capitolo 8

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Cammino, cammino nel silenzio.
Il mio cuore batte, ma non del tutto normale.
E' calmo, insolito. Non batte come prima.
I miei pensieri non vanno nella paura, ma bensì nel vuoto.
Cammino nel bosco e non sento nulla.
Ho la mente confusa e persa tra i miei pensieri.
Sento il profumo delle foglie bagnate dalla brezza mattiniera. Pochi passi avanti trovo uno scoiattolo, nella sua tana, a sgranocchiare le nocciole, mi guardo intorno, il bosco è deserto: alberi spogli e secolari, tutti gli animali sono nascosti nelle loro tane e per terra vi è un tappeto di foglie di tanti colori diversi: verdi, gialle, rossicce, marroni. Continuo ad andare avanti, fa sempre più freddo, anche l'armonico cinguettio degli uccellini è di volta in volta più debole e stonato.
Sono insensibile.
Poco lontano scorgo delle figure.
Ne riconosco uno. E' Matt.

<Cosa vuoi fare?> mi sussurra debole Alysia, comparsa improvvisamente accanto.

Nulla.

<Il tuo cuore è ancora diviso. Una parte di te vorrebbe corrergli incontro perchè sai cosa sta per succedere; l'altra invece è lì.>

Il volto dello sconosciuto si alza, rivelando la sua immagine.

<Cosa significa?> domando.

Improvvisamente mi ritrovo sopra Matt e mi guarda terrorizzato.

<Non farlo.> mi mormora.

<Matt..> gli sussurro.

<Cosa hai intenzione di fare?> domanda nuovamente Alysia.

<Vuoi abbandonare la tua umanità o ritornare a soffrire consapevole che Albert non c'è più.>

È terribile arrivare a quel punto. Non te ne importa più di niente, né degli altri né di te stessa. Non stai bene, non stai male. Sei vuoto.
Non sono sufficiente.
L'amore non è abbastanza.
Io non sono abbastanza.
Io non sono triste. Non sono neanche arrabbiata. Non sono nemmeno felice, né frustata, né angosciata, né mi sento sola, né bene, né male, né giù, né nulla. Io non sento nulla, niente.
Stringo forte il pugnale tra le mani e ispiro con forza.
La mia vita è un'enorme anestetico.
Tutti i demoni si agitano nel mio cuore.
Sprofondo la lama nel suo petto, finchè i suoi occhi smettono di brillare.
Non c'è più nulla per cui lottare.
Vengo scossa da un'ondata di brividi.
Le mani gelide di Alysia si staccano dalle mie tempie e mi sorride compiaciuta.

<Benvenuta nella tua nuova vita, Lissa Rodrich.>

Le sorrido vittoriosa.

Sembra impossibile ma non riesco più a provare emozioni verso le persone

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Sembra impossibile ma non riesco più a provare emozioni verso le persone.
Non capisco cosa provo, cosa sento dentro, non sono capace di dire se tengo ad una persona o meno. È frustrante ma credo di essere appassita come un fiore che era in piena fioritura, c'è troppa nebbia nella mente per vedere con chiarezza.

<La lealtà è una parola per cui una persona sceglie di obbedire a particolari valori di correttezza e sincerità anche in situazioni difficili, mantenendo le promesse iniziali e comportandosi seguendo un codice prestabilito.>

<Vuoi assorbire la mia anima.> dico.

<La magia dello spirito può essere considerato in due modi: salvezza e distruzione. Ponendo la tua anima al limite hai due sole possibilità: morire o vivere senza un'identità. In poche parole essere un demone intrappolato nello stesso corpo fino al giorno del giudizio. Io voglio questa parte. Non sono un essere privo completamente di pietà. Anche io ho un cuore, che a malapena sento battere.>

<Quindi vuoi assorbire la mia essenza, lasciandomi navigare nell'assoluto senso del vuoto, nell'abisso.>

<Senza emozioni, privo di qualunque entità.>

Scuoto la testa.

<Come fai a sapere se sono completamente assoggettata alla magia nera?> chiedo.

<Questo tuo menefreghismo mi porta a considerare che non solo hai toccato l'oscurità, ma che hai toccato il fondo. Vuoi una dimostrazione?>

Uno dei suoi schiamazzi trascina una ragazza.
È bella in un modo naturale quasi eteo, come un raggio di sole che illumina un campo di fiori o un ruscelletto d'acqua fresca nel cuore d'un bosco; senza trucco nè inganno "indossa" la sua bellezza in modo naturale senza esaltarla, come un pavone con le sue meravigliose piume.
Il viso dai tratti fini è di carnagione bronzea, che mette in risalto i suoi occhi verdi.
Una cascata di lucenti capelli color miele le incornicia quel viso così accattivante, eppure quelle labbra perfette, piene e rosee, le danno un aspetto angelico.

<Hanno catturato questa ragazza due giorni fa.>mi informa.

Sul braccio noto vari tagli, perfetti e longilinei.

<L'hanno torturata?> chiedo senza un minimo di interesse.

<Proprio come hanno fatto con te.>

<Quindi? Non mi importa nulla di lei.>dico fredda.

<Voglio che utilizzi la magia per ucciderla. Solo allora riuscirò ad assorbire la tua negligenza.>

Schiocco la lingua sotto il palato e raggiungo il tavolo dietro di me.
Osservo I vari strumenti e sono indecisa su quale mezzo trasferire la mia noncuranza.

<Ti prego, non farlo.> mi implora.

<Tesoro, lei deve farlo. Lo fa per me, per la sua incolumità.> le sussurra Alysia.

<Non so..> dico improvvisamente titubante.

<Credo che ho qualche problema.> dico prima di lanciare un pugnale alla gola del demone.

<Cosa fai?> mi urla il nemico.

<Seguo le mie regole.>

Chiudo gli occhi e lascio scivolare abbastanza energia da farle generare aneurismi celebrali.
Lascio la presa finchè non perde completamente i sensi.
Raggiungo la ragazza e le inchiodo i palmi sulle guance.

<Come ti chiami?>

<Ruby.>

<Devi andare al castello e trovare un ragazzo di nome "Matt Silver" e dirgli che Lissa Rodrich ha un messaggio per lui: " I giochi hanno inizio". > 

Nashell: Il maleficio (#3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora