rapidamente a qualcuno che non conosce e che probabilmente non vedrà mai più. Le dovrò parlare e lei ci rimarrà malissimo, ma ora non ci voglio pensare.
Rimangono abbracciati per un po', lei gli sussurra qualcosa all'orecchio e lui la abbraccia e le accarezza la schiena.
Torno a sedere sul divano.
"Cosa avete da sussurrare voi due?" Dico, non per curiosità, ma per distrarre l'attenzione di Vittoria da Paulo.
"Sono cose nostre!" Mi risponde lui
"Ah, avete dei segreti tra di voi...scusate se disturbo!" Faccio finta di essere offesa.
"Zia, non ti arrabbiare, non è una cosa brutta..." E si stacca da lui per venire ad abbracciare me.
La stringo forte perché la amo con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutto il mio essere.
"Ti voglio bene zia!"
"Anch'io amore mio, tanto" è la stringo di nuovo.
Lei mi prende il viso tra le mani, mi guarda e poi mi dà un bacio sul naso.
"Da grande, io voglio essere come te zia...bella e intelligente"
Mi si gonfia il cuore di amore puro.
"Tu sei e sarai bellissima e soprattutto intelligente"
E le do' un bacio in fronte. Nel momento in cui la bacio sento lo scatto di una fotocamera da cellulare. Mi volto e vedo Paulo con il telefono in mano che ci sorride.
"Una scena troppo bella per non immortalarla...non ho resistito" mi dice con un sorriso e lo sguardo addolcito quel che basta da non farmi rispondere di cancellare immediatamente quelle foto.
"Ne voglio una anche con te Pau!"
"Ok prinsesa"
Torna da lui buttandoglisi ancora addosso. Si mettono in posa semi distesi sul divano e scattano. Io li guardo a debita distanza.
"Zia, ne facciamo una tutti e tre insieme vieni..."
Nooooo! È il cartellone luminoso che appare nella mia mente. Ma come faccio?
"Solo una..."
Mi avvicino. Cerco di non sfiorare troppo lui. Ma vittoria è implacabile.
"Zia, devi mettere la testa sulla spalla di Pau, io mi metto sul l'altra e tu Pau devi abbracciarci e fare la foto!"
"Vitto, da quando sei un fotografo professionista?"
Paulo ride di gusto, lei pure, io li guardo male.
Ma Lui fa esattamente quello che Vittoria ha detto. Ci passa le braccia intorno al collo, Vittoria si appoggia alla sua spalla, io devo fare lo stesso' solo che la mia testa è più grande di quella di Vivi' e per stare in equilibrio devo mettere una mano sul suo petto.
Lo scatto e rapido e io sarei già pronta a spostarmi, ma Paulo non molla la presa e lei dice:
"Zia eri seria rifacciamo!"
E via un nuovo scatto, anzi due, anzi tre.
"Basta!" Dico ridendo ma questi due insieme sono tremendi.
"Zia l'ultima mentre diamo un bacio a Pau"
Noooo...nooooo! Doppio cartellone pubblicitario a Led nella mia mente!
"Giusto Vittoria, me lo sono meritato!"
"Per cosa scusa?" Gli chiedo
"Per essere stato di grande compagnia! Ovvio!"
"Senza te come avremmo fatto..." Gli dico pensando che è sempre megalomane!
"Ragazze bacio e scatto!"
Alzo gli occhi al cielo ma ormai lo devo fare. Io e Vittoria gli diamo un bacio su ogni guancia e lui scatta felice e sorridente.
"Guai a te se la posti su uno qualsiasi dei tuoi profili!" Gli dico puntandogli contro un dito"
"C'è Vittoria, non lo farei mai!" Dice lui seriamente e so che dice sul serio e mi posso fidare.
"Continuiamo a vedere il film?" Dice lei
Ogniuno riprende il suo posto. Subito Vittoria si sdraia sulle mie gambe nella stessa posizione di prima e come prima rimette i piedi e le gambe su quelle di Paulo.
Il film riprende, iniziò ad accarezzarle i capelli e la schiena, so che le piace e si rilassa.
Paulo le massaggia le gambe e dopo poco la sento rilassarsi sempre di più. Inizia a chiudere gli occhi. Dopo venti minuti di coccole si addormenta.
La copro con un plaid e continuo ad accarezzarla ancora un po'. Alzo la testa e vedo Paulo che voltato nella mia direzione mi guarda, con un braccio sulla spalliera del divano e l'altro appoggiato al bracciolo.
"Si è addormenta..." Gli dico piano sorridendo.
"Lo vedo...mi sarei addormentato anch'io al suo posto...un po' la invidio"
Non dico niente, semplicemente sorrido guardandolo, perché è tutto troppo perfetto per me.
Continuo ad accarezzare i capelli di Vittoria che dorme ormai profondamente sulle mie gambe. Quanto amore si può provare per una persona? Infinito...per lei so che è infinito.
Lo schermo continua a mandare le immagini del film. Paulo prende il telecomando e abbassa il volume. Appoggiato il telecomando annulla la distanza che c'è tra noi mettendo bene le gambe di Vittoria appoggiate sulle sue e comprendola con il plaid. Sono così presa dal mio sentimento per mia nipote che non mi interessa quello che sta facendo, non mi interessa se si sta avvicinando, se farà o non farà qualcosa, il momento è troppo perfetto per essere rovinato e decido che anch'io per una volta nella vita, voglio concedermi un momento di pura perfezione. Solo un momento, poi tutto tornerà come prima.
Mi ritrovo Paulo di fianco, la sua coscia appoggiata alla mia, il suo braccio passa sullo schienale del divano e mi avvolge piano.
Alzo lo sguardo su di lui. Ha un sorriso dolce, lo sguardo rassicurante e quel profumo che mi arriva all'anima.
Mette una mano nei miei capelli e scende ad accarezzarmi la spalla lasciata scoperta della maglia.
Non ci penso e appoggio d'istinto la testa sulla sua spalla, una mano sul suo petto e mi sembra di essere a casa, ma non la casa che mi circonda, quella che abito, la casa della mia anima, il luogo dove anche lei trova pace. Decido di mettermi comoda, mi avvicino di più, lascio che la mia mano accarezzi il suo petto come se fosse un gesto abituale, inspiro un po' più profondamente il suo profumo e chiudo gli occhi. Sento solo il battito del suo cuore, il suo respiro regolare e quello più profondo di Vittoria.
La mano di lui mi attira più vicino, scende ad accarezzarmi la vita è il fianco in un gesto delicato, possessivo e apparentemente banale.
Alzo la testa verso di lui e gli do' un piccolo bacio sul collo, così, come se fosse una cosa abituale, che faccio tutte le sere quando in realtà fino alla sera prima le nostre vite era due orbite distanti destinate a non toccarsi mai.
Lui mi dà un bacio sui capelli, uno sulla fronte e con la mano libera mi solleva il mento. Le sue labbra si posano sulle mie in un contatto delicato, non faccio nulla per sottrarmi, rispondo in modo altrettanto delicato e poi riprendo la mia posizione sulla sua spalla con la mano che vaga tranquilla sul suo torace mentre lui accarezza la mia nuca con una mano e con l'altra le gambe di vittoria che si muove appena.
Restiamo così, senza parlare mentre le immagini del film continuano a scorrere senza che nessuno le stia veramente a guardare.
La bellezza di questo ritratto di pseudo-famiglia è appagante per ogni uno di noi, lo è soprattutto per la mia anima che trova un momento di pace nel suo dibattersi incessante.
Paulo afferma la mia mano che si muove su di lui da un po', intreccia le dita alle mie e si porta la mia mano alle labbra depositando un lieve bacio sul palmo della mia mano. Mi piace il contatto e gli accarezzo il viso, alzo gli occhi per guardarlo e vedo che i suoi occhi sono chiusi. Mi scappa un sorriso.
"Sembri un gatto in cerca di coccole...hai carenza di carezze?" Gli dico sempre sorridendo.
"Non sai quanta carenza posso avere..." Mi dice serio, aprendo gli occhi e portandosi la mia mano sulla guancia. Rimango stupita dalla sincerità e dal misto di tristezza che leggo in fondo alle sue pupille.
"Avrei scommesso il contrario..." Rispondo
"Avresti perso  la scommessa..." Il suo tono è amaro e mi colpisce al cuore.
Torno ad appoggiarmi alla sua spalla e con la mano sul suo petto ma ora sulla mia c'è anche la sua.
Il film sta arrivando alle battute finali, ma perché avere fretta? Perché volersi spostare, sembriamo pensare tutti la stessa cosa.
Volenti o dolenti, appaiono i titoli di coda. Mi alzo piano per non svegliare Vittoria. Anche lui si sposta lentamente, alzandosi in piedi.
"Scusami, la porto a letto..." Gli dico cercando di alzarmi
"No, la portò io la nina...tu prepara il letto" risponde sicuro e io non replico.
Prende vittoria con sicurezza dalle mie ginocchia, sembra che lo faccia ogni giorno, ma probabilmente è tutto dettato dalla leggerezza di lei che non si sveglia minimamente.
Mi alzo dal divano e vado in camera girando attorno al letto e accendendo la lampada sul comodino.
Paulo entra con il suo prezioso fardello tra le braccia, scosto il piumino leggero, sistemo il cuscino e mi sposto.
Con delicatezza posa vittoria sul materasso, le sistema i capelli sul cuscino e le posa un bacio delicato sulla fronte prima di sussurrarle:
"Buenas noche prinsesa linda"
Lo stomaco mi si contrae in una morsa di tristezza è una scena che nella mia vita non si ripeterà.
Scaccio quella sensazione e quel pensiero. Non voglio tornarci sopra.
Lui si sposta e io mi avvicino al letto, sistemo meglio il piumino anche se non ce n'è bisogno. Spengo la piccola lampada e alla luce che si riflette nel corridoio e proviene dal soggiorno ci dirigiamo verso la porta.
Mentre usciamo lui mi prende la mano e io la stringo.
Chiudo piano la porta alle nostre spalle, sento che è rimasto vicino a me a guardare fino all'ultimo nella stanza.
Appena si chiude il battente mi volto verso di lui e in meno di un secondo le sue labbra sono sulle mie, le sue mani nei miei capelli e le mie allacciate al suo collo.
Il suo bacio è inizialmente delicato e dolce, ma scivola presto verso un movimento più profondo ed erotico.
Non ho difese da opporgli e se anche ci sono non voglio usarle. Rispondo in modo intenso, trattenendo la sua bocca anche quando sta per allontanarsi, con le mani nei suoi capelli non mi è difficile impedirgli di staccarsi.
Vorrei poterlo "divorare",  non lasciarlo andare, non perderlo, non staccarlo.
Mi spinge piano contro la parete, il mio corpo aderisce al suo perfettamente, curve e muscoli, morbidezza e consistenza. Sento le sue mani scivolare sui miei glutei e farmi aderire alla sua eccitazione.
Sposta le labbra sul mio collo e io emetto un piccolo gemito di piacere.
Scende verso il mio seno, alza la mia maglia a scoprire il semplice reggiseno che indosso, la sua bocca si sofferma nell'incavo dei miei seni che tiene delicatamente tra le mani. Ma continua scendere abbassandosi sempre di più fino a lasciare una scia di baci sul mio ventre.
La sua lingua si infila dolcemente nel mio ombelico. Sospiro. Si abbassa ancora verso il bordo dei miei leggins e nonostante le migliaia di sensazioni meravigliose che sto provando appare un cartello nella mia mente:"no!la cicatrice no!"
Sto già cercando di fermarlo quando lui si rialza da solo  e torna a baciarmi. Sospiro di sollievo ma solo mentalmente.
Si stacca da me e poggia le braccia sul muro a lato della mia testa, ma non si scotta dal mio corpo. Non mi interessa cosa sta pensando e nemmeno cosa dovrei pensar io, le mie mani vanno sicure ai bottoni dei suoi jeans, ma mi ferma.
"Buona! La nina duerme...non è il momento..."
"Hai appena detto che dorme..." Gli dico
"Non provocarmi...la tentazione è già troppo forte e il tavolo della tua cucina piuttosto resistente...ho già verificato!"
Rido. Una sua mano si posa sulla mia bocca per farmi tacere"
"Svegli la nina..." Mi sussurra prima di tornare a impossessarsi della mia bocca.
Mi piacciono i suoi baci, mi piace come prende possesso della mia bocca, come se fosse la sua unica fonte di sostentamento, come se da quel contatto dipendesse la sua energia o il suo respiro.
Si scosta appena, il respiro leggermente affannato, continua ad accarezzarmi il viso e i capelli.
"Devo andare querida....domani sono in ritiro, domenica gioco...non sai quanto mi costa lasciarti qui..."
"Lo capisco...è il tuo lavoro...ma, con cosa torni scusa?" Ricordo che è venuto in auto con noi.
"Ho già chiamato un taxi...sta arrivando?" Non ci avevo pensato.
"Quando lo hai chiamato scusa?"
"Mentre eri in bagno con Vittoria...ho detto di venirmi a prendere...tra qualche minuto"
"Ah! Tutto calcolato..." Dico con un filo di ammezza.
"No! Chica...no calculado...solo previsor...previdente...perché mi conosco,
...se resto altri cinque minuti da solo con te...il tavolo non basterà..."
Sta dicendo la verità, so che non mi opporrei a niente di ciò che i suoi occhi mi prospettano.
Mi bacia di nuovo e di nuovo io ricambio.
"Mi hai dato dello stronzo mentre attaccavi il telefono oggi?" Mi chiede tirandomi leggermente i capelli per farmi alzare il viso di più verso di lui.
"Si, ti ho dato dello stronzo...te lo sei meritato." Rispondo
"Non farlo più! Da questa bocca voglio altre parole per me..."
"Vuoi altre parole? Tipo, invadente, megalomane, egocentrico..."
"Smettila..." Mi dice prendendo il mio labbro inferiore tra i denti e stringendo appena.
Un colpo di clacson riporta entrambi alla realtà.
"Il mio taxi...devo andare..." Si sposta, prende il suo gubbino dall'attaccapanni  e se lo infila.
Lo accompagnò alla porta, prima di aprire si volta, mi attira a se un altra volta e mi bacia di nuovo. Accarezzandogli una guancia rispondo alla sua bocca sempre sensuale e morbida.
"Buonanotte chica..."
Scende le scale e velocemente scompare alla mia vista. Vado alla finestra e lo vedo salire sul taxi che parte subito. Rimango un attimo a guardare quell'auto bianca che si porta via il mio  momento da "famiglia perfetta".

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