Capitolo 16 - Tutto l'amore che c'è -

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A Maria.
Una meravigliosa scoperta. ❤



Cazzo. E Adesso? Cosa faccio?
Che diamine vuole questo.....E sopratutto...come fa a sapere che siamo a casa??
Non ci voglio credere...siamo perennemente osservati...E a quanto pare non solo dalla polizia.
Porca troia.
"Senza Mario". Povero illuso, non ti avrei mai fatto avvicinare a lui.
Cazzo cazzo cazzo.
Cosa devo fare? Mi sembra un incubo.
Ogni volta che le cose sembrano andare bene succede qualcosa....Chissá che avrá in testa...o avranno...Magari ha fatto coppia col padre adesso...
Ma come fanno ad eludere così la polizia?
O sono circondato da idioti o da geni.
E come stracazzo fa ad avere il mio numero?
Basta mi sono rotto le palle.
Non posso farmi condizionare la vita così da questi due stronzi.
Va trovata una soluzione. Non si può continuare in questo modo ad oltranza.
Non sappiamo nemmeno cosa stiamo aspettando esattamente. Forse che ci ammazzano sul serio? Basta.
Sono arrivato al limite.

Claudio posa il cellulare sul comodino, si alza piano piano cercando di non svegliare Mario, poi lo adagia di nuovo sul cuscino e lo copre.
Riprende il telefono e va in soggiorno.
Non accende nemmeno una luce, ormai è buio pesto, sono passate da poco le dieci di sera.
Si mette dietro la finestra della stanza, solleva appena la tenda e sbircia fuori.
È l'unica finestra insieme a quella del bagno, senza balcone. Dà direttamente sulla strada, sulla via principale. Alza lo sguardo alla casa difronte alla sua, tutto spento. Poi guarda giù, sul lato opposto al suo palazzo, all'altezza del suo portone, c'è parcheggiata un auto con un poliziotto in borghese dentro. Come da accordi con l'ispettore. Gira la testa a destra e a sinistra, sembra tutto tranquillo. La via sembra quasi deserta, nonostante sia molto trafficata di giorno, dopo le nove la sera sembra svuotarsi del tutto. Ma la sensazione di sentirsi osservato non lo lascia. Cambia finestra, si sposta in bagno.
È più piccola di quella del soggiorno, ma ha un altra visuale. Anche lì alza di poco la tenda e guarda fuori. Nessun movimento strano, solo qualche padrone che lotta per far fare i bisogni al cane e potersene tornare presto a casa al calduccio.
Torna di là e nel frattempo scrive un messaggio.

*Come cazzo fai ad avere il mio numero? E che diamine vuoi ancora da noi? Devi lasciarci in pace e smetterla di seguirci. Non so come tu abbia potuto fregare la polizia, ma la devi piantare. Mario non ti vuole. E per colpa vostra ha già sofferto abbastanza. Basta Andrea. Lasciaci vivere.*

INVIO.

Si prende una birra dal frigo, il tempo di stapparla, che il cellulare vibra di nuovo.

*Non è come pensi. Ho bisogno di parlarti di persona e dirti delle cose importanti. Lo so che non lo merito, ma devi fidarti. Non hai scelta.
Non vi sto seguendo, ma devi farmi spiegare. Poi capirai. Decidi tu dove e quando.*

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