capitolo 42

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《Connor è stato solo un erede al trono inqualificabile.》 dice.
《Perchè gli è stato nascosto delle realtà dure?》 domando.
《Perchè è stato incapace di farsi valere. Il compito da sovrano è abbastanza complicato, ma non tanto da permettere di essere condiserato inferiore ai consiglieri.》 parla Peter Silver.
È grazie ad esso che si scoprono i retroscena,  i dettagli mantenuti nascosti e protetti da nuovi registri.
È solo grazie a lui che finalmente possiamo dare pace ai nostri tormenti.
《Che cosa hanno detto riguardo ai due guardiani?》
Sono passati due giorni e ancora nessuna riposta concreta, affidabile, attentibile.
Peter si osserva intorno e si tira indietro i capelli.
Vedo delle somiglianze con Matt, per quanto lui neghi.
Sono simili e testardi allo stesso modo.
Ma l'uomo che ho difronte ha affrontato i suoi disastri. È maturato e ha lasciato indietro i suoi sbagli.
Ora tocca a noi prendere esempio da lui.
《Frederick Douglas è stato consigliere del Re Raphael, suo figlio e ora del mio. Se c'è una persona che possa dare chiarimenti è sicuramente lui. Ha aiutato Connor durante i suoi anni in carica, e adesso sta aiutando me.》
《Dove posso trovarlo?》
《È un uomo molto caparbio. Sei sicura di voler informazioni proprio da lui?》 mi domanda.
Rimaniamo a fissarci, a dirci milioni di cose solo attraverso degli sguardi complici.
Lui, nuovo sovrano, è la nostra arma per definire le incompletezze.
È stato trascinato per qualcosa di grande e per impedire a noi di commettere altri errori.
È l'uomo cui vengono posti fiducia e discipline.
Lui non è solo un padre, lui è il nostro Re e l'unico mezzo per trovare pace.
《So esattamente come fare.》

Il sole è ancora alto quando ci addentriamo in un corridoio dalle sembianze spettrali

