PROMPT: Han Solo, n°5

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N°5 - "È la mia maglietta quella?"

Han X Lettrice

Richiesto da: Anne_Miracle

(Mi sono permessa di cambiare "maglietta" con "camicia", spero che non ti dispiaccia troppo. 😂❤)

«Scusami, piccola

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«Scusami, piccola. Ordini dall'alto.»

Sì, deve essere questo -- o qualcosa di vagamente simile -- che Han ti ha sussurrato all'orecchio, prima di scostarti delle ciocche capelli dal viso e premerti dolcemente le labbra su una tempia. Ma visto che eri ancora mezza addormentata, sei rimasta col dubbio se sia stato solo un sogno. L'unica cosa che hai metabolizzato è che, subito dopo, lui si è alzato dal letto, ha recuperato un paio di pantaloni puliti ed è andato in bagno.

Sospiri rumorosamente dopo aver notato che la sveglia segna solo le sei del mattino. Dove diamine deve andare a quest'ora, per di più la mattina del vostro anniversario di fidanzamento, per te è un irritante mistero da svelare, anche perché ieri notte Han ti ha promesso che avrebbe dedicato tutto il tempo a voi due soli.

Probabilmente qualche pezzo grosso del Consiglio ha impellente bisogno della sua presenza; non è facile nemmeno per lui essere contemporaneamente Han e il Generale Solo. Se è così, sai che la probabilità di rivederlo in giornata è alquanto bassa e saresti disposta a tutto pur di prolungare il tempo da trascorrere con lui.

Ti guardi attorno. Notando la sua camicia accantonata ai piedi del letto -- come anche i suoi pantaloni, la sua cintura, gli stivali e tutti i tuoi vestiti --, un'idea malsana e alquanto infantile prende possesso della tua mente.

Ti infili una canottiera, poi la camicia di Han e ti rimetti sotto le coperte, giusto pochi secondi prima che lui esca dal bagno.

Senti i suoi passi fermarsi per un attimo e, anche ad occhi chiusi, percepisci che ti sta sorridendo amorevolmente. Apri di soppiatto solo un occhio e, dato che senti di non riuscire a trattenere una risata nel vedere l'affanno di Solo nel cercare l'indumento che gli hai rubato, cacci tutta la testa sotto le coperte.

Ma una scrollatina da parte di Han all'altezza della spalla ti costringe a riemergere dal tuo "nascondiglio" e, tanto per raggirarlo, ti fingi più assonnata di quello che già non sei.

«Tesoro, hai visto la mia...?»

Non finisce la frase che le sue labbra si increspano in un sorrisetto stupito: in confronto alle tue dimensioni, quello che hai indosso potrebbe essere tranquillamente scambiato per una vestaglia da notte.

«È la mia camicia quella?» ti chiede, puntando l'indice verso di te e inarcando un sopracciglio.

Non rispondi, ma il tuo sguardo civettuolo e allo stesso tempo beffardo gli lascia intendere la risposta.

«E posso sapere perché te la sei messa?»

Fai cenno di no con la testa ed incroci le braccia all'altezza petto.

«Senti, lo so che ti piaccio di più così» dice Han, che si è accorto dell'aria sognante nei tuoi occhi, i quali stanno letteralmente divorando ogni centimetro di lui che non sia coperto dai pantaloni. «Ma avrei una certa fretta, quindi, se non ti spiace...»

Allunga una mano e rivolge il palmo verso l'alto, ma tu ti guardi bene dal collaborare. L'espressione sul volto di Han si rabbuia, mentre si piega sul letto e arranca carponi verso di te.

«Non costringermi a togliertela con le mie stesse mani» ti ammonisce.

«In tal caso non sarò certo io ad impedirtelo, Generale» gli sussurri in tono voluttuoso, prima di afferrargli i lati della testa tra le mani e di attirarla alle tue labbra.

«Ugh, andiamo, piccola! Non puoi farmi questo... Non adesso...»

Per fargli capire che quello che ha appena detto per te ha poca o nulla importanza, lo metti a tacere premendo di nuovo le labbra sulle sue. Affondi le dita tra i suoi capelli, mentre le sue mani seguono la linea dei tuoi fianchi, provocandoti piacevoli brividi in tutto il corpo. Ma, anche questa volta, Han si tira indietro.

«Ti prego, lo sai che Sua Altezza è capace di farmi fuori se faccio tardi!»

Non puoi dargli torto: Leia sa essere un vero osso duro. Ti vedi quindi costretta a cedere e, sbuffando come una bambina, ti sfili la sua camicia e gliela porgi senza nascondere il tuo disappunto.

«Gentilissima.»

Dopo aver indossato anche il gilet nero, si dirige di gran carriera verso la porta, ma lo vedi tornare subito indietro, come se avesse scordato qualcosa; ti appoggia le mani sulle spalle e stampa un rapido bacio sulla tua fronte.

«Buon anniversario, principessa» ti sussurra all'orecchio.

Pensando che ormai non possa più sentirti, non appena la porta automatica si richiude alle sue spalle in un fruscio, esclami: «Oh, lo è davvero!», per poi lasciarti cadere stancamente sul letto, fiduciosa che qualche altra ora di sonno possa farti dimenticare questo fastidioso inconveniente.

Pensando che ormai non possa più sentirti, non appena la porta automatica si richiude alle sue spalle in un fruscio, esclami: «Oh, lo è davvero!», per poi lasciarti cadere stancamente sul letto, fiduciosa che qualche altra ora di sonno possa farti...

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Dignità: "Meno perversione no eh?"

Io:

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