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Il sole è ancora alto quando ci addentriamo in un corridoio dalle sembianze spettrali.
È tappezzato da vecchi ritratti di vecchi sovrani, e dal fondo si erge un enorme vetrata tenuta nascosta da spesse tende scure.
Questa negligenza nasconde la luce.
Abbuia tutto.
Ma forse è ciò che vogliono presentare: la parte dura della corte.
Busso un paio di volte sulla porta e attendo il permesso.
《Avanti.》 Sento dire.
Il ragazzo accanto mi lancia un occhiolino e abbassa la maniglia con fare frettoloso.
《Consigliere Douglas!》 esclama con tutto il suo finto entusiasmo.
L'uomo, di anch'essa vecchia data, abbassa di pochi millimetri gli occhiali tondi e ci osserva perplesso.
《I guardiani dell'albero, a cosa devo la vostra presenza?》 domanda sempre educato.
Immagino che questo suo essere gli sia stato imposto fin da bambino.
Insomma, non si diventa consigliere per tre diversi sovrani solo con la fortuna del tempo in suo favore. Deve avere grandi capacità educative e di una spiccata conoscenza culturale.
È grazie anche lui se si agisce in modo ordinato e secondo, anche, le esigenze popolari.
《Non le dispiace se mi siedo, vero?》 chiede Alex inutilemente.
Lui si è già accomodato sulla antica poltrona e ha accavallato le gambe.
Frederick continua ad osservarci e mi invita a fare lo stesso.
Mentre mi guardo intorno catturo ogni dettaglio.
La scrivania è completamente coperta da fascicoli, fogli, biglietti e da statuette di fango, cui fanno da fermacarte.
Il tappeto ai miei piedi è ricamato secondo disegni astratti con colori che variano da un rosso e un arancione, mentre i muri misteriosamente casti sono di una tinta ocra o di addirittura un bianco sporco.
《Non abbiamo mai avuto il tempo di presentarci.》 dice con voce goffa.
《È un piacere fare la vostra conoscenza.》 dico per entrambi.
《Sono scartoffie importanti?》chiede Alex che osserva curioso gli scritti.
《Routine. Ognuno di noi ha il proprio compito al castello, anche se si tratta di rappresentare una figura tradizionale.》
Cavolo, questo è proprio un insulto a nostro scapito.
《Non crede che il ruolo di guardiano sia utile?》 domando.
《Credo che al mondo i valori personali vadano conservati e usati cautamente.》
Alex mi lancia uno sguardo imperterrito ma allo stesso tempo divertito.
È il momento di iniziare.
《In poche parole preferisce che i guardiani si estinguano. Beh, forse è arrivato il suo momento. Con tutta la questione dei demoni e della profezia che si è avverata, si può decidere di annulare questa "tradizione".》
Rimango in silenzio e ascolto la sfacciataggine di Alex.
Se c'è qualcuno in grado di tirar fuori i pensieri più reconditi, è certamente lui.
L'insopportabile Alex Port.
《Non credo che questa decisione possa essere presa in così poco tempo. I guardiani hanno sempre preso parte a questioni   relative all'ambiente regale, o sbaglio?》
《Personalente parlando, il mio ruolo è stato una svolta catastrofica. Se sapevo che questa ragazza al mio fianco avrebbe fatto avverare la profezia, me ne sarei rimasto a casa. Tutti avremmo potuto salvarci se non fosse per questa tradizione, o sbaglio?》
L'uomo, dai folti capelli bianchi e la carnagione pallida, indossa una camicia color acquamarina e un maglione che funge anche da mantello.
La sua forma è strana, costosa.
I suoi occhi, presumo di un castano scuro, sono coperti da piccoli occhiali tondi, mentre le labbra sottili a malapena si notano sotto i baffi.
Prende aria e mette da parte alcune carte.
《Il Re Peter mi ha espressamente autorizzato di ascoltare e prestare aiuto a voi, qualora avreste avuto bisogno di me. Posso sapere il motivo di questo incontro inaspettato?》
Dunque si arriva dritti al punto.
《Lei è responsabile di far leggere tutti gli accordi in atto?》 domando.
《Certo, i sovrani hanno l'obbligo di conoscenza.》
《Sappiamo dell'accordo con la Rocca.》 sbotta Alex.
Frederick si risistema gli occhiali sul naso e posa le mani sul grembo.
《E sappiamo anche che a Connor non è stato spiegato nulla riguardo la magia.》
《Magia...》 ripete.
《Poteri fighissimi, come vuole chiamarli? Il punto è che siamo curiosi.》
《Siete venuti da me per chiedermi questo?》chiede con far sorpreso.
《Siamo venuti per una chiacchierata, non è vero brunetta?》 Alex si rivolge a me.
Annuisco e premo i palmi sui braccioli della sedia.
《Bene.》 sbotta subito. 《Il Re Raphael era un uomo molto superbo, per diversi anni ha tenuto incontri con Michael Dustin, ovvero il capo di questa società, per accordi riguardo la salvaguardia del suo regno. Deduco che sappiate che la madre, la defunta regina madre Victoria, possedeva la magia.》
Certo, il diario che mi ha dato Rachel.
《Comunque, dopo alcuni incontri e diversi compromessi si è giunti all'accordo. Ma ormai non vale più, vero signorina Rodrich?》 pone la domanda a me.
Sussulto improvvisamente e raddrizzo la schiena.
《Cosa ha cercato di dirmi?》chiedo.
《È inutile insabbiare la verità. So che sei stata tu ad aver ucciso la maggior parte di quei uomini.》
《Si sbaglia!》 esclama Alex in mia difesa.
《Davvero?》
Frederick alza un sopracciglio e ci fissa sfidoso.
Inutile mentire.
Dobbiamo ammettere i nostri sbagli, anche se si tratta di qualcosa di tremendo.
Commettiamo errori, ma siamo umani.
《Tra quelle quattro mura ho perso la ragione della mia umanità. Io ho perso una parte fondamentale e se devo essere completamente sincera non mi pento di averli uccisi!》 Ringhio
Non mi pento di nulla.
Gli uomini sanno essere malvagi, molto più di quello che sono diventata.
Hanno giocato con le mie sensibilità e con le debolezze degli altri.
Ci hanno definiti dei mostri, ma di certo eravamo noi pronti al sacrificio.
Alex posa la mano sulla mia e con il pollice crea piccoli cerchi immaginari.
Mi concentro su quella scia e rallento il battito.
《Cosa sa del fiore della distruzione?》 domanda.
《Come fate...?》
《Risponda.》dico con tono duro.
Frederick mi fissa intimorito.
Sono la donna che tutti temono.
Sono la donna che ti trascina nell'inferno.
《Avete letto i fascicoli.》mormora.
《Quanto basta per sapere che avete mandato ad Albron i due guardiani.》 dice il ragazzo.
Frederick libera la scrivania maniacalmente per paura che possiamo scoprire altri segreti.
《Non so nulla.》
《Per favore, non faccia il modesto proprio ora.》 schernisce Alex.
《Era una questione che riguardava il Re e i guardiani. Il mio incarico non è servito a nulla, se non per i rapporti scritti.》
《Non dica cazzate, abbiamo letto tutti i fascicoli con la sua firma.》
Tic. Toc.
I secondi passano e la mia pazienza si sfuma.
Devo conoscere la verità.
《Vi ho già detto che non so nulla.》 dice.
Alex tira fuori la carta dall'interno della sua giacca ed inizia a leggere il suo contenuto, ma presto si ferma dalla mia impazienza morbosa.
Salto in piedi e premo con tutta l'energia le mani sulla scrivania.
Mi protaggo in avanti ed elimino diversi centimetri tra me e l'uomo.
《Hai mandato i due guardiani ad Albron per un ricerca finita con la loro morte. Tu... adesso ci racconti come è realmente andata.》 ringhio.
Frederick deglutisce rumorosamente e respira affannosamente.
《Il Re Raphael mi ha dato solo indicazioni sul stare fuori da...》
Presa da una rabbia incontrollata, mi getto sulla scrivania e circondo il suo collo grasso con la mia mano.
《Dimmi la verità.》 parlo con voce da far paura.
Sono ritornata ad essere la ragazza senza umanità.
《Devi solo dirmi la verità.》 continuo a dire, mentre stringo più forte la presa.
Lo vedo ansimare.
Godo di questa postazione.
Mi sento invincibile, anche se non lo sono.
《I-io...》
I polpastrelli iniziano a riscaldarsi e ustionano lentamente la cute.
《Lissa!》 strilla Alex.
Mi afferra per il braccio e mi getta a terra.
Mi tiene ferma e mi costringe a guardarlo.
《Guardami.》 dice.
Obbedisco al suo ordine e sbatto un paio di volte le palpebre.
《Andiamo via.》
Mi tira su e con un breve arrivederci ci allontaniamo dallo studio.
Sono un'arma ad orologeria.

Nashell: Il maleficio (#3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora